giovedì 9 dicembre 2021

Internazionalismo - Parla il portavoce del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (maoista) - prima parte

Tradotto da un giornale libico - Prima Parte

Quella che segue è un'intervista al compagno Abhay, portavoce del Comitato centrale del Partito comunista indiano (maoista). Il CPI (maoista) è uno dei partiti comunisti più grandi e di maggior successo al mondo, è stato definito la più grave minaccia contro lo Stato indiano e ha liberato vaste aree rurali dell’India. In questa intervista si discute della loro storia e pratica.

D: Potrebbe descriverci, in breve, il retroterra storico sulla guerra popolare in India?

R: È una buona domanda che richiede una descrizione dettagliata. E cercherò di darvela. La storia del CPI (maoista), che rappresenta le due principali correnti maoiste in India, ha le sue radici profonde nei fragorosi anni '60. Fu il periodo in cui due leader eccezionali, a capo delle nostre due correnti – i compagni Charu Majumdar e Kanhai Chatarjee – sono emersi attraverso l'applicazione del MLM alla situazione concrete dell'India e lottando, denunciando e rompendo con il vecchio revisionismo del PCI e PCI(Marxista). La grande rivolta di Naxalbari guidata dal compagno Majumdar nel maggio 1967 risuonò come un poderoso segnale, un "lampo di primavera” su tutta l'India".

Il movimento di Naxalbari fu soppresso dal governo nel giro di pochi mesi ma ebbe un grande impatto sulla società indiana. Altri movimenti del tipo di Naxalbari sorsero a Srikakulam, in Andhrapradesh, a Mushahari, in Bihar, a Lakhimpur-keri in Utharpradesh, in Bhirboom, Gopi vallabapoor, Kanksha, Budh Budh e Sonarpoor, nel Bengala Occidentale, a Dharmapuri, in Tamilnadu e in Kerala.

A causa della dura repressione e di errori tattici, il movimento fu messo in scacco. Dopo la battuta d'arresto iniziale, analizzammo gli aspetti positivi e negativi del movimento Naxalbari. Ne facemmo un

"bilancio autocritico". Fu una linea guida per il movimento quella che emerse dopo la battuta d'arresto iniziale. Sulla base del bilancio autocritico, abbiamo riconosciuto errori, come le azioni avventuriste estremiste senza partecipazione di massa e posizioni contrarie alle organizzazioni di massa. Queste tendenze erano sorte nella lotta contro il revisionismo. Le lezioni, le esperienze del movimento di Naxalbari furono assimilate da tutto il partito e lo rimodellarono dalla base. Nel 1980 si formò il PCI (ML) (People’s War) nell0area che comprendeva gli stati di Andhrapradesh, Tamilnadu, Karnataka e Maharastra. Nello stesso tempo, in Bihar e Jharkhand fu fondato il PCI (ML) (Party Unity). Il MCCI sviluppò il suo movimento in Kanksha e Sonarpoor, in Bengala, in Bihar, Jharkhand e in alcune regioni nord-orientali. Negli anni 1974-80 questi partiti assunsero un'analisi di classe e riconobbero i rapporti di produzione semi-coloniali e semi-feudali della società indiana. Assunsero parole d’ordine quali la terra ai contadini, il potere politico ai comitati contadini rivoluzionario. Si formarono organizzazioni di massa, quali i sindacati studenteschi rivoluzionari, il fronte della gioventù rivoluzionaria, i comitati delle donne rivoluzionarie e sindacati dei lavoratori. Inoltre, furono organizzati e mobilitati in forme efficaci anche intellettuali, scrittori e artisti. Sotto la direzione di queste organizzazioni, crebbero una sollevazioni di massa, conosciute come la Marcia contadina da Jagithyala ad Andhrapradesh e l'ondata di lotta di massa armata agraria in Jahanabad, Hazaribagh Gaya, Aurangabad, in Bihar. Questi movimenti si rafforzarono ed estesero in Jharkhand e Dandakaranya (Chattisgarh, Orissa e alcune parti del Maharastra). Nel 1990, in Warangal, Andhra Pradesh, tenemmo la conferenza dei comitati contadini rivoluzionari con la partecipazione di un milione di persone. Oltre ai movimenti di massa, si formarono anche squadre armate, forma embrionale dell'esercito popolare, l’attuale PLGA. Ora abbiamo plotoni, compagnie e battaglioni. Questi sono principalmente concentrati sul fronte militare ma lavorano anche ad attività di produzione collettiva popolare e propaganda politica. Fin dal 1980 tra questi tre partiti si sono tenute discussioni per l’unità che non si sono concretizzate a causa di differenze politiche e ideologiche. Nel 1998 il PCI (ML) (Party Unity) si è fuso nel PCI (ML) (People’s War) sulla base della sintesi di tutti i punti positivi dei documenti dei due partiti, nonché sulle rispettive esperienze di guerra popolare, di lotta al revisionismo e alle tendenze opportuniste di destra e di sinistra nel movimento comunista indiano e internazionale e di costruzione di un movimento rivoluzionario stabile e coerente in diverse parti del nostro paese. Nel 2004 si è realizzata l'Unità tra PCI (ML) (People's War) e il MCCI. Il risultato è stata la formazione del PCI (maoista). Così è stato costituito il partito rivoluzionario di livello nazionale. Nel 2007 abbiamo condotto con successo un congresso unitario.

