giovedì 14 maggio 2015

pc 14 maggio - Fermare gli attacchi contro ATIK - Associazione dei lavoratori kurdi in Europa! Libertà per tutti gli arrestati!

ATIK

Il 15 aprile la polizia tedesca ha arrestato 7 membri ATIK con violente irruzioni effettuate simultaneamente nelle loro abitazioni. Un’operazione non limitata alla sola Germania, ma ha coinvolto anche Svizzera, Francia e Grecia, portando all’arresto di una persona in Svizzera, una in Francia e 3 in Grecia, per un totale di 12 arresti. L’operazione è stata eseguita in violazione delle leggi europee e internazionali. L’operazione e gli arresti si basano sulle norme “Anti-terrorismo” 129 e 129B, del codice penale tedesco. Norme adottate sull’onda dell’attacco sulle “torri gemelle” del 2001, orchestrate direttamente o indirettamente dagli Stati Uniti, e imposte all’Europa e altri paesi del mondo.
È la legge del terrorismo di stato che ha lo scopo di intimidire, reprimere e attaccare le classe operaia, i lavoratori e l’opposizione sociale a livello nazionale ed internazionale. Come noto, ATIK non è né una nuova organizzazione, né un’organizzazione di facciata. È un’organizzazione di lavoratori migranti nata in seguito alla migrazione di lavoratori dalla Turchia alla Germania. La sua formazione risale alla metà degli anni ‘70. Quasi cinquant’anni fa. Per anni è esistita ininterrottamente col nome di ATIF e nel 1986, insieme ad altre organizzazioni di lavoratori in Europa è diventata la confederazione di nome ATIK. È un’organizzazione di massa democratica che comprende anche rifugiati politici sfuggiti alla giunta militare fascista turca, ma il nucleo principale dell’organizzazione è costituito da lavoratori. ATIK, nel costituirsi come confederazione, si è data uno statuto di organizzazione legale, riconosciuta, democratica, indipendente, che da più di un quarto di secolo difende i diritti e le libertà democratiche. È un’organizzazione le cui federazioni operano all’interno dei sistemi giuridici dei paesi in cui si trovano.

