venerdì 3 marzo 2023

pc 3 marzo - Volantino a Firenze per la manifestazione antifascista del 4 marzo

questo disgustoso rigurgito non passa da sé “

CONTRO I FASCISTI NEI MARCIAPIEDI E AL GOVERNO

PER UNA NUOVA RESISTENZA

A Firenze vigliacchi fascistelli sono usciti da quella fogna della sede di Fratelli d’Italia di Via Frusa 37 per aggredire alcuni studenti antifascisti davanti ad un liceo. Il governo fascista di Meloni li copre con il silenzio, il miserabile ministro dell’ignoranza al servizio dei padroni, il fascista Valditara, quello del “merito” della scuola classista e della propaganda revisionista, minaccia la coraggiosa preside che si è schierata contro la violenza fascista di oggi richiamando i valori della Resistenza, di Gramsci contro “gli indifferenti” e della scelta dei partigiani che hanno ripulito questo paese da vent’anni di regime che ha significato repressione, carcere, violenza squadrista e partecipazione alla guerra imperialista.

Oggi il fascismo è in marcia per edificare una dittatura dei padroni capitalisti ed imperialisti, è moderno nelle forme ma non nella sostanza, è partito dallo Stato di polizia, dalla repressione del G8 di Genova

del 2001 con i fascisti al governo e con Fini, sdoganato da Berlusconi, dentro le caserme a dirigere la mattanza e a scatenare la violenza poliziesca che ha portato all’uccisione di Carlo Giuliani, è continuato fino ad oggi con le aggressioni squadriste impunite e coperte dalle istituzioni nelle varie città, ha devastato la sede della CGIL a Roma e attaccato sedi sindacali e i luoghi della resistenza antifascista. E continua con l’attacco repressivo di Tribunali e polizia alle lotte dei lavoratori e alle lotte sociali.

Oggi i discendenti del boia Almirante sono al governo e nel parlamento assieme a Lega e Forza Italia. Dentro il partito della Meloni convivono amici della criminalità mafiosa assieme a squadristi e stragisti degli anni ‘70/’80 - che Meloni chiama “destra democratica”! – “mentre l’antifascismo militante – dice l’ex missina - uccideva “ragazzi innocenti a colpi di chiave inglese.” Nelle parole al suo insediamento Meloni, con il solito vittimismo tipico dei fascisti, ribalta la storia per dare continuità alla “sua” di storia e a quella degli altri neofascisti che ora hanno in mano il potere e che sono stati sempre appoggiati da settori del padronato e dai servizi segreti e hanno avuto incarichi di governo con Berlusconi. Altro che “l’underdog” che “stravolge tutti i pronostici”!

Sono al governo grazie a un meccanismo elettorale “riformato” dal PD e M5S che conferisce la maggioranza assoluta a chi prende più voti, al rafforzamento del ruolo del governo che può prendere decisioni escludendo il Parlamento, grazie alla politica della sinistra riformista (l’ala sinistra dei padroni) che ha peggiorato le condizioni dei lavoratori, delle masse, colpendo salari, tagliando risorse per la Sanità e le scuole, respingendo gli immigrati e creando i lager di Stato per rinchiuderli e pure in prima fila nell’attacco alla Resistenza Antifascista con il revisionismo storico. Come sempre il riformismo serve la reazione.

Sono al governo i fascisti ma il loro consenso è una miseria in termini di numeri: il 26,1 % per cento alla Meloni nelle elezioni nazionali di settembre corrispondono a circa 17,38% di voti effettivi dell'intero elettorato con un astensionismo in continua crescita. Non è un caso che il primo provvedimento sia stato il decreto anti-rave arrivando alla condanna a morte per Cospito: un messaggio alla borghesia imperialista italiana che anche con il voto truccato e senza il consenso di massa si renderanno utili per farla uscire dalla crisi con le leve della repressione.

Ma oggi c’è la guerra e i fascisti sono lì per mettere tutto il loro servilismo al servizio dei padroni e della NATO per la spartizione del mondo e per i profitti del capitalismo di Stato (ENI/Leonardo) e quelli dei padroni delle armi.

I fascisti ci portano in fondo alla guerra e la guerra rafforza i fascisti.

Ha ragione la preside antifascista di Firenze: questo disgustoso rigurgito non passa da sé. La risposta di massa c’è stata a Firenze il 21 febbraio e siamo arrivati a quella del 4 marzo dopo le dichiarazione infami del ministro fascista e che, in maniera spontanea, è diventata manifestazione nazionale.

Dobbiamo andare ancora più avanti.

Riprendiamo tutto quello che i fascisti (e i padroni dietro di loro) sempre temono: l’esperienza storica che va dal grande dirigente comunista Antonio Gramsci che per primo ha analizzato il fascismo nel nostro paese e in prima persona lo ha combattuto, rappresentando l’eroismo di tutti coloro che in quegli anni bui hanno sfidato il fascismo in parlamento, nelle piazze, nelle fabbriche e che per questo sono stati repressi, incarcerati e uccisi dal regime, alla costruzione della forza che è stata il Partito Comunista che ha diretto il fronte unito e la lotta armata nella Resistenza Antifascista, all’antifascismo del luglio ’60 a Genova e a quello militante degli anni ’70.

E’ di una Nuova Resistenza che c’è bisogno!

Proletari comunisti

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