Vandali disegnano svastiche davanti al monumento della Resistenza a Cuneo, stesso raid a Boves
Svastiche e croci celtiche sull’asfalto di fronte al Monumento della Resistenza di Cuneo e all’ex caserma Cerutti di Boves, città Medaglia d’Oro al valor civile e militare per la guerra di Liberazione. Due atti vandalici avvenuti nella notte (tra sabato 30 e domenica 31 gennaio), forse della stessa
matrice (identica la fattura e la vernice spray di colore blu), scoperti stamane e subito condannati dalle Amministrazioni comunali, consiglieri di maggioranza e minoranza, oltre che dalla sezione provinciale dell’Associazione nazionale Partigiani.
matrice (identica la fattura e la vernice spray di colore blu), scoperti stamane e subito condannati dalle Amministrazioni comunali, consiglieri di maggioranza e minoranza, oltre che dalla sezione provinciale dell’Associazione nazionale Partigiani.
Il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia, Federico Borgna: «Un gesto ignobile che deve rafforzare in ognuno di noi la consapevolezza di quanto è necessario proseguire a divulgare i valori della Resistenza, della libertà e della democrazia.La mano che compie gesti come questo, o è guidata da una testa che ignora la storia, oppure (e questo deve farci riflettere molto) è guidata da qualcuno che ancora oggi crede che la dittatura, la negazione delle libertà personali, le teorie sulla razza e la violenza siano i folli strumenti per governare i popoli».
All’ex caserma all’ingresso di Boves («teatro» della prima rappresaglia nazista contro la popolazione in Italia, l’eccidio del 19 settembre 1943, con trecento case incendiate e 23 civili trucidati), è stato imbrattato con svastiche e poi divelto anche un cartello. . Nella città ai piedi della Bisalta, peraltro, non è la prima volta che accadono episodi simili. A gennaio, al Sacrario di piazza Italia (sotto l’ala del Municipio), ignoti avevano divelto una piantina ornamentale da uno dei vasi che abbelliscono il Monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre e ai martiri dell’Eccidio del 19 settembre 1943, rovesciando la terra sulla pavimentazione. La notte della vigilia di Natale, i vandali avevano distrutto il nuovo arredo urbano sotto il Pelerin di Piazza dell’Olmo.
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