giovedì 19 novembre 2020

pc 19 novembre - la crisi mondiale dell'acciaio morde le multinazionali e viene scaricata sui lavoratori - 11 mila licenziamenti alla ThyssenKrupp

 crisi di sovrapproduzione già in corso prima della pandemia che la ha ulteriormente aggravata e dalla quale tutti i padroni dell'acciaio mondiale in feroce concorrenza tra di loro pensano di uscire scaricandola con ristrutturazioni all'insegna di meno operai7più sfruttamento sugli operai alla Thyssenkrupp come alla ArcelorMittal

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La crisi Covid piega ThyssenKrupp: in arrivo 11 mila licenziamenti

(afp)
La pandemia costringe il colosso dell'acciaio tedesco. Il gruppo deve rivedere la propria strategia. In calo gli ordini- Il coronavirus colpisce anche il colosso dell'acciaieria tedesco ThyssenKrupp che di conseguenza annuncia il taglio di complessivi 11.000 posti di lavoro. Di questi, si legge in una nota del gruppo, 7.400 posti saranno ridotti nei prossimi tre anni. "A maggio 2019 - ricorda Thyssen - la società aveva annunciato una riduzione di 6.000 posti di lavoro nell'arco di tre anni necessari alla trasformazione del gruppo. In seguito alle ristrutturazioni avviate e realizzate nell'ultimo anno, sono già stati tagliati circa 3.600 posti di lavoro".

"Per affrontare gli sviluppi del mercato a lungo termine e gli effetti del coronavirus - prosegue la nota - Thyssenkrupp vede attualmente la necessità di un'ulteriore riduzione di complessivamente 11.000 posti di lavoro, misurati rispetto alla situazione di partenza. Questi 7.400 posti di lavoro aggiuntivi saranno ridotti nei prossimi tre anni".

Il taglio ai costi è parte della trasformazione del gruppo, resa più difficile dagli effetti della pandemia. L'anno si è chiuso con un utile di 9,6 miliardi grazie ai proventi della cessione del business ascensori (15 miliardi)  altrimenti avrebbe registrato una nuova e più pesante perdita di 5,5 miliardi (contro i 250 milioni di rosso dell'anno scorso).
Le vendite, si legge  nella nota che presenta il bilancio, sono diminuite del 15 percento a 28,9 miliardi di euro e l'ebit è negativo per 800 milioni (passando in rosso da un risultato operativo positivo per 800 milioni l'anno precedente).
"La pandemia di coronavirus è un massiccio stress test per Thyssenkrupp. Il nostro bilancio consolidato ci dà la flessibilità per implementare sistematicamente ulteriori passi necessari nel nostro piano ma non siamo ancora dove dobbiamo essere. I passaggi successivi potrebbero essere più dolorosi dei precedenti. Ma dovremo prenderli", ha commentato l'ad Martina Merz

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