info comunicato
Nell'intervento odierno, che apre la settimana di mobilitazione indetta dallo slai cobas per il sindacato di classe, è cominciato il confronto tra le proposte dello slai cobas e i lavoratori, alla port. D.
Noi diciamo che dopo la sentenza per afo 2 che noi non condividiamo, è importante che i lavoratori si dotino e impongano una propria piattaforma nella nuova fase della trattativa che si aprirà a giorni. Piattaforma che contenga il rifiuto di esuberi - che a parole i sindacati confederali dichiarano di sostenere, ma come abbiamo visto nell'accordo del 6 settembre 2018 poi accettano con l'avvenuta espulsione di 2600 operai - che affronti gli altri elementi del piano Mittal/governo - il rifiuto della cassaintegrazione permanente.
Questa CIG vuol dire più produzione, demansionamento, meno salario, più sfruttamento, meno sicurezza.
Noi rivendichiamo la fabbrica aperta ad organico pieno; la postazione ispettiva interna - sotto controllo di delegati e operai - la riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga - rivendichiamo che ogni problema di esuberi venga affrontano con l'estensione dei benefici amianto e i prepensionamenti.
E' partita. anche per iniziativa diretta degli operai una raccolta di firme per sostenere la proposta - portata da sempre dallo slai cobas sc- dei 25 anni bastano, in siderurgia e a Taranto in particolare.
Sul fronte dell'ambientalizzazione, non ci incantano le proposte di forni elettrici e decarbonizzazione, senza che abbiano una verifica reale in materia di organici e coinvolgimento di tutti i lavoratori, con il rientro in organico unico di tutti gli attuali cassintegrati ILVA in AS.
Per ambientalizzazione, bonifiche e riduzione delle fonti inquinanti dentro la fabbrica e sopratutto a livello cittadino - servono investimenti di 8 miliardi, come era indicato dall'inchiesta Todisco, che governo e padroni si palleggiano, ma di fatto non vogliono fare.
Le nostre proposte sono alternative a quelle attuali dei sindacati confederali, come a quelle delle USB - assestata quest'ultima su assistenzialismo con integrazione salariale per gli operai in CIGS, chiusura della fabbrica, intervento dello stato per riconversione.
Riconversione che oggi come oggi coincide con le attuali fumose proposte del governo PD/M5 stelle - chiamate 'cantiere taranto' o degli ambientalisti sostenitori della chiusura con il ' piano Taranto'.
Su questa piattaforma alternativa il lavoro di discussione e organizzazione è appena comiunciato. Sappiamo bene, e anche alcuni operai lo sostengono, che per imporla serve una organizzazione di base e di classe, a partire dagli operai più coscienti e disponibili indipendentemente dall'iscrizione sindacale e un movimento del tipo autunno caldo 69/70.
E' appunto questo quello che stiamo proponendo ed è l'unica posizione di classe esistente in questa lotta. Linea e proposta che richiede il sostegno nazionale anche del sindacalismo di classe e di massa, dei lavoratori in lotta ecc. Invece anche qui si parla, parla dell'ILVA, ma alla fine si converge con l'ambientalismo che sostiene che nociva è la fabbrica e non il capitale e considera gli operai come variabile dipendente dell'ambientalismo stesso.
La settimana prosegue sul territorio e capillarmente nei prossimi giorni. Una nuova iniziativa alla fabbrica è per martedì 14 alla portineria A e mercoledì 15 alla portinera delle ditte dell'appalto - dove la piattaforma è integrata con la rivendicazione specifica della clausola sociale e della difesa del contratto dei metalmeccanici, a fronte dell'azione padronale di licenziamenti e peggioramento delle condizioni salariali e normative.
Infine se verranno i ministri a Taranto il 17 gennaio, come annunciato, sarà importante una presa di posizione e mobilitazione autonoma degli operai.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
via livio andronico 47 - slaicobasta@gmail.com
10/17 gennaio 2020
Pubblicato da tarantocontro a 08:34Nell'intervento odierno, che apre la settimana di mobilitazione indetta dallo slai cobas per il sindacato di classe, è cominciato il confronto tra le proposte dello slai cobas e i lavoratori, alla port. D.
