Sono salite a almeno 70 le vittime ufficiali della strage di migranti a Cutro, al largo delle coste di Crotone. I soccorritori hanno infatti ritrovato il corpo di un bambino, di cui non si conosce ancora né l’età né l’identità.
Nasce intanto a Crotone la Rete 26 Febbraio, una mobilitazione civica, che conta oltre 200 associazioni. Al centro della mobilitazione la richiesta di “giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro. Urge – sottolineano i componenti della Rete – politica
comune europea di soccorso, accoglienza e asilo. Come enti del terzo settore, sindacati, associazioni, comitati, ong, scuole, libere cittadine e cittadini chiedono a gran voce che le autorità inquirenti facciano presto chiarezza e giustizia. In una nota la Rete 26 Febbraio sottolinea: “Continuiamo a garantire supporto ai familiari e ai superstiti, e pretendiamo finalmente una politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo congiunta ed effettiva tra tutti i Paesi. E che non ci siano più disparità nell’accoglienza dei profughi, da qualsiasi parte del mondo e guerra scappino”.Da giorni giorni gli aderenti stanno presidiando il PalaMilone, dove sono ospitate le bare delle vittime della tragedia. “Davanti a quelle bare l’unico messaggio doveroso da rivolgere al governo italiano e all’Europa tutta è questo: la Calabria e tutto il sud Italia, non possono e non vogliono più essere il cimitero d’Europa». «Oltre al dolore, enorme, – prosegue la Rete 26 febbraio – registriamo anche l’assurdo rimpallo di responsabilità tra autorità competenti, su chi poteva e doveva dare il segnale di soccorso nella notte di domenica e anche il vuoto istituzionale nel dare risposte immediate e concrete alle istanze dei familiari. In questi giorni si sta assistendo inermi allo strazio di file di parenti disperati, costretti a dover riconoscere i volti dei loro cari. Su molte delle bare c’è solo un codice, neanche un nome su cui piangere».
Oggi, 4 marzo , a Crotone il primo appuntamento pubblico, un presidio di fronte alla Prefettura per chiedere a gran voce: “Mai più morti nel Mediterraneo”. Una manifestazione nazionale è stata lanciata per sabato 11 marzo sempre a Crotone.
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