Buona partecipazione al corteo di Roma del 15 marzo, circa 5 mila
per la manifestazione contro la repressione, un corteo "romano" essenzialmente,
con delegazioni dalla Val Susa, Bologna (facchini Granarolo senza bandiere
sindacali e compagni del movimento) e Napoli.
In piazza il
"meticcio" movimento per la casa con moltissimi immigrati e i compagni dei bpm,
che ha attraversato il centro da Piramide a Trastevere blindato dalla polizia e
carabinieri in assetto antisommossa, fermandosi davanti al carcere di Regina
Coeli con interventi a microfono aperto per proseguire fino a palazzo
dell'ingiustizia, ovviamente, vuoto, perchè è sabato.
E' il primo corteo contro il nuovo governo dei padroni e banchieri targato Renzi, il terzo governo "tecnico" benedetto da Napolitano, nato per precarizzare e cancellare diritti, dal posto di lavoro, al salario, al reddito, alla casa.
E' il primo corteo contro il nuovo governo dei padroni e banchieri targato Renzi, il terzo governo "tecnico" benedetto da Napolitano, nato per precarizzare e cancellare diritti, dal posto di lavoro, al salario, al reddito, alla casa.
Contro la repressione il movimento romano denuncia, resiste, va avanti, ma la lotta contro lo stato di polizia non può
porsi solo su di un piano difensivo ma che per vincere bisogna attaccare necessariamente
l'apparato repressiv dello Stato per farlo retrocedere.
Adesso per la manifestazione del 12 aprile contro il vertice europeo della precarietà, lavoriamo tutti per che vada avanti sulla linea del 19 ottobre scorso.
Adesso per la manifestazione del 12 aprile contro il vertice europeo della precarietà, lavoriamo tutti per che vada avanti sulla linea del 19 ottobre scorso.
proletari comunisti - roma
Roma, #15M: 5000 in corteo. Quando l'ingiustizia si fa legge ribellarsi è giusto! In primo piano
aggiornamento ore 21:
Il corteo è terminato intorno alle 20 sotto il ministero della Giustizia, dove si sono susseguiti gli interventi delle tante realtà e movimenti che hanno animato la giornata di oggi e il dibattito di ieri e che hanno rilanciato tutti assieme verso i prossimi appuntamenti della fitta agenda di lotta primaverile, in particolare la mobilitazione nazionale del 12 aprile.
****
Dopo il partecipato e ricco dibattito nazionale "Legalità vs legittimità" tenutosi ieri pomeriggio, la due giorni romana è proseguita oggi con una giornata di iniziative per le strade della capitale.
La mattinata si è aperta alle 12 con le quattro piazze tematiche dislocate per Roma che hanno portato temi e lotte differenti, da quello del sistema carcerario a quello dei migranti e della libertà di movimento (in continuità con le mobilitazioni contro i Cie delle scorse settimane), dalle lotte contro le devastazioni ambientali a quelle contro austerity e privatizzazioni.
Successivamente le varie piazze sono poi confluite tutte a Piramide, dove alle 15 era fissato il concentramento per il corteo nazionale lanciato con lo slogan "Quando l'ingiustizia si fa legge, ribellarsi è necessario". Una manifestazione pensata non come momento rituale contro la repressione, bensì in continuità con la giornata dislocata nei territori dello scorso 22 Febbraio, un momento di lotta in cui riaffermare il diritto al conflitto da parte dei tanti movimenti sociali che quotidianamente si battono contro impoverimento, devastazioni, sfratti, reclusione e criminalizzazione dei migranti.
Nonostante alcune provocazioni da parte delle forze dell'ordine - che hanno fermato e trattenuto due pullman provenienti da Napoli che stavano raggiungendo il corteo (ottenendo come bottino semplicemente il sequestro di qualche casco e l'identificazione dei compagni a bordo...), nel pomeriggio 5000 persone si sono mosse in corteo verso la meta annunciata del ministero della Giustizia.
Il corteo è terminato intorno alle 20 sotto il ministero della Giustizia, dove si sono susseguiti gli interventi delle tante realtà e movimenti che hanno animato la giornata di oggi e il dibattito di ieri e che hanno rilanciato tutti assieme verso i prossimi appuntamenti della fitta agenda di lotta primaverile, in particolare la mobilitazione nazionale del 12 aprile.
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Dopo il partecipato e ricco dibattito nazionale "Legalità vs legittimità" tenutosi ieri pomeriggio, la due giorni romana è proseguita oggi con una giornata di iniziative per le strade della capitale.
La mattinata si è aperta alle 12 con le quattro piazze tematiche dislocate per Roma che hanno portato temi e lotte differenti, da quello del sistema carcerario a quello dei migranti e della libertà di movimento (in continuità con le mobilitazioni contro i Cie delle scorse settimane), dalle lotte contro le devastazioni ambientali a quelle contro austerity e privatizzazioni.
Successivamente le varie piazze sono poi confluite tutte a Piramide, dove alle 15 era fissato il concentramento per il corteo nazionale lanciato con lo slogan "Quando l'ingiustizia si fa legge, ribellarsi è necessario". Una manifestazione pensata non come momento rituale contro la repressione, bensì in continuità con la giornata dislocata nei territori dello scorso 22 Febbraio, un momento di lotta in cui riaffermare il diritto al conflitto da parte dei tanti movimenti sociali che quotidianamente si battono contro impoverimento, devastazioni, sfratti, reclusione e criminalizzazione dei migranti.
Nonostante alcune provocazioni da parte delle forze dell'ordine - che hanno fermato e trattenuto due pullman provenienti da Napoli che stavano raggiungendo il corteo (ottenendo come bottino semplicemente il sequestro di qualche casco e l'identificazione dei compagni a bordo...), nel pomeriggio 5000 persone si sono mosse in corteo verso la meta annunciata del ministero della Giustizia.
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