lunedì 4 ottobre 2010

pc quotidiano 4 ottobre - IL PAPA A PALERMO: VISITA NON GRADITA

Nel giorno della visita del Papa molti palermitani hanno trascorso la bellissima giornata a Mondello a prendere il sole e fare il bagno; la maggior parte, se ne è disinteressata, e quelli che hanno voluto esprimere il proprio dissenso sono stati repressi dalla polizia.

Il Papa ha comunque avuto il suo “bagno di folla”, amplificato dai giornali e dalle dirette TV, dovuto soprattutto al grande lavoro delle parrocchie e delle varie comunità che hanno fatto affluire gente da tutta la Sicilia.

Ma quei palermitani che volevano ricordare pubblicamente quanto questo Papa si sia dovuto occupare più dei preti pedofili che delle messe, più dei soldi della banca vaticana che dei poveri e quindi quanto poco abbia a che fare con la “santità” hanno scoperto quanto lo Stato, attraverso il suo braccio armato, la polizia e la digos in questo caso, non tolleri contestazioni alle “autorità” e passi alla repressione senza problemi.

Uno striscione, infatti, come riportano i giornali, è stato sequestrato ad una famiglia che lo aveva appeso al balcone. Riportiamo dal giornale di Sicilia: "La mia casa sarà casa di preghiera, ma voi ne avete fato una spelonca di ladri.” [dal Vangelo di Luca]. L’intervento delle forze dell’ordine è avvenuto intorno alle 2 quando gli inquilini di un appartamento hanno provato a stendere il pezzo di stoffa, lungo dieci metri, da una terrazza proprio davanti alla spianata del Foro Italico dove il Papa ha poi celebrato la messa. Nell’abitazione sono arrivati i poliziotti che hanno identificato gli autori, invitandoli a togliere lo striscione.
“Abbiamo resistito – dice Franca Gennuso, una delle autrici – rivendicando il diritto di espressione. Ma non è servito a niente: stamattina ci hanno nuovamente chiamati dalla questura, intorno alle 6, e un’ora dopo sono arrivati i vigili del fuoco con una scala mobile e hanno tentato di strappare lo striscione. A quel punto lo abbiamo ritirato: quanto meno di resta a futura memoria”. “Stanotte – aggiunge - hanno bussato insistentemente e minacciato di sfondare la porta. Sarebbe questa la libertà d’espressione in questo paese.”
Il giornale continua:
"Il secondo episodio nei pressi dei Quattro Canti ed è intervenuta la polizia. “Ho assistito a una scena da brividi: gli agenti che stappano di mano un cartello strattonando un anzino ben vestito solo perché aveva osato scrivere “Difendiamo i bambini e non i preti.” Lo afferma Giovanni Bruno, responsabile dell’area Marino del Pd in Sicilia. “L’episodio è avvenuto all’altezza dei quattro canti introno alle 13 poco prima del passaggio del papa a bordo della sua Papamobile – aggiunge Bruno - se per la polizia quell’uomo, mostrando quel cartello, stava commettendo un reato allora avrebbe dovuto portarlo in commissariato e denunciarlo. Invece, tutto è successo solo perché un normale cittadino stava esprimendo la propria opinione, tra l’altro senza offendere nessuno.”
L’ultimo episodio è avvenuto da “Altroquando”, libreria di corso Vittorio Emanuele come denunciato sul sito Internet del negozio. Una trentina di agenti della Digos, dicono i responsabili della libreria, hanno sequestrato uno striscione con la scritta “I love Milingo” assieme a delle tavole satiriche sulla Papamobile.


Ma già durante i preparativi della manifestazione lo zelo della polizia si era spinto fino alla “visita” di tutti gli appartamenti lungo le strade del percorso papale, con schedatura degli abitanti.

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