Nella lunga storia del nostro partito, abbiamo conosciuto crisi interne nel 1985, 1992, 1997. Abbiamo risolto queste crisi attraverso discussione e lotte ideologiche e politiche nella forma del centralismo democratico, con sintesi e conclusioni sancite in conferenze e congressi. Attraverso questa lotta politica nel partito, la direzione e i quadri si sono arricchiti di esperienze, si sono evoluti come direzione forte e hanno ottenuto l'unità nel partito.

È passato più di mezzo secolo dalla lotta armata contadina di Naxalbari. In tutto il mondo ci sono stati considerevoli cambiamenti in campo economico, sociale, politico, militare, tecnico, culturale e altri ancora. Né la razzia delle colonie e semi-colonie, né l’integrazione dei mercati ex socialisti nella loro economia né le politiche di globalizzazione, privatizzazione, liberalizzazione (GPL) sono riuscite a salvare gli imperialisti da crisi economiche della portata della Grande Depressione. Anzi, le contraddizioni fondamentali del sistema imperialista si sono ulteriormente intensificate. Si sono intensificate guerre regionali e guerre di occupazione tra imperialisti per l'egemonia mondiale, la contesa per la ripartizione dei mercati, le riorganizzazioni e i già pesanti stanziamenti per spese militari. Gli imperialisti hanno collaborato alla repressione dei movimenti rivoluzionari e dei giusti movimenti di liberazione nazionale, hanno intensificato lo sfruttamento e la repressione della classe operaia e del popolo nei paesi semi-coloniali e coloniali.

Tra alti e bassi, nei paesi semi-coloniali e neo-coloniali sono continuati le rivoluzioni di nuova democrazia e i movimenti di liberazione nazionale, battendosi contro la strategia contro-rivoluzionaria del conflitto a bassa intensità, adottata dall'imperialismo.

Questo è il contesto di fondo della guerra popolare di lunga durata in corso in India sotto la direzione del CPI (maoista).

D: In quale fase è attualmente la guerra popolare in India? Difensiva, equilibrio o offensiva?

R: La guerra popolare in India è attualmente nella fase di "difensiva strategica". Il nostro Partito è consapevole che, date le particolarità del paese e la situazione generale del mondo, occorrerà molto tempo per raggiungere la fase successiva,. Nel documento fondamentale del nostro Partito, “Strategia e tattica della rivoluzione indiana", si dice: "... l’inizio della guerra di guerriglia e poi il passaggio a forme di guerra di movimento e di posizione risolverà la questione del potere statale ...”

L'esperienza delle rivoluzioni vittoriose in passato in altri paesi rivela il fatto che nella guerra popolare di lunga durata la prima fase è quella che dura più a lungo. La fase di equilibrio strategico e la fase di offensiva strategica, che la seguono, si concludono in un periodo di tempo relativamente più breve. Tuttavia, il passaggio alla seconda e terza fase dipende principalmente dalla situazione nazionale e internazionale ...”

“… la guerra di movimento, che ha le caratteristiche fondamentali della guerra regolare, avrà la capacità di annientare le forze nemiche su larga scala. Eliminando le forze nemiche su larga scala, sarà la chiave per prevalere sul nemico e trasformare la guerra dallo stadio di difensiva strategica allo stadio di equilibrio strategico o e dallo stadio di equilibrio strategico allo stadio di controffensiva strategica…'

Con questa comprensione stanno lavorando nei rispettivi settori il nostro Partito e, sotto la sua direzione, l'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione (PLGA) e gli organismi di Fronte Unito, con fermezza strategica e formulando tattiche secondo le condizioni politiche esistenti.

(continua)

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