Ieri a Mosca hanno sfilato 50 mila persone per dire no a un eventuale intervento militare in Crimea.Si
tratta della più grande manifestazione antigovernativa dopo la
mobilitazione di piazza Bolotnaya. Un corteo estremamente variegato –
moltissime associazioni giovanili, numerose famiglie, scrittori,
filosofi, alcuni politici dell'opposizione, l'organizzazione “Un secondo
di guerra” con foto scattate durante le proteste di piazza Maidan e
presente anche la comunità LGBTQ- è partito alle 14 da piazza Pushkin
per attraversare le vie centrali della città. Le ragioni della protesta
vanno ben oltre il fermo rifiuto di un'eventuale guerra tra le due
nazioni: la marcia era aperta da uno striscione che recitava “Per una
Russia e un'Ucraina senza Putin”, dunque la carica antigovernativa era
fortemente presente e i cartelli portati dai manifestanti puntavano il
dito anche contro la censura applicata sul web russo. Nel corso
dell'ultimo mese, infatti, sono stati bloccati alcuni siti e blog (tra
cui anche il blog di Naval'niy, oppositore di Putin) che hanno criticato
le mosse del Cremlino nei confronti dell'Ucraina e inoltre è stata
licenziata tutta la redazione del giornale online lenta.ru. I mass
media, i quali hanno fedelmente seguito la linea dettata da Putin, hanno
sempre filtrato le notizie in modo decisamente parziale, talvolta
distorcendo la realtà. Per questi motivi 50 mila persone hanno sfilato,
esigendo una soluzione pacifica del conflitto in corso e maggiore
libertà d'espressione nonché l'immediato sblocco dei siti censurati.
Analoghe manifestazioni si sono svolte a San Pietroburgo e a Donetsk,
dove più di 10 mila persone sono scese in piazza per dire no alla guerra
e alla censura.
Nella stessa giornata ma un'ora dopo, dalla parte opposta del centro di Mosca è partito il corteo “Il senso del tempo” organizzato dai partiti politici in appoggio alle azioni intraprese da Putin e contro “il governo che si insediato a Kiev in modo illegittimo”. 10 mila persone hanno sfilato per la capitale per “portare solidarietà alla popolazione russofona dell'Ucraina”.
Poche ore fa i seggi in Crimea si sono chiusi e si stanno contando i voti, ma i primi dati ufficiali parlano del 95% di voti in favore all'annessione alla Russia. Obama e L'Unione Europea tuonano contro il Cremlino, accusando di aver agito in maniera “illegale e illegittima”, minacciando di applicare sanzioni a partire da domani. Sicuramente Putin dovrà ponderare bene le sue future azioni, visto che dopo le mobilitazioni di ieri non può stare tranquillo nemmeno in casa e l'economia comincia a risentirne di questo stallo: il valore della valuta è in caduta libera, il cambio euro-rubli ha raggiunto il suo massimo storico di 50,8 rubli per un euro.
Nella stessa giornata ma un'ora dopo, dalla parte opposta del centro di Mosca è partito il corteo “Il senso del tempo” organizzato dai partiti politici in appoggio alle azioni intraprese da Putin e contro “il governo che si insediato a Kiev in modo illegittimo”. 10 mila persone hanno sfilato per la capitale per “portare solidarietà alla popolazione russofona dell'Ucraina”.
Poche ore fa i seggi in Crimea si sono chiusi e si stanno contando i voti, ma i primi dati ufficiali parlano del 95% di voti in favore all'annessione alla Russia. Obama e L'Unione Europea tuonano contro il Cremlino, accusando di aver agito in maniera “illegale e illegittima”, minacciando di applicare sanzioni a partire da domani. Sicuramente Putin dovrà ponderare bene le sue future azioni, visto che dopo le mobilitazioni di ieri non può stare tranquillo nemmeno in casa e l'economia comincia a risentirne di questo stallo: il valore della valuta è in caduta libera, il cambio euro-rubli ha raggiunto il suo massimo storico di 50,8 rubli per un euro.
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