mercoledì 23 settembre 2015

pc 23 settembre - Grecia: Torture della polizia di TSZIPRAS a Exarchia


Braccia spezzate a colpi di manganello, dita rotte per il passaggio ripetuto dei motorini delle squadre DELTA sui piedi di un ragazzo arrestato, denti spaccati a pugni. Questo è quanto riferiscono i tre avvocati Antonìa Legaki, Anny Paparoussou e Chrysa Petsimeri, che ora si trovano accanto ai nove arrestati accusati di aver partecipato all’assalto di ieri sera alla caserma di polizia di Exarchia. Oltre a due donne e a un diciannovenne, gli altri sono tutti minorenni.
«Dopo gli arresti hanno sistematicamente torturato le persone fermate. Le modalità di tortura coincidono perfettamente con il concetto di maltrattamenti e tortura definito dalla relativa legge. Si tratta di colpi metodici sferrati nello stesso punto per provocare danni fisici», denuncia l’avvocato Antonìa Legaki che, nel momento in cui parliamo, è accanto al diciannovenne arrestato, che racconta: «ho incontrato una squadra DELTA in uno dei vicoli di Exarchia, mi sono venuti addosso per arrestarmi, mi hanno buttato sull’asfalto e hanno iniziato a colpirmi sulla testa con il manganello. Lungo la strada verso la caserma, uno mi teneva per il collo mentre camminavo, e un altro ha iniziato a passarmi sui piedi con il motorino. Io cadevo, e quello che mi teneva mi faceva rialzare e mi colpiva perché non resistevo al dolore alle dita dei piedi, che alla fine si sono rotte».

«Non è il solo ad essere stato torturato brutalmente ieri sera. Ho davanti a me un ragazzo di 14 anni che, dopo essere stato arrestato, è stato buttato a terra e immobilizzato da quattro poliziotti della squadra DELTA, che lo hanno colpito ripetutamente con i manganelli sulle braccia fino a spezzargliele», ci dice l’avvocato Legaki. Accanto a lei, un diciassettenne con i denti spaccati, e un altro diciassettenne con la faccia deformata per i pugni ricevuti.
Alcuni diranno che il punto è l’assalto alla caserma. Non è così. Il punto è questo: anche se tutti gli arrestati fossero colpevoli per l’assalto di ieri, e non fossero arresti casuali, al contrario di ciò che è solita fare la polizia dopo un assalto ad Exarchia, è comunque ancora una volta sconvolgente ciò che gli avvocati denunciano sia successo dopo l’arresto, poiché i fermati non potevano più reagire né ovviamente fuggire. Il punto è che la polizia tortura. E che il potere politico lascia che la polizia continui a torturare indisturbata.

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