domenica 15 novembre 2020

pc 15 novembre - Toscana zona rossa - oggi presidio a Firenze

PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ AL PERSONALE OSPEDALIERO E PER I SOLDI ALLA SANITA’ PUBBLICA

Uno dei 21 parametri che il CTS prende a riferimento per decidere di spostare una regione da una zona ad un’altra è la carenza e mancanza di personale sanitario negli ospedali. Proprio ieri con lo slogan “Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”  lavoratrici e i lavoratori del settore sanitario pubblico scendevano in presidio davanti agli ospedali toscani, per chiedere più sicurezza per loro e per i pazienti e sopratutto assunzioni di personale per rispondere all’emergenza sanitaria. 

Oggi a scendere in piazza per dare solidarieta’ al personale sanitario e ai malati covid e per chiedere soldi e investimenti per la sanita’ pubblica sono le realta’ politiche e sociali del territorio.

FUORI I SOLDI PER LA SANITÀ PUBBLICA!
SOLIDARIETÀ A TUTTO IL PERSONALE OSPEDALIERO, AI PAZIENTI E AI LORO FAMILIARI!
Il disastro prodotto da anni di tagli al sistema sanitario è emerso in modo ancora più lampante con l’arrivo della “seconda ondata”: negli ospedali non ci sono abbastanza medici ed infermieri, non ci sono

posti letto, non ci sono strumentazioni e tutti i servizi sono appaltati e subappaltati a ditte esterne con tutte le conseguenze del caso.
In questa situazione gli ospedali, non solo sono in difficoltà nel garantire le cure a tutti i pazienti Covid, ma sicuramente non possono garantire le dovute attenzioni per altre patologie su cui la prevenzione è fondamentale a partire da cardiologia e oncologia, l’accesso all’aborto sicuro è ancora più difficoltoso, per non parlare del fatto che alcuni pronto soccorso lavorano a mezzo servizio.
Durante i mesi di marzo ed aprile medici e infermieri furono osannati come eroi: era tutta retorica! Come sono stati lasciati soli allora, sono stati abbandonati anche oggi con al massimo qualche assunzione a termine, spesso anche di studenti all’ultimo anno di formazione e qualche interinale sbattuto nei reparti Covid.

Quei pochi che, vincendo la paura, hanno provato a denunciare le condizioni lavorative aberranti alle quali venivano sottoposti, i turni massacranti, la mancanza dei dispositivi di protezione, la mancanza di personale, sono stati addirittura licenziati perchè evidentemente “i veri eroi” devono sopportare in silenzio altrimenti diventano solo un problema da eliminare.
Il sistema sanitario però, proprio per prevenire l’ospedalizzazione, dovrebbe garantire una serie di azioni sul territorio capaci di ridurre il carico ormai insostenibile che sta arrivando sulle corsie.
Anche su questo fronte non siamo messi bene: medici di famiglia e pediatri, sempre troppo pochi, sono stati lasciati soli a fronteggiare le richieste di migliaia di pazienti, i distretti sanitari di quartiere sono stati chiusi e smantellati, sono esigui e sporadici gli interventi di assistenza domiciliare tanto utili per scongiurare nuovi ricoveri.
Le mancate assunzioni pesano enormemente anche sul tracciamento, ormai saltato su ogni livello: l’ASL non dispone piú le quarantene, non traccia i contatti dei casi positivi, i suoi centralini, quando squillano, squillano a vuoto, mentre sui posti di lavoro, anche davanti a casi di positività conclamati, il personale sanitario è obbligato a continuare la sua attività lavorativa se asintomatici, con un conseguente aumento dei contagi e possibili creazioni di focolai in realtà a rischio come RSA o residenze per anziani.
In tutta questa situazione il nuovo Consiglio Regionale non ha trovato di meglio da fare che votare una mozione di Fratelli d’Italia per aprire un tavolo e rimettere in gioco tutte le cliniche private: 31 favorevoli e 2 astenuti!
C’è il mondo reale e poi quello del ceto politico, sempre più impegnato nella propaganda che non nel risolvere i problemi: hanno sbandierando un possibile aumento dei posti letto non dicendo però quanti altri soldi potevano essere investiti nella sanità pubblica e invece finiranno ancora nelle tasche dei privati.
Il “problema” diventa la “soluzione”: per noi invece l’unico rapporto possibile con la sanità privata sarebbe quello di requisirne le strutture e assumerne il personale!
La situazione appare in tutta la sua gravità: gli ospedali rischiano di esser centri di contagio essi stessi con più di 400 decessi al giorno e pesanti rischi per la salute di chi vi lavora.
Per questo sentiamo la necessità di lottare per un futuro migliore iniziando da oggi a ripensare un sistema sanitario realmente in grado di tutelare la salute pubblica.
Tutto il personale ospedaliero deve esser messo nelle condizioni di tutelare sia la propria salute che quella degli altri e ciò vuol dire solo una cosa: assunzioni e finanziamenti per la sanità pubblica, negli ospedali e sul territorio. Adesso!
Hanno trovato i soldi per salvare le banche tagliando la spesa pubblica?
Ora trovino il modo di aumentare la spesa pubblica andando a prendere i soldi dove ci sono: banche, settore militare, multinazionali e grandi patrimoni!
FUORI I SOLDI PER LA SANITÀ PUBBLICA!
★★★
ORGANIZZATORI E ADERENTI
CPA Firenze-Sud
Collettivo Politico di Scienze Politiche
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Krisis – Collettivo di Studi Umanistici e della Formazione
Rete dei Collettivi Fiorentini
Rete Antirazzista
Firenze Città Aperta
Rifondazione Comunista Firenze
Sinistra Progetto Comune
perUnaltracittà, Laboratorio Politico
Rete dei Comunisti della Toscana
P. CARC – Sezione Rifredi
Partito Comunista Firenze
Fronte della Gioventù Comunista

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