ATIK è un’ organizzazione anti-imperialista, anti-fascista, antimilitarista di lotta per la democrazia e
la libertà dei lavoratori migranti e dei lavoratori delle varie nazionalità della Turchia;
ATIK è un’organizzazione che ha sostenuto i diritti democratici e la libertà di lotta della classe operaia e dei lavoratori dei paesi in cui è presente, si è battuta per queste lotte e realizzato azioni comuni;
ATIK è un’organizzazione che ha affiancato e sostenuto la lotta dei giovani provenienti dalla Turchia e dei giovani locali nelle loro lotte studentesche, per i diritti e le libertà democratiche, è un’organizzazione che ha combattuto contro la dipendenza e l’abuso di droghe tra i giovani, contro la degenerazione della gioventù;
ATIK è un’organizzazione che prende posizione e lotta contro ogni forma di diseguaglianza dei diritti, contro la repressione e la violenza su donne e bambini;
ATIK è un’organizzazione che si oppone e lotta contro ogni forma di repressione, violenza e ingiustizia contro le persone LBGTI;
ATIK è un’organizzazione che, a presupposto della sua esistenza, sviluppa la sua azione politica, pratica e democratica, contro ogni forma di organizzazioni razziste, fasciste, sharia;
ATIK, è un’organizzazione che lotta contro ogni forma di discriminazione e di xenofobia, di tutte le forme di nazionalismo, razzismo, e le ideologie naziste e neonaziste basate su questi;
ATIK, è un’organizzazione che ha preso posizione contro la NSU e gli assassinii da essa commessi loro, ha lavorato per denunciare questi casi esercitando i suoi diritti democratici;
ATIK è un’organizzazione che sviluppa una risposta democratica contro il PEGIDA, che è una nuova versione di xenofobia, nazionalismo, razzismo che istiga all’organizzazione fascista;
ATIK è un’organizzazione che ha preso una posizione forte contro bande reazionarie, fasciste, paramilitari assassine come Al Qaida, Al Nusra, IS, Boko-Haram Al Shabab, e ha espresso la sua risposta democratica in solidarietà coi popoli che soffrono la violenza di queste organizzazioni;
ATIK è contro le dittature fasciste reazionarie in Medio Oriente e contro le organizzazioni reazionarie fasciste della regione. Ha espresso la sua posizione democratica contro il massacro della popolazione cristiana e Ezidis di Shengal da parte dell’IS, che è una delle già dette organizzazioni fasciste sharia reazionarie.
ATIK si è battuta con energia contro al massacro commesso da IS in Rojava, contro l’attacco a Kobane e al popolo curdo e le altre minoranze nazionali. E rimasta al loro fianco, sostenendo la liberazione di Rojava e Kobane con tutto il supporto morale e materiale delle sue possibilità.
ATIK è un’organizzazione che ha condannato i massacri contro i curde e tutte le nazioni che, nonostante questi massacri, riescono a mantenere la loro esistenza nazionale, il genocidio degli Armeni per mano degli Stati ottomano e turco genocidio armeno, il massacro dei Greci turchi e l’espulsione dei sopravvissuti, l’assimilazione degli arabi.
ATIK ha sempre difeso il diritto all’autodeterminazione delle nazioni in ogni circostanza, ha difeso i diritti e le libertà delle nazioni occupate, ha difeso i diritti delle minoranze nazioni represse e ha sostenuto i movimenti che lottano per i loro diritti. Ha perciò difeso incondizionatamente il diritto all’autodeterminazione del popolo curdo in Turchia, si è opposta e si è battuta contro la repressione e la limitazione dei diritti delle minoranze nazionali.
ATIK è contro le guerre ingiuste. Si è battuta contro l’occupazione di paesi come Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Yemen, e ha sostenuto la classe operaia, i lavoratori e le masse oppresse di questi paesi, come condizione della sua esistenza.
ATIK è un’organizzazione che ha preso una posizione forte contro i massacri di massa e gli attacchi genocidi, la repressione, l’isolamento e l’embargo perpetrati dallo Stato di Israele verso il popolo palestinese e contro il suo terrore fascista.
ATIK si è dalla parte dalle lotte della classe operaia, dei lavoratori e dei popoli impegnati in lotte di liberazione nazionale, in qualsiasi parte del mondo, dalle Filippine, all’India, all’Africa, al Medio Oriente e America latina.
Atik è una delle organizzazioni di operai e lavoratori migranti e delle diverse nazionalità provenienti dalla Turchia. Atik è un’organizzazione democratica di questo settore. Ed è un’organizzazione che funziona interamente su base legale e democratica. Dati questi presupposti politici, la sue posizioni e pratiche sono legittime, e l’attacco contro i suoi attivisti che lavorano in questo quadro è inaccettabile. Mentre si supportano chi finanzia bande religiose, sharia, e nemici del popolo, come IS e i salafiti, è incomprensibile che organizzazioni democratiche di massa, come ATIK che agiscono in piena legalità, siano attaccate, non c’è giustificazione legale o umana a ciò.
È evidente che i membri e attivisti ATIK sono stati arrestati per effetto di un accordo segreto tra gli stati turco e tedesco. Siamo curiosi di scoprire quali saranno i fatti gravi che gli verranno addebitati. Tutti gli arrestati hanno status legale nei paesi europei in cui vivono. Alcuni di loro sono lavoratori, alcuni medici e alcuni sono rifugiati politici. Le loro abitazioni sono note e se fossero stati convocati dalla polizia per rendere dichiarazioni, lo avrebbero fatto.
Al Ministero della Giustizia tedesco e della polizia tedesca, che hanno montato questa operazione, vogliamo chiedere: queste persone hanno ucciso qualcuno in Germania? Hanno rapinato una banca? Hanno commesso una strage? Hanno commesso sabotaggio? Erano a capo di una protesta violenta? Stavano trasportando armi ed esplosivi per un attentato?, ecc. La polizia tedesca non può rispondere positivamente a nessuna di queste domande.
Il solo fatto che il Ministero della Giustizia tedesco può portare è che alcuni degli arrestati hanno in passato svolto attività per il TKP/ML e per questo sono stati imprigionati per decine di anni.

