venerdì 10 dicembre 2021

Sciopero generale - NECESSARIO - PIATTAFORMA, ORGANIZZAZIONE, AUTONOMIA

La divisione di classe è evidente, rivendicata da padroni e governo. Una disuguaglianza aperta e ogni giorno perseguita, inaccettabile tanto più in una situazione in cui nessuno nasconde che i capitalisti, soprattutto le grandi aziende, sono impegnati in una ripresa alla grande dei profitti e governo/Ue parlano soddisfatti, per loro e la loro classe borghese, di fiumi di miliardi che arrivano, per cui devono quasi "inventarsi" come utilizzarli. 

L'elenco del peggioramento a tutti i livelli della condizione dei lavoratori, delle masse popolari è su tutti i fronti: I salari dei lavoratori sono diminuiti in 30 anni del 2,9%, l'Italia in questo, ma non solo in questo, si colloca all'ultimo posto tra 23 paesi censiti dall'Ocse a livello mondiale; migliaia di posti di lavoro si stanno perdendo, e nulla succede alle aziende che non chiudono affatto per crisi, ma per andare a fare più profitti altrove; lì dove restano via via stanno facendo un cambio, via operai a tempo indeterminato,* sostituiti da lavoratori precari, con contratti di Agenzie a tempo determinato; per migliaia di operai e operaie  ormai il salario è diventato la miseria della cassintegrazione che col covid è ridotto a quasi il 50%; le bollette stanno rincarando del 30/50% e non basterà certo il contentino che pensa di varare il governo per recuperare il pesante taglio ai già miseri redditi delle famiglie proletarie, impoveriti già dal carovita; poi è arrivata anche l'oscena misura per cui le tasse per i lavoratori, le masse popolari restano quelle di prima che tagliano quasi un terzo del salario, e invece vengono abbassate, in vari modi, ai padroni e ai grandi ricchi; sempre più il livello di mancanza o perdita di lavoro, come il livello di discriminazione salariale, di diritti per le donne rende insopportabili odiose le

ipocrite dichiarazioni di ministri/e, parlamentari, come i reportage giornalistici sull'occupazione femminile, quando anche su questo "conquistiamo" record europei, e il ritorno in famiglia, alle dipendenze dell'uomo per le donne vuol dire più oppressione e spesso anche uccisioni; invece che internalizzazione dei servizi pubblici essenziali dove lavorano a pochissime ore e molto sfruttamento soprattutto lavoratrici, il governo ha "imposto" anche qui la legge del "mercato, cioè dei padroni, quindi tutti i servizi comunali devono essere privatizzati; così come il governo ha deciso il via libera agli appalti al massimo ribasso, al subappalto selvaggio, con tutto quello che significa soprattutto per i tagli alla sicurezza dei lavoratori (e non è un caso che i morti/assassinii sul lavoro avvengono ora soprattutto nei cantieri edili); gli immigrati che lavorano devono ancora lottare per avere un documento, accesso alla sanità, un contratto; ed è veramente osceno come neanche con i soldi del Pnrr si affrontino i gravissimi problemi della sanità, con la pandemia che nuovamente avanza, lo stato delle scuole, lo stato dei trasporti, mentre fiumi di soldi vengono spesi sul fronte militare, delle missioni all'estero, dei preparativi di guerre...

Ma l'elenco è ancora lungo... Chiaramente non si tratta affatto di miopia del governo - come dice qualche giornalista anche di sinistra - ma di inevitabile politiche di governi espressione della classe borghese, e Draghi in questo per ora è il migliore e il più esplicito rappresentante dei capitalisti, dei banchieri. 

In questa situazione Cgil, Uil sono stati "costretti" a proclamare lo sciopero generale e a denunciare il metodo di Draghi che prima decide e poi li convoca. 

Lo sciopero generale è sicuramente necessario.

Ma non si può risolvere - come è molto probabile - con una chiamata di Draghi ai sindacati confederali ai Tavoli, ma con risultati per i lavoratori, per le masse popolari, per i giovani, le donne che frenino la sostanza dell'attacco e aiutino rapporti di forza generali più favorevoli per i lavoratori.

Per questo abbiamo scritto che aderiremo e parteciperemo a questo sciopero, ma "con l’obiettivo di sviluppare critica alle direzioni sindacali, alle loro linee e prassi, e per costruire un distacco tra operai e sindacalismo confederale, organizzando, là dove siamo presenti e riusciamo ad arrivare, nuclei classisti e combattivi dello Slai cobas sc e/o collettivi di fabbrica, tipo Gkn".

Per questo questione centrale è per cosa si sciopera - perchè questo pone i tempi della lotta che non può che essere prolungata, e l'intensità della lotta. 

Su questo riprendiamo la piattaforma e gli obiettivi attuali indicati dallo Slai cobas per il sindacato di classe:

- salario – sono necessari aumenti salariali veri, sull’esempio di quanto avviene in altre lotte presenti in Europa, vedi Spagna;
- l’integrazione della cassa integrazione al 100%, in particolare in tutto il periodo e per tutte le realtà in cui è usata la cassa covid;ù
- il rinnovo del blocco dei licenziamenti; 
- la riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga per legge
- la contrattualizzazione del lavoro precario nelle fabbriche, nei posti di lavoro al centro attuale dello scontro: logistica, rider ecc;
- contro le delocalizzazioni, sosteniamo tatticamente la proposta della Gkn, siamo per la nazionalizzazione, anche temporanea, delle fabbriche a rischio chiusura, per assicurare la continuità di lavoro e di salario;
- la internalizzazione dei servizi pubblici essenziali
- sviluppo e sostegno alla lotta per i documenti ai migranti
- assunzione della piattaforma delle donne/lavoratrici
- La questione della pandemia deve essere parte della piattaforma dello sciopero generale e delle lotte in generale: vaccinazione obbligatoria, postazione sanitaria nelle aree industriali e nei quartieri popolari, indicate in forme concrete a livello territoriale, più ospedali, più medici, più infermieri Tendoni, utilizzo dei medici di base, ecc.;
- la questione della salute e sicurezza sul lavoro rilanciano gli obiettivi e la prassi della Rete della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e territori, abbracciando anche una parte dei temi dell’ambientalismo.

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