www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 08-12-20 - n. 771
Chahid Al Hafed - Resumen de Medio Oriente, ECSaharaui | resumenlatinoamericano.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
02/12/2020
Il membro del Segretariato Nazionale del Fronte POLISARIO e Ministro della Presidenza Incaricato per gli Affari Politici, Bachir Mustafa Sayed, ha dichiarato che "la data del 13 novembre 2020 costituisce un punto di svolta totale nella lotta nazionale saharawi, che ha preso forma nelle operazioni dell'Esercito di Liberazione Popolare Saharawi e nella mobilitazione generale dei saharawi in appoggio alla decisione del Fronte POLISARIO di riprendere la lotta armata", sottolineando che "la nuova logica di guerra ha tutte le ragioni per un successo e si vede rafforzata dall'esperienza passata della nostra risposta in linea con gli sforzi internazionali di pace".
Nelle dichiarazioni rilasciate all'Agenzia di Stampa Saharawi (SPS), il responsabile saharawi ha dichiarato che "la guerra di liberazione nazionale riprende a causa dell'apertura illegale di El Guerguerat e della violazione marocchina del cessate il fuoco, così come a causa dell'indifferenza dell'ONU, nonostante gli indizi di una guerra imminente".
L'alto responsabile saharawi ha segnalato che "la decisione del Fronte POLISARIO di mettere fine al cessate il fuoco firmato con il Marocco non è stata una sorpresa, in quanto preceduta da vari indizi e avvertimenti fatti pervenire alle Nazione Unite, inclusa la decisione presa dall'ultimo congresso del Fronte POLISARIO sulla non partecipazione in alcun processo politico futuro che non abbia come base le decisioni del diritto internazionale sul Sahara Occidentale e un cambio di posizione della comunità internazionale rispetto alle violazioni e agli ostacoli posti dalla parte marocchina alla missione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU".
"Il Marocco è l'unico responsabile della situazione attuale, dopo la sua violazione del cessate il fuoco dello scorso 13 novembre nella zona di El Guerguerat, e finora l'ONU non ha preso seriamente, né ha mostrato impegno per lo sviluppo del suo piano di pace. Per questo, consideriamo che qualsiasi implicazione futura nella soluzione pacifica del conflitto passerà sotto la nuova logica di guerra saharawi, basata sul principio di intraprendere negoziati pur continuando la guerra di liberazione e con l'unica condizione, perché ci sia una tregua, di porre fine all'occupazione marocchina".
02/12/2020
Il membro del Segretariato Nazionale del Fronte POLISARIO e Ministro della Presidenza Incaricato per gli Affari Politici, Bachir Mustafa Sayed, ha dichiarato che "la data del 13 novembre 2020 costituisce un punto di svolta totale nella lotta nazionale saharawi, che ha preso forma nelle operazioni dell'Esercito di Liberazione Popolare Saharawi e nella mobilitazione generale dei saharawi in appoggio alla decisione del Fronte POLISARIO di riprendere la lotta armata", sottolineando che "la nuova logica di guerra ha tutte le ragioni per un successo e si vede rafforzata dall'esperienza passata della nostra risposta in linea con gli sforzi internazionali di pace".
Nelle dichiarazioni rilasciate all'Agenzia di Stampa Saharawi (SPS), il responsabile saharawi ha dichiarato che "la guerra di liberazione nazionale riprende a causa dell'apertura illegale di El Guerguerat e della violazione marocchina del cessate il fuoco, così come a causa dell'indifferenza dell'ONU, nonostante gli indizi di una guerra imminente".
L'alto responsabile saharawi ha segnalato che "la decisione del Fronte POLISARIO di mettere fine al cessate il fuoco firmato con il Marocco non è stata una sorpresa, in quanto preceduta da vari indizi e avvertimenti fatti pervenire alle Nazione Unite, inclusa la decisione presa dall'ultimo congresso del Fronte POLISARIO sulla non partecipazione in alcun processo politico futuro che non abbia come base le decisioni del diritto internazionale sul Sahara Occidentale e un cambio di posizione della comunità internazionale rispetto alle violazioni e agli ostacoli posti dalla parte marocchina alla missione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU".
"Il Marocco è l'unico responsabile della situazione attuale, dopo la sua violazione del cessate il fuoco dello scorso 13 novembre nella zona di El Guerguerat, e finora l'ONU non ha preso seriamente, né ha mostrato impegno per lo sviluppo del suo piano di pace. Per questo, consideriamo che qualsiasi implicazione futura nella soluzione pacifica del conflitto passerà sotto la nuova logica di guerra saharawi, basata sul principio di intraprendere negoziati pur continuando la guerra di liberazione e con l'unica condizione, perché ci sia una tregua, di porre fine all'occupazione marocchina".
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