Alcuni esempi:
Müslüm Elma: è uno dei compagni catturati in Diyarbakir (Amed) nei primi giorni dopo il colpo di stato miltare fascista del 12 settembre 1980. Per 6 mesi ha subito terribili torture passando per Antep, Adana, Elazığ e Diyarbakir. Nel famigerato carcere 5 tipo E di Diyarbakir, nelle celle di tortura delle stazioni di polizia, dove avvengono gli abusi e le torture più orribili. Nel 1984 è rimasto in sciopero della fame per oltre 2 mesi e ciò gravemente minato la sua salute. In tutto ha passato 22 anni in prigione ed è stato tilasciato solo quando il rapporto del medico legale ha certificato che non poteva più restare in carcere. Anche in Germania, i suoi problemi di salute sono aumentati ed è sotto il continuo monitoraggio dei medici.
Haydar Bern: vive in Germania da circa 40 anni, è in pensione, ha più di 65 anni, è in condizioni di salute precaria, che richiede farmaci per problemi cardiaci e di ipertensione.
Mehmet Yeşilçalı: anche lui arrestato nei giorni del colpo di stato militare del 12 settembre 1980; pur essendo già ferito, fu sottoposto ad atroci torture. È stato poi detenuto per oltre 15 anni nelle prigioni di Diyarbakir e Sağmalcılar.
S.Ali Uğur: arrestato dalla polizia nel 1992, è stato torturato duramente. Ha partecipato allo sciopero della fame a oltranza contro il trasferimento ai carceri di tipo F. Oltre 200 giorni di digiuno gli hanno provocato gravi danni irreversibili. Rilasciato su parere del medico legale.
Sami Solmaz: arrestato nel febbraio 1994 e torturato. La salute è stata gravemente minata dallo sciopero della fame nel 2000, contro il trasferimento ai carceri di tipo F. liberato su parere del medico legale.
Erhan Akturk: perseguitato per la sua attività politica in Turchia, è arrivato in Germania nei primi anni 90, richiedendo asilo.
Anche i tre noti per essere stati accusati in Turchia di appartenere al TKP / ML e per questo imprigionati per decine di anni, su questa stessa base hanno ottenuto asilo in Germania, Svizzera e Francia. È un fatto noto ai tribunali di tutti questi paesi. È grazie a queste loro dichiarazioni che hanno acquisito lo status di rifugiati politici. Ognuno di loro hanno vissuto in Germania, Francia e Svizzera 10, 20 o più anni, ed è uno scandalo giuridico che siano stati arrestati su ordine del Ministero della Giustizia tedesco.
I paesi occidentali, lo Stato tedesco in particolare, ripete in ogni occasione di essere la culla della democrazia. Ma, se si guarda alla sua storia, è uno degli stati di polizia che agisce più odiosamente contro l’opposizione di sinistra, socialista e sociale. Sappiamo che sono per niente come cercano di dipingersi, che attaccano rivoluzionari tedeschi, dentro e fuori il carcere, che attaccano periodicamente l’opposizione sociale e le organizzazione dei migranti. Questo attacco è solo l’ultimo della serie
Facciamo appello a tutti gli individui e organizzazioni progressiste, rivoluzionare e democratiche e a opporsi a queste ingiustizia alle repressione, e agli attacchi illegali

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