(Comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto) - Anche noi quando avvengono episodi di criminalità malavitosa che coinvolgono persone che non centrano nulla, e portano perfino alla morte di bambini, come il bambino di 3 anni due giorni fa, siamo profondamente addolorati. Ma siamo anche arrabbiati, perchè sembrano quasi stragi annunciate; è da tempo che andiamo denunciando il precipitare della situazione a Taranto sotto tutti i punti di vista, la ripresa "inevitabile", lo spazio "inevitabile" che la malavita si riprende in questa situazione, e che crisi, mancanza di lavoro, di futuro è la condizione peggiore anche per un legame perverso tra ripresa di potere, estensione della malavita, dei suoi mortali traffici e la grave situazione sociale, per tanti disperata.
Ma queste denunce, che dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti, non sembrano toccare le Istituzioni.
E oggi l'unica cosa che sa fare il governo, il Ministro Alfano è mandare altre 60 unità di Forze dell'ordine, solo per dare la "caccia" agli assassini. Ma poi tutti i problemi della gente in questa città restano come e peggio di prima.
Ma questa cecità, anche delle Istituzioni locali, della Prefettura, della Questura, è indirizzata da una precisa visione e atteggiamento.
Noi ogni volta che ci sono lotte dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani, siamo non solo indignati ma anche scandalizzati della presenza massiccia, totalmente sproporzionata in queste iniziative delle forze dell'ordine, di ogni genere e tipo (polizia, carabinieri, digos, guardia di finanza, ecc.); a volte per poche decine di lavoratori, disoccupati in un qualsiasi presidio, vi sono 2/3 camionette della polizia, più altre macchine, decine di uomini della Digos, e recentemente quasi onnipresente il vicequestore; nessuno poi può dimenticare come nei giorni caldi della mobilitazione all'Ilva, nel 2012, lo stabilimento è stato presidiato, anche all'interno, e per giorni e giorni, da decine di carabinieri, digos, guardia di finanza, che oggettivamente fungevano da "guardia privata a difesa dell'Ilva".
A parte chi paga - sempre i cittadini - questo spreco di forze dell'ordine, ma... è possibile che con i gravi problemi di criminalità a Taranto, le forze dell'ordine, anche nei massimi livelli (venerdì scorso è stato direttamente il questore ad andare in Prefettura dove i Disoccupati Organizzati slai cobas stavano chiedendo solo per l'ennesima volta un incontro col Prefetto) siano presenti massicciamente e "perdano il loro tempo" per reprimere lotte legittime, per fare sgomberi di luoghi abbandonati e rimessi in vita dai giovani, per oggettivamente intimidire lavoratori, giovani, donne, disoccupati che reclamano diritti e un futuro dignitoso, pulito, compreso il fatto di non voler essere, per i disoccupati, terreno facile di braccia per la criminalità locale?
Se queste forze dell'ordine invece di presentarsi alle iniziative di lotta perseguissero la criminalità tarantina, non ci sarebbe certo bisogno del rinforzo mandato da Alfano.
Nel 2007, un prefetto, Alecci, durante la rivolta delle lavoratrici e lavoratori delle pulizie che non una volta ma per settimane, mesi e per varie volte bloccarono il ponte e mezza città per difendere il lavoro e il salario, disse alla coordinatrice dello Slai cobas che lui non avrebbe mai mandato la polizia contro chi lottava per diritti sacrosanti e che le forze dell'ordine dovevano andare dove stava la criminalità e perseguire i veri delinquenti, e, questo Prefetto, convocava tavoli in prefettura dove si trovavano alcune soluzioni per il lavoro, il reddito, ecc. Sarà per questo che poco tempo dopo questo Prefetto fu rimosso da Taranto... E oggi i prefetti più fanno solo riunioni di "comitati d'ordine", più la malavita riprende la scena di questa città.
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