domenica 3 luglio 2016

pc 3 luglio - Mafia capitale da Poletti a Carminati, un’unica banda

Mafia Capitale, altri politici coinvolti: ci sono anche due big del Pd.


Ieri la Procura di Roma ha depositato gli atti della conclusione della terza trance di indagini riguardanti “Mafia Capitale” per 28 persone coinvolte e indagate con accuse che vanno dalla corruzione al finanziamento illecito ai partiti, dalla truffa aggravata al falso in bilancio, dallo sperpero di denaro pubblico alla turbativa d’asta.

Nell’elenco degli imputati del maxiprocesso oltre ai nomi già noti, ora si aggiungono altri nomi nuovi tra i quali spiccano Vincenzi Marco del PD ex capogruppo del consiglio regionale del Lazio e Francesco D’Ausilio del PD ex capogruppo del consiglio comunale.

Altri nomi di politici del PD che facevano parte della banda dei grandi affari di Mafia Capitale, un unica banda da Salvatore Buzzi a Massimo Carminati, fino ad Gianni Alemanno ex sindaco di Roma. Ed altri ancora noti e meno noti come Riccardo Totti fratello di Francesco Totti famoso calciatore della Roma o come Luca Odevaine del PD che ricopriva incarichi sul tavolo dell’immigrazione quando era anche il consulente di Veltroni allora sindaco di Roma.

Insomma un unica banda di malfattori, truffatori, corruttori e sopratutto sfruttatori di povera gente e di denaro pubblico e privato che portava profitti a tutti i componenti inquisiti della banda. Truffe gestite da cooperative rosse perché emiliane o perché del PD e da quelle bianche cioè quelle gestite da Comunione e Liberazione. Truffe comunque a scapito di fiduciosi pensionati, operai, impiegati che hanno perso i loro risparmi cercando di investirli in abitazioni mai costruite.

Un sistema di clientelismo, favoritismi, mazzette, truffe, affari e sperperi di denaro pubblico 

che funzionava da anni con la complicità di personaggi importanti come il ministro Poletti o come viceministri, politici e funzionari della pubblica amministrazione e prefetti.

Tutti che ottenevano o favorivano affari d’oro, spesso nel settore degli immobili con i loro poteri amministrativi e politici, che sono serviti per accaparrarsi lauti guadagni e profitti senza sporcarsi direttamente le mani.

Mafia Capitale riusciva anche negli ultimi mesi a lucrare sui flussi migratori attraverso le organizzazioni delle cooperative di Buzzi e Carminati ma sempre con la collaborazione e la copertura delle istituzioni comunali e regionali sia appartenenti a partiti di destra che di sinistra.

Mentre la Procura indaga e i PM allungano sempre più l’elenco degli inquisiti, in tribunale si svolgono le udienze dei testimoni contro Carminati e Buzzi, gli organizzatori delle cooperative delle truffe. E guarda caso fra i testimoni i giudici hanno sentito anche Poletti il ministro del lavoro del governo Renzi e negriero delle cooperative rosse emiliane.

Poletti al giudice ha confermato di aver cenato con Buzzi e di conoscerlo, dimostrazione che tutti facevano parte della stessa banda.


Nessun commento:

Posta un commento