La
manifestazione statica si è svolta regolarmente, vi hanno partecipato
circa 150 persone e si sono susseguiti vari interventi al microfono
messo a disposizione dagli stessi organizzatori a chi volesse
partecipare. Al termine la manifestazione dichiarata conclusa è andata sciogliendosi.
partecipare. Al termine la manifestazione dichiarata conclusa è andata sciogliendosi.
Solo in
seguito, la maggior parte dei presenti - perlopiù lavoratori,
disoccupati, giovani e militanti - essendo venuti a conoscenza dello
svolgersi indisturbato del concomitante corteo fascio-razzista partito
da Piazza del Popolo e capeggiato dai vari Salvini, Tajani e Meloni, ha
ritenuto necessario prendere l’iniziativa di manifestare per le vie del
quartiere popolare contemplando il rispetto delle norme
igienico-sanitarie vigenti.
Una
decisione politica presa col preciso intento di rompere il doppio
standard politico-poliziesco dello Stato, che da una parte è
accondiscendente verso le mobilitazioni reazionarie e filo-padronali dei
partiti che hanno guidato il governo fino a ieri (ma si pensi anche
agli arancioni di Pappalardo) e, dall’altra cerca di intimidire con una
repressione puntuale l'opposizione anticapitalistica e operaia -
pensiamo alla logistica e non solo.
Repressione
"insaporita" nel caso in questione da un cinico retro-pensiero
razzista. La vendetta dello Stato padronale si è abbattuta, in forma
trasversale come è solita fare la mafia, sull’associazione di lavoratori
immigrati Dhuumcatu, molto nota e rispettata a Roma che, pur non avendo
responsabilità di un corteo partito a prescindere dalla loro iniziativa
politica di piazza, si sono oggi visti mettere sotto sequestro di P.G. i
propri locali adibiti a sala preghiera, a magazzino - ove erano
custoditi striscioni, megafono, volantini e quant'altro d'utile alla
presenza in piazza - e a dormitorio.
Su
quest'ultimo aspetto è importante soffermarsi, poiché il sequestro ha
privato un padre e i suoi figli, di uno e due anni, del ricovero minimo
garantito dall'associazione, e che è stato denunciato in piazza durante
la manifestazione quale aspetto eclatante del completo abbandono da
parte delle istituzioni dei soggetti più fragili durante il periodo di
emergenza legato al Covid-19.
Il
gesto poliziesco appare tanto più grave, razzista e intimidatorio
tenendo conto dei gravi fatti accaduti negli USA e rifiutati proprio in
questi giorni da tanta parte della popolazione attraverso una ribellione
generalizzata contro il sistema di controllo poliziesco ritenuto
soffocante e altamente discriminatorio.
Un rifiuto
così radicale del doppio standard politico-razziale, volto a garantire
sfruttamento e profitto, da scuotere profondamente gli USA e non solo.
Per
questo esprimiamo la nostra massima solidarietà e totale disponibilità
verso l’Associazione e, sebbene non richiesto, ci assumiamo in pieno la
responsabilità politica e rivendichiamo orgogliosamente la conduzione,
al termine del presidio promosso dai lavoratori immigrati, del CORTEO DI
ROTTURA ANTICAPITALISTA.
Frazione Anticapitalista
Nessun commento:
Posta un commento