Comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe
Parte di questa
gentaglia è in piazza e ora pretendendo soldi dallo Stato, e il
decreto ristori in gran parte dà soldi a tanti di questa
risma che non esitano a farsi paladini dei loro lavoratori
sfruttati e mal pagati.
Tutti coloro, anche nel sindacalismo di base e parte dei cosiddetti gruppi politici di matrice di 'sinistra' e 'antagonista', che mettono nella stessa barca la protesta reazionaria di questi settori e le istanze dei lavoratori dei precari e disoccupati
non possono fare parte del fronte unico anticapitalista e di classe che a fatica si cerca di costruire in questo paese.
Tutti coloro, anche nel sindacalismo di base e parte dei cosiddetti gruppi politici di matrice di 'sinistra' e 'antagonista', che mettono nella stessa barca la protesta reazionaria di questi settori e le istanze dei lavoratori dei precari e disoccupati
non possono fare parte del fronte unico anticapitalista e di classe che a fatica si cerca di costruire in questo paese.
Dichiaravano 5mila euro all’anno gli imprenditori scoperti con un tesoro nascosto da 500mila euro
Evasione fiscale e
riciclaggio di denaro di provenienza illecita: è questo il
quadro accusatorio ipotizzato dalla Procura della Repubblica
di Piacenza nei confronti di due imprenditori, gestori di
diverse attività nel settore della ristorazione e bar. La
notizia, già
anticipata da liberta.it nei giorni scorsi, è stata
ufficializzata dalla guardia di finanza.
“Le indagini – spiegano i
finanzieri del Comando provinciale – sono scattate a seguito
dell’approfondimento investigativo di alcune segnalazioni per
operazioni sospette pervenute da istituti di credito
cittadini, che evidenziavano, a carico dei due commercianti,
ingenti depositi di denaro contante cui facevano seguito
altrettanti prelevamenti senza ragionevoli motivazioni.
Dall’origine degli accertamenti – aggiunge la guarda di
finanza – è apparso subito chiaro come le ingenti somme di
denaro liquido nella disponibilità degli indagati non
potessero trovare giustificazione esclusivamente nelle
attività economiche da loro gestite, considerati, peraltro,
gli esigui redditi dichiarati al fisco nel corso degli ultimi
anni, pari a 5mila euro a testa”.
SOLDI NEL MATERASSO,
ROLEX E GIOIELLI PER 500MILA EURO
Su delega del sostituto procuratore Daniela Di Girolamo, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno effettuato una serie di perquisizioni locali e domiciliari negli uffici commerciali delle società e presso le loro abitazioni.
“Nei locali – chiariscono le Fiamme gialle – è stata rinvenuta voluminosa documentazione extracontabile (parallela alla contabilità ufficiale) il cui contenuto evidenzia numerose operazioni “in nero”. All’interno delle abitazioni, invece, i finanzieri si sono trovati di fronte a un vero e proprio “tesoro cash”, costituito da denaro contante e oggetti preziosi dal valore complessivo di oltre 500mila euro, con ogni probabilità frutto dei redditi sottratti al fisco”. In particolare, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 250.000 euro in banconote dal taglio di 100 e 50 euro, raccolte in mazzette avvolte accuratamente nel cellophane, di cui una buona parte nascoste all’interno di un materasso posto in un lettino ripiegabile. Il resto era all’interno di un armadietto adibito alla detenzione di armi.
L’accurata ricerca ha consentito inoltre ai militari di rinvenire e sequestrare 12 orologi Rolex dal valore complessivo di circa 170.000 euro, nonché svariati gioielli, monili d’oro e perle dal valore di circa 100.000 euro.
Spicca, inoltre, il rinvenimento di borse e vestiti griffati, numerose bottiglie di vini stranieri di pregio, oltre al possesso di costosissimi attrezzi ginnici professionali.
Su delega del sostituto procuratore Daniela Di Girolamo, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno effettuato una serie di perquisizioni locali e domiciliari negli uffici commerciali delle società e presso le loro abitazioni.
“Nei locali – chiariscono le Fiamme gialle – è stata rinvenuta voluminosa documentazione extracontabile (parallela alla contabilità ufficiale) il cui contenuto evidenzia numerose operazioni “in nero”. All’interno delle abitazioni, invece, i finanzieri si sono trovati di fronte a un vero e proprio “tesoro cash”, costituito da denaro contante e oggetti preziosi dal valore complessivo di oltre 500mila euro, con ogni probabilità frutto dei redditi sottratti al fisco”. In particolare, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 250.000 euro in banconote dal taglio di 100 e 50 euro, raccolte in mazzette avvolte accuratamente nel cellophane, di cui una buona parte nascoste all’interno di un materasso posto in un lettino ripiegabile. Il resto era all’interno di un armadietto adibito alla detenzione di armi.
L’accurata ricerca ha consentito inoltre ai militari di rinvenire e sequestrare 12 orologi Rolex dal valore complessivo di circa 170.000 euro, nonché svariati gioielli, monili d’oro e perle dal valore di circa 100.000 euro.
Spicca, inoltre, il rinvenimento di borse e vestiti griffati, numerose bottiglie di vini stranieri di pregio, oltre al possesso di costosissimi attrezzi ginnici professionali.
L’INDAGINE PROSEGUE
“Tenuto conto dell’evidente sproporzione tra il valore economico dei beni sequestrati e l’esiguità dei redditi dichiarati al fisco dai due imprenditori nel corso degli anni, mediamente 5mila euro all’anno – aggiunge la guardia di finanza – il Gip di Piacenza ha disposto, su proposta del pubblico ministero, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni già cautelati nel corso delle perquisizioni”.
Sono ancora in corso indagini finanziarie finalizzate ad accertare in via definitiva l’effettiva origine dei beni posti sotto sequestro nonché l’ammontare complessivo dei proventi, derivanti dalle attività economiche, sottratti al fisco.
Non si escludono quindi ulteriori interessanti sviluppi investigativi
“Tenuto conto dell’evidente sproporzione tra il valore economico dei beni sequestrati e l’esiguità dei redditi dichiarati al fisco dai due imprenditori nel corso degli anni, mediamente 5mila euro all’anno – aggiunge la guardia di finanza – il Gip di Piacenza ha disposto, su proposta del pubblico ministero, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni già cautelati nel corso delle perquisizioni”.
Sono ancora in corso indagini finanziarie finalizzate ad accertare in via definitiva l’effettiva origine dei beni posti sotto sequestro nonché l’ammontare complessivo dei proventi, derivanti dalle attività economiche, sottratti al fisco.
Non si escludono quindi ulteriori interessanti sviluppi investigativi
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