martedì 18 marzo 2014

pc 18 marzo - il governo Renzi vuole licenziare 85.000 statali ?

"Il grande imbroglio di Renzi si finanzia tagliando 85.000 dipendenti pubblici" 

  • Redazione Contropiano
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"Il grande imbroglio di Renzi si finanzia tagliando 85.000 dipendenti pubblici"
“Entra nel dettaglio il piano del Commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, da cui emerge con chiarezza quanto stiamo denunciando ormai da tempo”, esordisce Daniela Mencarelli dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego.
“Mentre Renzi incassa il plauso dell’Europa sulle riforme annunciate,  l’Italia si appresta ad una svolta epocale nel campo dei servizi pubblici. Un vero e proprio bagno di lacrime e sangue – denuncia Mencarelli  - pagato da lavoratori e cittadini in cambio, forse,  di una manciata di euro provenienti dalla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti al di sotto della soglia di 25.000 Euro di reddito annuo”.
“Sono 85.000 gli esuberi previsti nel Pubblico Impiego – sottolinea la dirigente USB Mencarelli - e Cottarelli parla di una stima solo preliminare. Questo significa concretamente centinaia di migliaia di posti di lavoro in meno, collocamento in disponibilità del personale in esubero, con riduzione dello stipendio, e porte aperte ai licenziamenti. Questo significa altrettanto concretamente tagli e peggioramento dei servizi,  ulteriore restringimento del perimetro pubblico, porte spalancate al profitto privato nel campo di servizi essenziali”.
“Gli interventi annunciati dimostrano in maniera inequivocabile che anche Renzi, come i suoi predecessori, si muove ossequioso nel solco tracciato dai diktat della troika. Il 14 marzo scorso l’USB ha già dato una prima, consistente risposta al pacchetto Renzi, con una manifestazione a Roma che da palazzo Vidoni ha portato fino al Parlamento la protesta di migliaia di lavoratori del pubblico impiego, delle partecipate, dei vigili del fuoco, degli ex LSU ATA, contro il grande imbroglio del pifferaio di turno.  Continueremo su questa strada - conclude Mencarelli- fino ad arrivare, se necessario, alla proclamazione dello sciopero generale”.

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