Torino è la provincia più cassaintegrata d’Italia, fa peggio di Taranto e Roma
Nel capoluogo del Piemonte è record di Cassa integrazione con 10 milioni di ore di Cig, in aumento del 75 per cento
Torino è la provincia più cassaintegrata d’Italia, più in difficoltà di Taranto e di Roma. Quella dove il lavoro nelle fabbriche procede a singhiozzo, come a Mirafiori, dove a giugno, al rientro dopo uno stop di un mese, le giornate di lavoro alla Carrozzerie, continuano a contarsi sulle dita di una mano. Tutto il resto è Cig e contratti di solidarietà.
Il nuovo record negativo di Torino emerge dall’Osservatorio della Uil Piemonte sulla cassa integrazione. In Piemonte nei primi quattro mesi dell’anno gli ammortizzatori sociali sono aumentati del 49,4%, pari a 16 milioni di ore di cassa. Torino è la grande malata tra le provincie, con 10 milioni
di ore di Cig, in aumento del 75%. C’è la crisi dell’auto. La frenata produttiva della 500 elettrica che si spera riparte con il pieno di incentivi (già esauriti) messi a disposizione del governo. C’è una filiera metalmeccanica che tira la cinghia.Nel complesso in Piemonte l’industria aumenta del 59,3% gli ammortizzatori sociali, l’edilizia il 22,8%. «I dati sulle richieste di cassa integrazione nei primi quattro mesi dell’anno fanno emergere le difficoltà del tessuto produttivo ed economico della nostra regione. Torino, in particolare, torna ad essere la provincia con il maggior utilizzo di ammortizzatori sociali – afferma Gianni Cortese segretario della Uil Piemonte - sia per le tante crisi aziendali in corso (Lear, Te Connectivity, Del Grosso per citarne alcune) sia, soprattutto, per la pesante situazione nello stabilimento Stellantis di Mirafiori. Nei prossimi 18 mesi è facile preventivare lunghi periodi di utilizzo degli ammortizzatori sociali, in attesa della produzione della nuova 500 ibrida che dovrebbe iniziare nel 2026».
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