Salvini diventa un cinghiale nei manifesti di Torino
Apparsi vicino alla zona universitaria di Palazzo Nuovo, il leader della Lega in versione animale e con la felpa della polizia
Manifesti
che irridono il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, sono
comparsi la scorsa notte a Torino sui muri vicini a Palazzo Nuovo, sede
delle facoltà umanistiche dell'università. Sui cartelloni, che ricordano
quelli delle campagne elettorali, è scritto: "Prima i cinghiali. Vota
Matteo suini".Nei manifesti è disegnato un cinghiale con indosso
una felpa verde con la scritta 'polizia' e un rosario al collo. In
basso a destra un simbolo, che ricorda quello della Lega, con su scritto
"Sega. Suini premier".
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Torino, lo sfogo del gelataio di Borgo Dora: "Minacciato perché antifascista"
Maurizio
De Vecchi gestisce la Gelateria Popolare di via Mameli: "Mi hanno
urlato 'ti tappiamo la bocca', 'ti facciamo chiudere'. Ma io lo
ribadisco: il fascismo è un reato"
La
Gelateria Popolare di via Mameli, a Torino in Borgo Dora, ha subito
l'ennesimo episodio di minacce e insulti. A denunciarlo è il titolare
Maurizio De Vecchi con un post su Facebook: "Mettiamo il caso che io
venga aggredito da un gruppetto di fascisti di zona che mi urlano 'co***
e anarchico', ' ti facciamo chiudere', 'ti tappiamo la bocca', 'tanto
ti facciamo strappare quelle scritte e te le facciamo ingoiare'
riferendosi al logo 'il Balon è di tutti' esposto in gelateria, logo di
una campagna che si opponeva al trasferimento del mercato del Libero
Scambio" . "Allora in quel caso - continua il post - ma da adesso non
solo in quel caso, scriverei che ribadisco con forza di essere:
antifascista, antirazzista, contrario ad ogni tipo di discriminazione di
razza, genere, religione e idee politiche, contrario ad ogni forma
implicita o esplicita di omofobia, contrario ad ogni tipo di violenza
sia fisica o psicologica sulle donne, contrario ad ogni tipo di guerra".
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