Come ha detto qualche giornalista, il decreto Sanità è una "boccata d'ossigeno" per le europee. Meloni lo smentisce dicendo che lei lavorerà come sempre fino all'ultimo momento. Ma sia nel metodo che soprattutto nel merito è chiarissimo che questo decreto non risolve assolutamente neanche mezzo problema della grave situazione della Sanità. Come è chiaro che questo decreto è fatto prima di tutto ad usum campagna elettorale. E già questo dice tutto.
Si tratta di un decreto vuoto, un decreto che è solo sulla carta e non ha gambe perché si possa reggere.
Nel merito. Questo decreto non solo non risolve la grave situazione che c'è nella sanità, ma la peggiora.
Da un lato vi è una dichiarazione - e non la facciamo noi che possiamo sembrare prevenuti contro il governo ma la fa addirittura il presidente della Federazione oncologi, cardiologi ed ematologi, il professor Cognetti - che dice: “il decreto è una misura inadeguata che non risolverà alcun problema legato alle liste di attesa, provocando anzi potenziali gravi danni ai cittadini che hanno bisogno di indagini diagnostiche e di cure”. E aggiunge: "i provvedimenti previsti sia nel decreto legge che nel disegno di legge non affrontano le cause che stanno alla base delle lunghe attese e che sono certamente in relazione a gravi carenze strutturali e organiche…... Occorrerebbe poi dirottare il maggior numero di risorse previste per altri campi sulla Sanità” - e chiaramente le principali sarebbero quelle che invece vengono dirottate per gli armamenti, per dare soldi alle guerre in corso, alle guerre in Ucraina, allo Stato criminale genocida di Israele, piuttosto che risolvere il problema della Sanità.
Questo lo dice non un rivoluzionario, uno schierato di sinistra, ma il buonsenso di uno che sta nella Sanità e che esprime chiaramente l'opinione di tanti medici, di tanti del personale sanitario.
Dall'altro lato invece dobbiamo leggere dichiarazioni del ministro Schillaci, proprio da servo stupido
della Meloni, che dice che "la Sanità non sta morendo, anzi, è vista come un punto di riferimento". Neanche il più ignorante sulla situazione della Sanità, direbbe queste frasi. E invece un ministro le dice.Come non vedere in questo modo di parlare della Sanità l’uso di questo decreto in funzione della campagna elettorale in cui chiaramente si possono anche dire boutade ma va bene per raccogliere voti.
Tanto per cominciare, questo è un decreto senza soldi: non vengono assolutamente aggiunte risorse nuove per finanziarlo. Anzi, si dice che ora si dovranno trovare i fondi; e quindi questi fondi vengono rinviati al disegno di legge, che ha tempi più lunghi del decreto legge, e a decreti attuativi - della serie “campa cavallo”, siamo alle prese in giro. Si parla di stanziamento di 500 milioni, ma le Regioni hanno detto subito che 500 milioni sono stati comunque già esauriti ed erano insufficienti, quindi non puoi riciclare ancora questi 500 milioni, comunque assolutamente inadeguati a risolvere i tanti problemi della Sanità, e riciclarli come se fossero misure aggiuntive.
Inoltre, l'altra questione, per cui servirebbero effettivamente grossi finanziamenti, riguarda il fatto che questo decreto non risolve assolutamente la carenza di personale medico o di personale infermieristico o comunque del personale sanitario, perché non vengono previste assunzioni. Il personale esistente deve lavorare di più, 7 giorni su 7, e deve fare più straordinari. Per cui al personale che in tanti ospedali, in tante cliniche già non ce la fa più con i numeri esistenti - anche perché tanti medici preferiscono andare via, trasferirsi all'estero, per le retribuzioni inadeguate rispetto al lavoro che fanno - gli si dice “lavorate di più”. Al massimo, per questo "lavoro in più" nel decreto si parla di un incremento per le spese del personale di appena il 15% del Fondo sanitario rispetto all'anno precedente. E inoltre, per gli straordinari extra si dice che al massimo gli importi avranno una tassazione inferiore.
Ma la questione gravissima è che il problema della carenza di posti, della difficoltà ad avere interventi, a poter avere tutte le cure necessarie che spesso sono vitali, senza le quali le persone possono morire, questo problema non c'è per il governo.
Invece che assunzioni si parla di trasformare il personale da cosiddetti “gettonati” a lavoratori autonomi, quindi anche qui niente nuove assunzioni. Poi ci sono promesse per i prossimi anni (ma quanti saranno questi anni?), per cui si parla dell'utilizzo di 30.000 studenti, di modificare anche i test d'ingresso a medicina...... tutte promesse.
La cosa invece concreta è che questo decreto per ridurre le liste di attesa decide di utilizzare i medici privati sia nei loro studi convenzionati, sia i medici che svolgono attività privata all'interno degli ospedali utilizzando strutture, spazi, degli stessi ospedali pubblici. Anche un bambino capirebbe che questo vuol dire solo e soltanto aumento della privatizzazione della Sanità! Invece che incrementare la Sanità pubblica si finanzia quella privata. Questa è la sostanza alla fine di questo provvedimento.
Questa privatizzazione avrà come effetto l'opposto di quello che la gente chiede: invece che ad un aumento porterà ad una riduzione del personale medico, infermieristico, negli ospedali pubblici, perché incentiverà questo personale ad andare nel privato. A parte il fatto che così si sposta soltanto il problema delle liste di attesa, cioè si sposta dal pubblico al privato, perché se invece che prenotare visite, accertamenti spesso molto importanti e vitali nel pubblico lo si deve fare nel privato, la conseguenza sarà che le migliaia in attesa nel pubblico dirottate nel privato, creeranno anche qui le "liste di attesa".
Quindi, anche nel merito, anzi diremmo soprattutto nel merito, questo decreto non ha alcun alcun significato se non quello di buttare all’aria promesse che vengono usate per accaparrare i voti.
Nella sostanza in realtà la Sanità diventa sempre più di classe: chi ha soldi va dai privati, lo faceva già e continuerà a farlo, gli altri, la maggioranza, non si potranno curare e quindi, per alcune malattie tipo di accertamenti oncologici, rischieranno anche di morire.
Nella precedente Controinformazione rossoperaia avevamo detto perché non è possibile votare ma che bisogna incrementare, aumentare la lotta, l'organizzazione necessaria per la lotta dei lavoratori, dei cittadini, delle masse popolari. Anche questo decreto lo pone in maniera evidente: perché dovremmo votare chi ci vuole fare ammalare, chi ci vuole fare anche morire, perché lo dovremmo fare? E a chi dice “votiamo l'opposizione”, rispondiamo che non è un'arma utile per contrastare una situazione che invece deve essere contrastata solo con scioperi, con lotte serie, con attacchi che contrastino questa marcia infame del governo Meloni.
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