lunedì 20 ottobre 2025

pc 20 ottobre - Legge di Bilancio 2026: sempre una manovra di classe dei padroni e governo contro lavoratori e masse popolari

 

In attesa dei particolari della Legge di bilancio per il 2026 approvata dal governo e che oggi doveva essere in Parlamento, ma che certamente slitterà, si possono consultare solo le prime bozze in circolazione che parlano di 137 articoli dove si trova di tutto e di più, ma quella che rimane è la cifra complessiva di 18,7 miliardi.

Questo nostro articolo sulla “manovra” finanziaria del governo, però, potremmo chiuderlo subito riportando le dichiarazioni del capo della Confindustria, Orsini, che ha detto “… abbiamo dialogato con il governo e siamo stati ascoltati”, “Meloni, imprese al centro. Un buon primo passo” (Il Sole 24 Ore), e ancora ” "Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di 8 miliardi per le imprese, 2,3 miliardi per le Zes che noi abbiamo sempre sostenuto e richiesto”. Su una finanziaria di appena 18,7 miliardi, circa 8 per i padroni! Come sempre sono stati accontentati, eccome!

È chiaro che se i padroni delle grandi e medie industrie sono così contenti, non possono esserlo le lavoratrici, i lavoratori e le grandi masse popolari fatte di pensionati e giovani e donne disoccupati… ai quali vanno solo le chiacchiere e che continuano di fatto ad essere derubati!

Tutta la preparazione di questa Finanziaria come si sa è stata costellata in particolare dalle discussioni sulla tassazione degli extraprofitti (“112 miliardi di utile netto cumulato per il sistema bancario italiano, con 46,5 solo nel 2024” - La Repubblica) per le banche e assicurazioni, cosa che ha fatto imbestialire Tajani che è contro ogni tassa per i padroni e dice addirittura di non sapere cosa siano gli extraprofitti… E infatti tutta questa storia è finita come la barzelletta dello scorso anno: il contributo ci sarà, ma volontario! E si tratta sempre di un prestito che negli anni va quasi tutto restituito a banche e assicurazioni.

Davanti a queste ricchezze il governo ha il coraggio di dire che “non ci sono soldi”, per cui in questa

Finanziaria non è previsto alcun aumento del Prodotto Interno Lordo!

Per non creare dubbi sulla sua fedeltà ai padroni la Meloni ha rilasciato una intervista concordata, alla Vespa, (tanto spudorata che i giornalisti del Sole24Ore hanno scioperato per due giorni!) proprio sul Sole24 Ore all’indomani dell’approvazione della “quarta manovra che facciamo in tre anni” ci tiene a precisare, ma, dice ancora la Meloni, “avremmo voluto fare di più subito…” perché “questo governo è produttivista…” e cioè, per chi non lo avesse capito, ancora una volta dalla parte dei padroni.

Vediamo comunque cosa dice il documento, con la premessa che all’interno della cifra complessiva di 18,7 miliardi alcune cifre sono ancora tutte da stabilire viste le liti interne agli stessi ministri del governo e le discussioni in corso con le banche!

I “punti chiave” della manovra sono stati elencati dal Sole24Ore in questo modo: Salari, Famiglia, Sostegno ai genitori separati, Isee, Irpef, Aumento sigarette, Imprese, Proroga stop plastic e sugar tax, Casa, Sanità, Pensioni, Rottamazione, Allineamento accise gasolio-benzina, Banche e assicurazioni. Per adesso ne prendiamo in considerazione solo i più importanti per il proletariato e le masse popolari per smascherare ancora una volta la propaganda del governo e il sostegno reale ai padroni.

Salari: La Meloni ci ha tenuto a dirlo in conferenza stampa nella speranza di ingannare ancora una volta lavoratori e opinione pubblica: la manovra “stanzia 1,9 miliardi sui salari e contro il «lavoro povero».” Nella sostanza non c’è alcun aumento del salario reale, ma solo se un lavoratore lavora di più, fa più straordinari, più turni di notte e festivi, ottiene il “premio di produttività”, allora questa parte del salario sarà tassato un po’ di meno, all’incirca all’1% invece che al 5%. E questo allungamento dell’orario di lavoro che fa fare altri profitti ai padroni, lo chiamano “adeguamento salariale al costo della vita”. E questa beffa, secondo la Meloni, dovrebbe pure stimolare “i rinnovi contrattuali dei redditi fino a 28.000 euro”!

