Piantedosi: «La disperazione non giustifica i viaggi a rischio». MALEDETTO!
«La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti dopo la strage di migranti in Calabria.
Il capo dei sommozzatori: "Non ci si abitua mai ai corpi dei bambini"
«Sa qual è la verità? Che non ci si abitua mai. Eppure, in quasi 25 anni di lavoro presso i sommozzatori dei Vigili del fuoco ho visto tante tragedie. Ma quando vedi quei corpicini senza vita di bimbi così piccoli... Sono immagini che ti colpiscono sempre al cuore. Anche ieri è stato così. Tanti bambini morti, come quei gemellini, neonati. Una tragedia». David Morabito è il capo del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del fuoco della Calabria. Da ieri non si ferma un momento per la ricerca di dispersi o eventuali superstiti in mare. «Ma ormai è davvero difficile...», dice con un soffio di voce. Da questa mattina alle sette, Morabito è di nuovo sul posto, sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel crotonese, dove ieri mattina una imbarcazione con almeno 180 migranti a bordo si è letteralmente spezzata in due, facendo cadere in acqua, a poco meno di un centinaio di metri dalla riva, tutti i migranti a bordo.
Molti erano già deceduti
«Dove sono i nostri figli? Siamo venuti fino a qui per vederli morire. Non si può resistere ad un dolore così intenso» grida qualcuno dei sopravvissuti. Gli operatori di Medici senza frontiere: «Ci sono tanti nuclei familiari e ognuno ha perso qualcuno». Chiedono di potere telefonare ai parenti rimasti nel Paese di origine. «Vogliono dire di essere ancora vivi. O anche, purtroppo, comunicare che un figlio, un familiare, non c'è più». Le vittime minorenni hanno un'età compresa tra gli 8 mesi e i 13 anni.
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