venerdì 5 giugno 2020

pc 5 giugno - Il 2 giugno a Roma - i due pesi e due misure dello stato borghese verso i fasciopopulisti e verso i proletari migranti e anticapitalisti

Il 2 Giugno 2020 a Roma, in Largo B. Perestrello è stato organizzata dall’Associazione Dhuumcatu una manifestazione statica, regolarmente autorizzata dalla Questura di Roma, benché la stessa Associazione avesse comunicato e richiesto, nei giorni precedenti, di poter effettuare anche un breve corteo nella stessa zona, corteo prevedibilmente negato dalle forze di polizia in base alle norme vigenti regolate dal DPCM.
La manifestazione statica si è svolta regolarmente, vi hanno partecipato circa 150 persone e si sono susseguiti vari interventi al microfono messo a disposizione dagli stessi organizzatori a chi volesse
partecipare. Al termine la manifestazione dichiarata conclusa è andata sciogliendosi.
Solo in seguito, la maggior parte dei presenti - perlopiù lavoratori, disoccupati, giovani e militanti - essendo venuti a conoscenza dello svolgersi indisturbato del concomitante corteo fascio-razzista partito da Piazza del Popolo e capeggiato dai vari Salvini, Tajani e Meloni, ha ritenuto necessario prendere l’iniziativa di manifestare per le vie del quartiere popolare contemplando il rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti.
Una decisione politica presa col preciso intento di rompere il doppio standard politico-poliziesco dello Stato, che da una parte è accondiscendente verso le mobilitazioni reazionarie e filo-padronali dei partiti che hanno guidato il governo fino a ieri (ma si pensi anche agli arancioni di Pappalardo) e, dall’altra cerca di intimidire con una repressione puntuale l'opposizione anticapitalistica e operaia - pensiamo alla logistica e non solo.
Repressione "insaporita" nel caso in questione da un cinico retro-pensiero razzista. La vendetta dello Stato padronale si è abbattuta, in forma trasversale come è solita fare la mafia, sull’associazione di lavoratori immigrati Dhuumcatu, molto nota e rispettata a Roma che, pur non avendo responsabilità di un corteo partito a prescindere dalla loro iniziativa politica di piazza, si sono oggi visti mettere sotto sequestro di P.G. i propri locali adibiti a sala preghiera, a magazzino - ove erano custoditi striscioni, megafono, volantini e quant'altro d'utile alla presenza in piazza - e a dormitorio.
Su quest'ultimo aspetto è importante soffermarsi, poiché il sequestro ha privato un padre e i suoi figli, di uno e due anni, del ricovero minimo garantito dall'associazione, e che è stato denunciato in piazza durante la manifestazione quale aspetto eclatante del completo abbandono da parte delle istituzioni dei soggetti più fragili durante il periodo di emergenza legato al Covid-19.
Il gesto poliziesco appare tanto più grave, razzista e intimidatorio tenendo conto dei gravi fatti accaduti negli USA e rifiutati proprio in questi giorni da tanta parte della popolazione attraverso una ribellione generalizzata contro il sistema di controllo poliziesco ritenuto soffocante e altamente discriminatorio.
Un rifiuto così radicale del doppio standard politico-razziale, volto a garantire sfruttamento e profitto, da scuotere profondamente gli USA e non solo.

Per questo esprimiamo la nostra massima solidarietà e totale disponibilità verso l’Associazione e, sebbene non richiesto, ci assumiamo in pieno la responsabilità politica e rivendichiamo orgogliosamente la conduzione, al termine del presidio promosso dai lavoratori immigrati, del CORTEO DI ROTTURA ANTICAPITALISTA.

Frazione Anticapitalista

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