Commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. "Patrick terminerà questo anno terribile nella prigione di Tora", e lancia un appello: "E' veramente il momento che ci sia un'azione internazionale guidata e promossa dall'Italia per salvare questo ragazzo, questa storia anche italiana, dall'orrore del carcere di Tora in Egitto".
Ma l'Italia, il governo, il presidente della Repubblica NON SI MUOVONO, NON SI VOGLIONO MUOVERE!
Le timide richieste, come è stato ed è tuttora per la verità e giustizia per Giulio Regeni, non devono soprattutto incrinare i rapporti economici, gli interessi/profitti delle grandi multinazionali italiane in quel paese, e gli affari che il governo e i suoi ministri vanno a stringere sempre più col regime assassino e torturatore di Al Sisi.
Per l'imperialismo la vita delle persone, come Patrick, potrà al massimo essere oggetto di scambio. Sarà..., ma la scarcerazione delle tre persone che lavoravano nella stessa Ong di Zaky è avvenuta quando Al Sisi stava a Parigi a stringere affari militari con Macron.
CHE TUTTI SI MOBILITINO, FACCIANO SENTIRE AD OGNI LIVELLO LA LORO VOCE: PATRICK ZAKY LIBERO SUBITO!
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