sabato 9 febbraio 2013

pc 9 febbraio - UN ALTRO PROCESSO ESEMPLARE PER STUPRO, QUELLO DI CARMELA A TARANTO

Le lavoratrici e disoccupate del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, che ieri, come sempre nei processi contro gli stupratori di Carmela Cirella, erano al Tribunale, esprimono soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione di respingere la richiesta di trasferimento del processo da Taranto fatta da uno degli stupratori, Massimo Carnevale, perché i nostri presidi impedivano “un dibattimento sereno”. Questo lurido porco, personaggio vicino ad ambienti malavitosi di Taranto, aveva nella sua richiesta detto che "sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella partecipazione allo stesso e temo, pertanto, ripercussioni per la mia sicurezza ed incolumità... al Tribunale si raduna una agguerrita folla di manifestanti che non solo espone cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati ma soprattutto mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente, costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze".
Questo stupratore osa parlare della sua "libertà" quando lui e gli altri hanno affossato la libertà di Carmela fino alla sua vita! Carmela ha dovuto subire varie violenze tra il 9 e l'11 novembre del 2006: prima due degli stupratori avevano attirato Carmela con una scusa all'interno del loro camper e poi l'avevano costretta a subire atti sessuali e il terzo l'aveva stuprata qualche giorno dopo.
Noi siamo contente che i nostri presidi facciano paura agli stupratori. E vorremmo e lavoriamo perchè nelle prossime udienze, siamo veramente una "folla" di donne da fare ancora più "paura"!
Ieri nel processo sono stati sentiti altri testi del PM, tra cui carabinieri che si erano occupati delle indagini e una ginecologa. I vari testi stanno tutti confermando quanto Carmela aveva scritto nel suo diario La prossima udienza sarà il 21 giugno e poi seguiranno altre fino a luglio in cui è prevista la conclusione del dibattimento, mentre la discussione e sentenza potrebbe essere programmata dopo l'estate.

Anche ieri, però, solo le lavoratrici e disoccupate del MFPR (con tutti i problemi di lavoro e familiari che hanno) stavano al Tribunale per chiedere, insieme al padre di Carmela, giustizia, ma anche per dire “difendiamoci dai “difensori”: magistratura, istituzioni che invece di difendere Carmela, sia prima quando era in vita sia ora nei processi, non lo hanno fatto e finora i giudici non hanno ancora, dopo 6 anni, condannato uno degli stupratori di Carmela.  
Dobbiamo dire che purtroppo questa vicenda di Carmela che è emblematica della violenza sessuale/uccisione delle donne che va sempre più aumentando, anche nella nostra città, continua a vivere nell’indifferenza anche delle associazioni, comitati, organismi di donne che pur ci sono a Taranto.

Per questo il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario GIOVEDI’ 14 FEBBRAIO IN PIAZZA DELLA VITTORIA, in occasione dell’iniziativa della “giornata internazionale/danza collettiva contro la violenza che le donne subiscono nel mondo” organizzata da alcune associazione col patrocinio della consigliera di parità, porterà l’appello alla mobilitazione in occasione delle ulteriori udienze del processo contro gli stupratori di Carmela, per essere in tante al Tribunale. Perché le parole si trasformino in fatti, e perché chi denuncia le “violenze contro le donne” non sia poi assente quando queste violenze concretamente ci sono e necessitano di una mobilitazione delle donne.  

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario


INTERVISTA AL PADRE DI CARMELA,
PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE "IO SO' CARMELA"


A che punto è il dibattimento processuale?

Oggi (ieri) si devono sentire due carabinieri che fecero le indagini sugli stupri e la ginecologa che visitò Carmela dopo un altro precedente stupro fatto da un marinaio (che purtroppo è stato archiviato, ma che noi vogliamo far riaprire).
Devo dire che alcune delle testimonianze rese nelle altre udienze da parte dei testi del PM sono assolutamente reticenti. Per esempio il perito che ha analizzato gli indumenti di Carmela per il DNA, ha detto soltanto che "c'era un Dna umano...".
Un'altro che ha ospitato Carmela nei giorni in cui ha subito violenze e che potrebbe anche lui essere implicato, è dovuto essere tradotto in Tribunale dai carabinieri perchè non si presentava.

Come associazione "io sò carmela" che state facendo?

Stiamo facendo una raccolta firme per un inasprimento delle pene per i reati di stupro e anche di pedofilia. Chiediamo che lo stupro sia equiparato all'omicidio - perchè anche se una ragazza non muore, come è successo a Carmela, di fatto la sua vita è stata uccisa -, chiediamo quindi che agli stupratori siano negati i benefici di legge.
Finora abbiamo raccolto circa 6mila firme, lo stiamo facendo in tutta Italia, molte ne abbiamo raccolte a Roma, Palazzolo in provincia di Brescia, Giovinazzi, ecc. In questa raccolta stiamo evitando di scendere a compromessi con la politica. Presenteremo direttamente le firme in parlamento, come associazione, per con darle in mano ai partiti. I moduli da firmare si possono scaricare da internet.

Cosa pensi della sentenza de L'Aquila?

Il modo come è stata violentata "Rosa" è di una barbarie inaudita. Anche solo per questo - a parte il tentato omicidio - lo stupratore doveva avere il massimo della condanna.

Vi è un processo anche contro di te?

Sì, il 2 aprile si apre un processo per "diffamazione" nei miei confronti. Perchè avrei offeso un avvocato, Nicola Vitale di Taranto, difensore nel precedente processo di uno degli stupratori minorenni, Catapano, figlio del boss Aldo Catapano condannato all'ergastolo per omicidio (il quale per difendersi dall'accusa di stupro, in pieno stile mafioso, aveva detto che: "l'onore della famiglia" impediva che lui avesse potuto fare violenza sessuale").
Questo avvocato in aula aveva definito Carmela "prostituta", e io avevo presentato contro queste affermazioni un esposto in Procura. Esposto che ora stranamente non si trova, mentre io mi ritrovo imputato!
In quel processo per i due stupratori (all'epoca minorenni) il certificato penale risulta "pulito"; furono messi "in prova". Ma neanche questa hanno fatto. Poco dopo il processo sono stati visti a vendere cozze "abusive" a Taranto.

Vi era stata mesi fa la richiesta di trasferimento da Taranto del processo

Si, gli stupratori hanno paura di voi, e quindi uno di loro, Massimo Carnevale,  ha fatto la richiesta in Cassazione di spostare il processo. Oggi dovremmo sapere la decisione della Cassazione.
E' stato anche un tentativo di far perdere altro tempo, facendo sospendere il processo.
Questo Massimo Carnevale è agli arresti domiciliari per altri reati, legati forse a droga, ecc. Pure questi è vicino ad ambienti malavitosi di Taranto.

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