sabato 8 giugno 2024

pc 8 giugno - Il cambiamento non passa per le elezioni, per la falsa opposizione parlamentare e non bastano le lotte così come sono. Una nuova società e il nuovo potere in mano agli operai non scendono dal cielo...

 da Controinformazione rossoperaia 7/06


Queste elezioni hanno confermato che non c'è trippa per i gatti, vale a dire, che non c'è niente di buono che proletari e masse popolari si possono aspettare da queste. Il governo, i partiti di governo hanno rivendicato tutta la politica che hanno fatto in questo anno e mezzo, sia in materia di guerra, di aumento delle spese militari, di sostegno alla guerra in Ucraina a fianco dell'imperialismo americano, di complicità con il genocidio del popolo palestinese, soldi per la guerra che vengono tolti alle spese sociali, alla drammatica situazione della Sanità di cui abbiamo già parlato, non certo affrontata e risolta dal governo Meloni, alla scuola, ai servizi sociali e soprattutto alla situazione dei lavoratori e del lavoro in generale. 

Rispetto a tutto questo, rispetto al carovita che ha tagliato i salari, questi governi non solo non hanno fatto nulla ma sono complici del loro aggravamento. La lotta fra di loro ha come obiettivo quello di scambiarsi le poltrone ed è una corsa a chi è più stronzo, a chi la spara più grossa, soprattutto contro l'immigrazione, per la repressione, che usano la campagna elettorale per trovare un consenso sociale e poter dire "ci hanno votato gli italiani" per proseguire ancor più, ancor peggio, sulla strada che hanno intrapreso.

E su questo l'opposizione che pure dice tante cose che potremmo considerare giuste, di denuncia del governo, nasconde il punto di fondo: che questa opposizione è stata sempre al governo negli anni che precedono Meloni e tutto ciò che dice di voler fare non lo ha certo fatto in materia di lavoro, di salario, di sanità, di diritti dei lavoratori, in materia di morti sul lavoro e ancor più in materia di guerra, in materia di sostegno al popolo palestinese, di difesa in questo paese dei diritti delle donne, dei diritti LGBT+, dei diritti dei migranti. Questa opposizione ha sostenuto i governi dei padroni, della finanza, della grande industria, ne ha costituito il corpo politico in tutti questi anni e pezzi della sua opposizione non hanno esitato ad allearsi, vedi il primo Conte con Salvini, favorendo quella oscena campagna anti-immigrati che ha riempito non solo i mari di morte ma ha riempito anche le procure di processi con l'attacco ai diritti umani.

Questo governo su tutti questi temi ha fatto peggio, ma soluzione del meno peggio non è mai stata una soluzione che abbia favorito il miglioramento ed è proprio all'insegna del meno peggio che in quest'anno abbiamo avuto governi sempre peggiori. E quindi bisogna invertire la rotta. Questa inversione di rotta in queste elezioni sta soprattutto nella negazione del voto ma dopo le elezioni l'inversione sta nella lotta generale, sociale, politica su tutti i temi e fondamentalmente su quelli che sono hanno al centro i problemi della guerra, della repressione e della trasformazione reazionaria dello Stato col cosiddetto premierato, con l'autonomia differenziata, i problemi della salvaguardia dei diritti delle donne, i problemi di un futuro reale per i giovani. Tutto questo non può che partire dai movimenti che già ci sono e che lottano tutti i giorni contro questo governo, pagando un costo anche con le cariche poliziesche e sui posti di lavoro pagando un costo di emarginazione, di non riconoscimento dei diritti delle organizzazioni sindacali, non confederali non allineati con i padroni del governo.

Ma il punto è sempre quello: per cambiare le cose non basta il movimento che c'è. Bisogna costruire un movimento che non c'è, bisogna costruire un movimento, un programma che non c'è, bisogna costruire una lotta che non c'è, un'organizzazione che non c'è, che possa fare realmente apparire un'alternativa.

Noi siamo per il governo operaio, un governo in mano agli operai e i lavoratori e pensiamo che i padroni, lo Stato borghese, i partiti questo governo non ce lo daranno mai e nemmeno ce lo darà il voto. In questo senso, per lavorare in questa direzione occorre lavorare nel presente, guardando al futuro. È possibile costruire un'alternativa proletaria e popolare, è possibile costruire un'altra società a condizione che si costruiscano gli strumenti e le lotte necessarie per poterlo fare. Bisogna che si ricostruisca il Partito della classe operaia, il partito dei lavoratori, il Partito comunista adeguato ai tempi dell'oggi e che faccia piazza pulita con quello che i cosiddetti partiti di sinistra hanno fatto soprattutto negli ultimi 50 anni, partiti che non hanno né l'ideologia né i programmi di trasformazione socialista della società e hanno costruito un corpo politico, un ceto politico che appartiene alla stessa classe della classe dominante e ne fanno uno strumento esclusivamente di gestione dei governi al servizio dei padroni e della classe dominante. 

Bisogna costruire un Fronte unito: è chiaro che bisogna unire le lotte, ma non solo le lotte sindacali - che sarebbe già una gran cosa se ci fosse un sindacato unico di classe e non il pulviscolo delle organizzazioni sindacali di base, ma dobbiamo costruire un Fronte unito tra operai, studenti, settori poveri della società e tutti coloro che sono oggi contro il fascismo, la guerra, unire le organizzazioni delle donne, le organizzazioni dei migranti che sono in questo paese una risorsa fondamentale di un nuovo ciclo di lotta sociale e politica. Un Fronte unito di tutti questi settori e delle lotte, un Fronte unito di opposizione che possa realmente far paura al governo e avere la forza materiale per fermare la marcia reazionaria, antioperaia, antipopolare, guerrafondaia, del governo. 

E prendendo atto che in questo paese lo Stato borghese, le sue forze militari, l'apparato repressivo agiscono come una macchina da guerra contro le lotte dei lavoratori e contro tutti coloro che vogliono opporsi non solo a un governo, ma a uno Stato e a un sistema del capitalismo imperialista. Per questo occorre costruire la forza dei lavoratori, la forza per rispondere all'apparato repressivo dello Stato e al fatto che lo Stato, nelle mani delle classi dominanti e dei suoi governi usa tutti i mezzi per impedire una alternativa di parte operaia e popolare in questo paese.

Costruire il Partito della classe, il Fronte unito, la forza militante per opporsi allo Stato è un processo lungo, sappiamo che non è dietro l'angolo, però è un processo necessario, da avviare subito e svilupparlo il più presto possibile perché altrimenti avremmo un ventennio di guerra che può essere anche nucleare, avremo un ventennio di Stato simile a una dittatura moderno fascista, un'economia nelle mani ancor più dei padroni, fondata sullo sfruttamento, le morti sul lavoro, servizi sociali sempre più negati alle masse attraverso le privatizzazioni e il costo della Sanità, il costo della scuola, i costi delle case, i costi dei trasporti.

Questo futuro lo dobbiamo costruire da ora e sicuramente non passa attraverso queste elezioni.




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