Noi diciamo che dopo la sentenza per afo 2 che noi non condividiamo, è importante che i lavoratori si dotino e impongano una propria piattaforma nella nuova fase della trattativa che si aprirà a giorni. Piattaforma che contenga il rifiuto di esuberi - che a parole i sindacati confederali dichiarano di sostenere, ma come abbiamo visto nell'accordo del 6 settembre 2018 poi accettano con l'avvenuta espulsione di 2600 operai - che affronti gli altri elementi del piano Mittal/governo - il rifiuto della cassaintegrazione permanente.
Questa CIG vuol dire più produzione, demansionamento, meno salario, più sfruttamento, meno sicurezza.
Noi rivendichiamo la fabbrica aperta ad organico pieno; la postazione ispettiva interna - sotto controllo di delegati e operai - la riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga - rivendichiamo che ogni problema di esuberi venga affrontano con l'estensione dei benefici amianto e i prepensionamenti.
E' partita. anche per iniziativa diretta degli operai una raccolta di firme per sostenere la proposta - portata da sempre dallo slai cobas sc- dei 25 anni bastano, in siderurgia e a Taranto in particolare.
Sul fronte dell'ambientalizzazione, non ci incantano le proposte di forni elettrici e decarbonizzazione, senza che abbiano una verifica reale in materia di organici e coinvolgimento di tutti i lavoratori, con il rientro in organico unico di tutti gli attuali cassintegrati ILVA in AS.
Per ambientalizzazione, bonifiche e riduzione delle fonti inquinanti dentro la fabbrica e sopratutto a livello cittadino - servono investimenti di 8 miliardi, come era indicato dall'inchiesta Todisco, che governo e padroni si palleggiano, ma di fatto non vogliono fare.
Le nostre proposte sono alternative a quelle attuali dei sindacati confederali, come a quelle delle USB - assestata quest'ultima su assistenzialismo con integrazione salariale per gli operai in CIGS, chiusura della fabbrica, intervento dello stato per riconversione.
Riconversione che oggi come oggi coincide con le attuali fumose proposte del governo PD/M5 stelle - chiamate 'cantiere taranto' o degli ambientalisti sostenitori della chiusura con il ' piano Taranto'.
Su questa piattaforma alternativa il lavoro di discussione e organizzazione è appena comiunciato. Sappiamo bene, e anche alcuni operai lo sostengono, che per imporla serve una organizzazione di base e di classe, a partire dagli operai più coscienti e disponibili indipendentemente dall'iscrizione sindacale e un movimento del tipo autunno caldo 69/70.
E' appunto questo quello che stiamo proponendo ed è l'unica posizione di classe esistente in questa lotta. Linea e proposta che richiede il sostegno nazionale anche del sindacalismo di classe e di massa, dei lavoratori in lotta ecc. Invece anche qui si parla, parla dell'ILVA, ma alla fine si converge con l'ambientalismo che sostiene che nociva è la fabbrica e non il capitale e considera gli operai come variabile dipendente dell'ambientalismo stesso.
La settimana prosegue sul territorio e capillarmente nei prossimi giorni. Una nuova iniziativa alla fabbrica è per martedì 14 alla portineria A e mercoledì 15 alla portinera delle ditte dell'appalto - dove la piattaforma è integrata con la rivendicazione specifica della clausola sociale e della difesa del contratto dei metalmeccanici, a fronte dell'azione padronale di licenziamenti e peggioramento delle condizioni salariali e normative.
Infine se verranno i ministri a Taranto il 17 gennaio, come annunciato, sarà importante una presa di posizione e mobilitazione autonoma degli operai.
slai cobas per il sindacato di classe taranto
via livio andronico 47 - slaicobasta@gmail.com
10/17 gennaio 2020
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