lunedì 4 luglio 2016

pc 4 Luglio - UN APPELLO DA SOTTOSCRIVERE: "Masse popolari in Marocco in lotta in tutti i settori! Quando la resistenza si organizza…"


La crisi dello Stato reazionario marocchino si accentua sempre più. Di fronte all’applicazione della politica antipopolare e antinazionale, ancora aggi si sviluppano delle resistenze popolari importanti ma anche una repressione estrema.

Così le masse popolari in Marocco non restano con le mani in mano di fronte a delle scelte politiche reazionarie che hanno lo scopo di asservirle sempre di più: al contrario! In tutti i settori della società, si sviluppano delle lotte e delle resistenze per fronteggiare questa politica. Per citare solo qualche esempio, menzioniamo lo sciopero eroico dei minatori di JBELAWAM e l’occupazione della miniera: queste azioni sono state ripetute per 19 giorni e hanno permesso di uscire vincitori da questo braccio
di ferro e di imporre le loro rivendicazioni giuste e legittime. Ricordiamo anche i lavoratori del settore dell’acciaio che hanno condotto e conducono ancora degli scioperi per migliorare le loro condizioni di lavoro e fare valere i loro diritti. A questo si aggiunge lo sciopero degli insegnanti che è durato diversi mesi e che si è anche concluso con la vittoria degli scioperanti.

In tante piccole città del paese, le popolazioni si sollevano allo stesso modo regolarmente per rivendicare l’applicazione dei loro più elementari diritti (diritto alla salute e all’istruzione, lotta contro il carovita tra gli altri). E proprio nelle regioni più lontane del Marocco, si tengono regolarmente delle riunioni, delle manifestazioni e delle occupazioni dopo molti mesi per imporre il rispetto fondamentale del diritto dell’accesso all’acqua, alla terra, all’istruzione, alla sanità e permettere anche che queste regioni escano dalla marginalizzazione politica, economica e sociale nella quale lo Stato le vuole relegare.

Di fronte a tutte queste forme di resistenza popolare, la politica degli anni di piombo raddoppia e scatena tutta la violenza dell’apparato repressivo, in cui ogni giorno, dei manifestanti sono repressi, arrestati, torturati, assassinati. Tutte le forme di contestazione sono subito represse anche se si esprimono con dei metodi pacifici: l’ultimo esempio è stato la manifestazione del 20 febbraio, a Casablanca, il 15 maggio scorso, fortemente repressa dagli sbirri del regime.

È dentro questo quadro che si inscrivono anche gli ultimi arresti condotti nel settore studentesco nelle città di Marrakech e di Meknès. A Marrakech, 13 studenti sono stati messi agli arresti in seguito ad una manifestazione durante la quale questi manifestanti reclamavano semplicemente il pagamento delle loro borse, in ritardo da diversi mesi. La sola risposta fornita dal regime all’espressione di questa giusta rivendicazione è stata dunque lo scatenamento senza nome della violenza delle forze repressive e l’arresto di questi giovani compagni. Questi studenti incarcerati sono: Myriam AAMANI, Lahcen ELAMRANI, Nabil ELKAFIFI, M’Barek LTALIBIA, Mounaatifi CHADI, Mohamed BOUKHLIKI, Mohamed EL HARAOUI, Fouad ATOUNI, Badr AZAHRAOUI, Abdel Mounim ELISMAÏLI, Abdel Mounim MAJI, Hassan RAJI e Hamid HAMZA.

Rispetto alla situazione a Meknès, al momento su un numero di 9 arresti, solo 5 dei 9 studenti arrestanti sono stati identificati: Hamza HAMDI, Rédouane ALAMI, Ikram BOURHIM, Mohamed KASSIMI et Yassin REHAL.

Infine non dimentichiamo di menzionare il caso dei prigionieri politici Mohamed JANATI e Mohamed KARKACHI, in sciopero della fame dopo più di 35 giorni per l’applicazione dei loro diritti elementari di prigionieri (diritto di visita, alla cura, allo studio).

Di fronte a questa situazione di lotta e di resistenza del popolo e dei prigionieri politici in Marocco, pesa una congiura del silenzio mediatica ed è nostro dovere fare conoscere il combattimento di questi uomini e di questi militanti il più largamente possibile al fine di sviluppare tutte le forme possibili di solidarietà e di sostegno internazionale nei loro confronti.

VIVA LA LOTTA DEL POPOLO MAROCCHINO!

VIVA LA LOTTA DEGLI STUDENTI PER LA DIFESA DEL DIRITTO AD UN’ISTRUZIONE PUBBLICA GRATUITA E DI QUALITA’!

LIBERTA’ IMMEDIATA E SENZA CONDIZIONI DI TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI IN MAROCCO!

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE LOTTE E DEI MILITANTI!

NO ALLA MILITARIZZAZIONE DELLE UNIVERSITA’ IN LOTTA!

ABBASSO LO STATO REAZIONARIO MAROCCHINO E TUTTI I SUOI ACCOLITI!

Parigi, 26 Maggio 2016

Comitato d’Azione e di sostegno alle lotte del popolo marocchino

Le prime sottoscrizioni:

Il Collettivo Rosso e Internazionalista per la difesa dei prigionieri politici rivoluzionari. Comitato Tunisino di Solidarietà per la Liberazione di Georges Ibrahim Abdallah, Comitato di Difesa Popolare alle Lotte del Popolo Tunisino. UPOTUDAK (Comitato Internazionale di Solidarietà con I Prigionieri Politici). Piattaforma dei Prigionieri Politici del Kurdistan e della Turchia. Blog Odio de Clase. Partito Comunista maoista-Italia. Soccorso Rosso Proletario. Maoist Road. Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India. Partito Comunista maoista- Francia.

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