Si tratta di una mega presa in giro! Come stanno scrivendo tanti giornali e commentatori.

E passiamo a quello che piace tanto alla Meloni e a tutti i suoi fascisti al governo: la famiglia.

“Il bonus mamme lavoratrici viene innalzato da 40 a 60 euro al mese.” È praticamente il concetto dell’elemosina sparso per tutta la Finanziaria (tranne che per i padroni!). Ma questo ennesimo “bonus” spinge verso il part-time e cioè verso un abbassamento oggettivo del salario e quindi verso un peggioramento complessivo della vita della lavoratrice-madre. Lo stanziamento complessivo dovrebbe essere di 3,5 miliardi che comprendono i tre mesi di “congedo parentale facoltativo all’80%”, il sostegno per “i nuovi nati”… e ci potrebbe stare anche il “sostegno ai genitori separati” che piace a Salvini, ma quasi niente per i “caregiver”, per coloro che si occupano di disabilità. Poi ci sarebbe la riproposizione della carta “dedicata a te” (bisogna aggiungere: a te povero cui sono costretta a fare questa altra miserabile elemosina solo per salvare la faccia!).

Poi c’è la revisione dell’Isee che dovrebbe costare 500 milioni di euro all’anno, cioè una revisione da fame!

Andiamo all’Irpef. Per accattivarsi le simpatie, e spera il voto, del cosiddetto “ceto medio” la Meloni prova con il trucco dell’abbassamento dello scaglione Irpef per i redditi da lavoro e pensione nella fascia da 28.000 a 50.000 euro dal 35 al 33% (il “costo” è di 9 miliardi in 3 anni e cioè 3 miliardi per questa Finanziaria). Il trucco consiste nel fatto descritto in uno studio della Cgil, e cioè che con l’aumento dei prezzi, il cosiddetto effetto “drenaggio fiscale”, alla fine quello che si ottiene è meno di quello che si paga in tasse!Segnaliamo, - dice la Cgil - però, che per un lavoratore con un reddito di 30.000 euro lordi annui, quella riduzione vale 3 euro al mese, cioè sostanzialmente nulla.”

Il taglio ai ministeri per 8 miliardi in tre anni (2,3 per il 2026) significa comunque un taglio ai servizi (a prescindere dall’utilizzo o piuttosto non utilizzo – i cosiddetti fondi non spesi - che in generale fanno i ministri perché li usano come cassaforte da utilizzare al momento opportuno per le proprie clientele).

Pensioni: aumento, si fa per dire, di circa 20 euro al mese per chi ha più di 70 anni e una pensione bassa. Dal 1° gennaio 2027 l’età pensionabile si alza di un mese, e altri due mesi all’inizio del 2028, esclusi i lavoratori impiegati in attività gravose e usuranti.

Per la Sanità sono previsti 2,4 miliardi, ma la maggior parte andrà ai privati!

Rottamazione cartelle esattoriali: questa è fortemente voluta dalla Lega di Salvini per salvare i delinquenti e gli evasori! Chi accetta potrà pagare a rate in 9 anni senza pagare interessi, more ecc.

Come sottofondo di tutte queste chiacchiere sulla “quarta finanziaria” di questo governo ci sono le dichiarazioni di tanti analisti economici e non solo, compreso il presidente Mattarella e perfino il Papa, sui salari bassi, dell’Istat sulla povertà crescente, di tutti sulla sanità e la scuola allo sbando…

Ma la “manovra nella manovra” è quella che riguarda la spesa militare della quale non si fa parola nel documento, ma che la Meloni ribadisce come necessaria: “L’incremento dello 0,15% delle spese per la difesa che è nei nostri intendimenti verrà coperto comunque con risorse aggiuntive rispetto a questa legge di bilancio”, “Dodici miliardi è la cifra in più che ci sarà nel bilancio 2028, pari allo 0,5 per cento del Pil. Potranno essere finanziati o col Btp o col Safe (Security Action for Europe, programma di prestiti dell’UE destinato a finanziare l’industria della difesa, ndr), che è molto parente del Pnrr, con prestiti a lungo termine che devono essere restituiti”, ha spiegato Giorgetti.”

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