Quattro giorni fa all’Isab-Lukoil di Priolo c’è stata una
esplosione seguita da un incendio che ha colpito un operaio di 58 anni adesso
ricoverato in rianimazione con ustioni di
secondo e terzo grado al volto ed alle vie aeree. Ci sono, come di solito, “inchieste”
in corso per capire cosa è successo, mentre le “inchieste” facili facili ci dicono
che non è il primo, purtroppo, né sarà l’ultimo “incidente”, insomma che non c’è
sicurezza nei posti di lavoro e gli infortuni e i morti sono migliaia ogni anno.
A conferma dell’altra guerra, quella quotidiana che il capitalismo fa
contro operaie e operai… una guerra che mette a rischio anche, sempre,
il posto di lavoro.
In questo caso, si tratta degli sviluppi che prenderà la
vendita in corso della Lukoil, attorno alla quale si sta giocando una partita tra
multinazionali, governi, banche, affaristi… (vedi: https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/01/pc-11-gennaio-raffineria-isab-di-priolo.html)
Secondo il Sole 24 Ore di oggi “L'ultimo incontro si è tenuto a Roma, a Palazzo Chigi, appena l'altro
ieri. Ed è stato un incontro decisivo per il futuro della Raffineria Isab di Priolo nell'area industriale siracusana.”In questo incontro “I vertici di Goi Energy, la società
cipriota che ha firmato l'accordo per l'acquisto della raffineria Isab che fa
capo alla russa Lukoil, hanno incontrato i componenti del cosiddetto comitato golden
power, il gruppo di tecnici della presidenza del Consiglio che si occupa della
valutazione tecnica ai fini dell'esercizio del golden power da parte del
governo.”
Governo che vuole le garanzie formali, si intende, anche
sulla “salvaguardia occupazione” dei circa 10.000 lavoratori coinvolti, per salvare la faccia in ogni caso.
“In pratica, da quanto si apprende, nell'incontro romano di
lunedì il management di Goi ha spiegato a voce quanto già inserito nel
materiale fornito all'inizio di febbraio con rassicurazioni sulla
salvaguardia occupazionale del sito produttivo di Priolo, con ricadute per
tutta l'area industriale di Siracusa, e poi per quanto riguarda gli
investimenti programmati soprattutto sul fronte della transizione ecologica e
documenti che puntano a dimostrare la solidità finanziaria del gruppo
acquirente.”
“…il risultato delle valutazioni dei tecnici è ora atteso per
il 27 marzo: tre giorni prima del termine di scadenza indicato nell’agreement
firmato da Goi Energy (il presidente del board da quanto si apprende è anche
il console onorario dell'Ucraina a Cipro) qualche settimana fa.
Che le cose possano non andare tanto lisce, visto l’interessamento
insistente, anche se non detto esplicitamente, degli Stati Uniti, anche per la vicina base di Sigonella, e l’intreccio
strano tra tutti questi affaristi: “Circola però un’altra ipotesi – dice infatti
il quotidiano dei padroni - su un interesse a fermare l’operazione in corso da
parte dei competitor di Goi che avrebbero provato a giocarsi altre carte per fermare
la compravendita della raffineria e rientrare in partita.” è la ricerca di
una proroga dei termini: “…in caso di via libera da parte del governo italiano,
cui Goi guarda con ottimismo, saranno necessari altri giorni per definire
passaggi preliminari (burocratici e finanziari) per arrivare alla chiusura definitiva
dell’affare.”
“Un affare che, si è appreso da fonti vicine alle trattative, vale 1,2 miliardi di euro mentre sul fronte finanziario è in corso di valutazione il coinvolgimento di una cordata di banche (Banca Intesa, Citybank, Deutsche Bank).
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