“Una parvenza di giustizia”. Così i familiari delle vittime della Thyssen mostrano la rabbia di chi, dopo 13 anni, si trova a commemorare ogni anno le sette vittime della strage della ThyssenKrupp. Oggi la Città ha consegnato il sacrario che ospiterà  i feretri dei sette operai morti per l’incendio divampato la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 nella fabbrica di corso Regina Margherita. Ma è forte la rabbia di fronte all'evidenza che l’amministratore delegato Harald Espenhahn è ancora a piede libero e l’altro manager condannato, Gerald Priegnitz, è in semilibertà.

“Una giustizia che si deve esprimere pienamente”, ha insistito la sindaca Chiara Appendino, che le famiglie salutano e ringraziano “come un’amica”, dicono, per aver realizzato questo memoriale promesso da oltre dieci anni e per averle sempre accompagnate nella loro battaglia di giustizia. "Ogni anno - ha osservato la sindaca - tutta la città si stringe nella memoria dei sette operai morti. Una memoria che nel dolore, nella rabbia, nello schifo, nell'incomprensione assolutamente legittima di una giustizia che non è arrivata, è intrisa di forza, coraggio e speranza".