sabato 4 marzo 2023

pc 4 marzo - La strage dei migranti nel Mar Jonio - Editoriale


La strage nel Mar Jonio che ha ucciso tanti migranti, tra cui molti bambini è l’ennesimoa strage che negli ultimi anni si sono succedute nel Mediterraneo. Le responsabilita’ di esse sono dell’imperialismo, come sistema, come Stati e governi. 

L’Italia, per la sua collocazione geografiche, è la prima e ultima responsabile di queste morti.

La prima perchè è nei suoi mari che queste morti avvengono, è dai porti dei paesi dell’altra sponda del mediterraneo verso l'Italia, prima la Libia oggi la Tunisia che i migranti partono dopo inenarrabili sofferenze nei lager, prima libici oggi anche tunisini, in cui i migranti si trovano, anche se la strage di Cutro portava migranti proveniente da altre zone, per altre vie.
Sono i Governi in Libia e in Tunisia in combutta con governo imperialista italiano, che da tempo hanno stabilito accordi che producono questi viaggi e queste morti. 

Nello stesso tempo l’imperialismo italiano è l’ultimo dei responsabili, l’ultimo della catena del sistema

che produce guerra, repressione, miseria e morte che portano tanti proletari e masse popolari a scappare quando risulta impossibile lottare e sopravvivere. 

Non sara’ possibile mettere fine a questa strage infinita senza mettere fine al sistema che li produce, né sara’ possibile percorrere un’altra strada in questi paesi che non sia la fuga senza uno sviluppo della lotta rivoluzionaria di massa dei proletari e delle popolazioni contro i loro regimi e l’imperialismo che li sostiene.

Per questo noi comunisti italiani abbiamo un compito essenziale e una risposta principale da dare: intensificare la lotta contro l’imperialismo e contro il nostro imperialismo innanzitutto; stringere legami con le forze comuniste, rivoluzionarie e antimperialiste che operano nei paesi di Asia, Africa, Medio Oriente, per rovesciare i loro regimi e combattere l’imperialismo che li arma e sostiene.

Da tempo siamo impegnati su questo fronte, costruiamo quotidianamente relazioni con i comunisti rivoluzionari e antimperialisti in Tunisia, allo scopo di creare unita’ nella lotta comune che è parte dell’unita’ strategica tra proletari dei paesi imperialisti e proletari e popoli oppressi dall’imperialismo. 

Cosi’ come operiamo per l’unita’ con i comunisti e gli antimperialisti presenti in altre zone di guerre, dalla Palestina alla Turchia/nord Kurdistan, all’Iran. all’Afghanistanecc. L’unita’ dei comunisti, l’unita’ tra i proletari e i popoli oppressi per l'intensificazione della lotta comune che comporta lo sviluppo della guerra di popolo e della guerra rivoluzionaria è davvero l’unica speranza di interrompere la catena delle morti nei mari dei morti.

Attualmente il Mediterraneo e in esso lo Jonio sono solcati dalle navi dell’imperialismo che costano miliardi e sono dotate di armi che costano altrettanti miliardi; Navi che conducono manovre e si addestrano a missioni militari che hanno solo due soli scopi: prepararsi a partecipare alla guerra imperialista che incombe e marcia a tappe forzate e nello stesso tempo essere pronti a sostenere i regimi ad essi asserviti o collocati nella stessa parte dei loro padroni in contesa internazionale.

Quindi il Mar Mediterraneo è pieno di navi che producono guerra, morte, distruzioni, che non salvano nessuna vita umana ma invece accentuano tutte le condizioni economiche e sociali che producono le grandi migrazioni e l’orrida catena che è finita nei giorni scorsi sulla costa di Crotone.

Naturalmente l’Italia imperialista, dalla Bossi/Fini all’ultimo miserabile governo Meloni/Piantedosi producono leggi e comportamenti volti tutti al mancato soccorso, al respingimento, a sostegno delle guerdie costiere dei paesi da cui provengono i migranti, per farne la prima trincea non del salvataggio ma del respingimento che in tanti casi vuol dire naufragi e morti. 

Tutti i governi dell’imperialismo italiano si sono mossi lungo la stessa via e ognuno è stato peggiore del precedente. I ministri degli Interni, dei porti, della Difesa, degli Esteri sono diventati famosi con leggi che portano il loro nome e che hanno prodotto la catena di morti. Stragi restate impunite e ogni volta riempite da ipocrisie e comportamenti criminali che visti nel loro insieme è possibile perfino definire “genocidi”. Stati e governi espressioni di una logica imperialista neocolonialista, razzista, che chiaramente con questo governo ha raggiunto e superato un nuovo limite, denunciato, ora flebilmente o a gran voce, da tanti, a Crotone come a livello nazionale. 

E’ chiaro che siamo perchè le responsabilita’ di quest’ultima strage vengano portate alla luce da tutte le forme di inchiesta e testimonianze gia’ in corso; è chiaro che anche all’interno di questo Stato borghese noi vogliamo che le responsabilita’ vengano sanzionate. E’ chiaro che siamo perchè i ministri di questo governo e la loro capa, Meloni, per questa strage di cui sono corresponsabili, in maniera perfino spudorata, paghino anche un costo politico. 

E’ chiaro che siamo perchè quest’ultima strage che tocca i cuori e le menti e che vede in questi giorni una grande solidarieta’ a tutti i livelli da parte delle masse del crotonese, possa esprimersi ed elevarsi in una manifestazione nazionale a Crotone , in una mobilitazione nazionale che ponga un freno e metta in discussione leggi e comportamenti di questo governo, di questi ministri.

Ma il nostro compito principale è dare una risposta vera. Intensificare il lavoro nella classe operaia, nelle masse popolari per la costruzione di un movimento in grado di innanzitutto far comprendere, elevare la coscienza sulle cause di quello che accade, demolire ogni illusione che questi Stati, questi governi, questo sistema possano cambiare, e che l’unico cambiamento può essere portato dal loro rovesciamento con una rivoluzione proletaria e popolare, improntata a principi di solidarieta’ e internazionalismo

proletari comunisti/PCm Italia

4 marzo 2023

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