sabato 11 gennaio 2020

pc 11 gennaio - L'imperialismo italiano e il suo governo cercano disperatamente di rientrare in gioco, barcamenandosi tra le parti in guerra per difendere gli interessi delle multinazionali, ENI in testa

 Conte riceve Sarraj, ci adopereremo sempre più per coinvolgimento Ue
Roma, 11 gen 17:51 - (Agenzia Nova) - Sul dossier libico l’Italia “non ha agende nascoste”, sta lavorando costantemente e coerentemente per una “soluzione politica” e intende adoperarsi sempre più per un coinvolgimento ancora maggiore dell’Unione europea. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine di un incontro a Palazzo Chigi con il capo del Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli, Fayez al Sarraj. Una visita, quella del leader libico, che ha permesso “uno scambio intenso di riflessioni” in una fase in cui l’Italia è “estremamente preoccupata” per l’escalation in corso nel paese nordafricano. “Gli ultimi sviluppi – ha osservato Conte – rendono il paese una polveriera dalle forti ripercussioni sulla regione mediterranea. Dobbiamo assolutamente fermare il conflitto interno e le interferenze esterne”. Il riferimento è in particolare all’intervento nel conflitto della Turchia, che ha annunciato l’invio di forze militari a sostegno del Gna e contro l’offensiva condotta dall’Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar, ricevuto a sua volta in settimana da Conte a Palazzo Chigi.
All’ufficiale libico, il presidente del Consiglio ha detto di aver espresso “costernazione” per l’attacco che lo scorso 4 gennaio ha colpito l’Accademia militare di Tripoli. Secondo il capo del governo italiano, l’intervento dell’Ue può evitare di “rimettere le sorti future del popolo libico alla volontà di singoli attori”. A questo proposito, ha indicato ancora Conte, Roma sta lavorando intensamente per la riuscita del processo di Berlino, con l’obiettivo di giungere a un cessate il fuoco e a di indirizzare il conflitto verso una soluzione politica. “Nei prossimi giorni – ha ricordato Conte - avrò un’agenda internazionale molto fitta. Lunedì sarò in Turchia, martedì in Egitto. Ho in programma colloqui telefonici con omologhi e presidenti di vari paesi che hanno un coinvolgimento nello scenario libico proprio per continuare a tessere la tela che deve portarci a una soluzione pacifica”.

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