Il disegno di legge che il consiglio dei ministri indiano ha varato
sulla pena di morte per gli stupratori mette pienamente in luce tutta
l'ipocrisia del governo che seppur
costretto dalle grandissime manifestazioni di massa contro la violenza
sulle donne degli ultimi mesi che sono dilagate nel paese a partire dalla capitale
New Delhi, su questa tragica questione
della inarrestabile violenza contro le donne lascia nella sostanza che milioni
di donne indiane nella cosiddetta più grande democrazia del mondo continuino ad
essere soggette ad una doppia, tripla… oppressione, di classe, di genere,
feudale, di casta, religiosa.
Il governo indiano infatti se da
una lato affronta la violenza sulle donne come sola questione di ordine
pubblico con l'inasprimento delle pene fino alla pena di morte, ma solo nei
casi in cui la donna arrivi a morire o sia ridotta in coma, dall'altro lascia
vergognosamente inalterate le molteplici situazioni in cui le donne in India
sono continuamente vittime di atroci violenze e oppressione, come per esempio
all'interno delle famiglie, per non parlare del fatto che nè una parola né di
conseguenza un provvedimento viene preso
sulla violenza perpetrata contro le donne dai vari apparati di polizia e
militari al suo servizio.
"…Dovremmo sentirci più sicure in uno stato di polizia? – ha detto
la giornalista indiana Kalpana Sharma - Considera che tra l'80 e il 90 per
cento delle violenze sessuali denunciate sono attribuite ad un uomo noto alla
vittima: parente, vicino di casa, amico di famiglia...". E sono proprio i
poliziotti che alle donne che denunciano queste violenze rispondono, come è
accaduto poco tempo fa in India, o di stare zitte e addirittura accettare
il matrimonio riparatore con lo
stupratore, o attaccando le stesse donne perchè loro avrebbero provocato,
uscendo la sera, o per come andavano vestite.
Le donne dovrebbero sentirsi più sicure? Nelle vastissime zone
dell'India fuori dalle mega città, e soprattutto nelle zone dove è in corso la
guerra popolare, gli stupri di contadine, di donne "fuori casta" da
parte della polizia, delle forze militari
sono una normalità, lo stupro e l'uccisione da parte dell'esercito delle donne
che fanno la guerra popolare o che la sostengono, gli stupri che accompagnano
sempre le torture quando vengono arrestate, sono un'arma costante della sporca
e feroce guerra dello Stato indiano. Anche in Italia, conosciamo fin troppo
bene le violenze, gli abusi sessuali della polizia, carabinieri che
accompagnano la repressione, con odio verso le donne che lottano come verso le
immigrate, nei Cie, nelle carceri (decine e decine sono i casi che i movimenti
delle donne hanno denunciato).…" (dal foglio speciale Mfpr gennaio
2013)
Le stesse associazioni in difesa
dei diritti delle donne hanno protestato contro il provvedimento e chiesto al
Presidente della Repubblica Pranab Mukherjee di non firmarlo criticandolo come riporta l'articolo pubblicato su
Ancora una volta appare chiaro
come lo Stato borghese non sia la soluzione ma il problema, la causa della condizione di oppressione, violenza sessuale, uccisioni delle donne che possono e
devono liberarsi solo ribellandosi contro di esso, contro questo sistema
borghese organizzandosi nella lotta rivoluzionaria per rovesciarlo.
In India questo processo per fortuna è in corso da
anni: tantissime donne infatti, anche a causa della violenza e stupri subiti, si sono ribellate e
continuano a sollevarsi unendosi alla guerra popolare guidata dal Partito
Comunista maoista e trasformandosi in donne, compagne che combattono in “prima linea” nella lotta
rivoluzionaria contro il governo, lo Stato al servizio del sistema capitalista
e imperialista, portando avanti una “rivoluzione nella rivoluzione” e divenendo
un forte esempio per la lotta delle donne in ogni parte del mondo.
Dall'India all'Italia... al mondo
intero costruiamo un ponte che unisca le donne nella lotta contro la violenza,
femminicidi, oppressione doppia, tripla…
di questo sistema
A seguire un articolo che dà il
senso di come le compagne maoiste nello Stato del Jharkhand si mobilitano sulla
questione della violenza subita dalle giovani donne tribali anche in vista
della giornata internazionale dell'8 marzo
Movimento femminista proletario rivoluzionario
(leggi /scarica il foglio speciale gennaio 2013 su http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/)
(leggi /scarica il foglio speciale gennaio 2013 su http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/)
LE DONNE MAOISTE PROMETTONO SICUREZZA ALLE RAGAZZE TRIBALI
Libera traduzione dal The Times of India del 2 Febbraio:
Ranchi: “ le ragazze tribali che vanno nelle città in cerca di lavoro vengono stuprate al ritorno e/o tornano a casa incinte, o con bambini e malattie,” si legge in un poster dell’ala delle donne del Partito Comunista dell’India (maoista), Nari Mukti Sangh (NMS) un’organizzazione di fronte dei ribelli.
Alcune ragazze tribali non sono fortunate abbastanza da ritornare a casa, invece i loro corpi arrivano ai loro villaggi, si legge in un altro poster.
I poster, recuperati da Pitambar Mahato, ovvero Pritam ovvero Lambu, un aiutante del comandante di sub-zona del PCI(M), Kundan Pahan, ha detto: “NMS si impegnerà per garantire la sicurezza delle donne durante le celebrazioni del Giorno Internazionale delle Donne l’otto Marzo.” Mahato è stato arrestato dalla polizia del distretto Mercoledì.
I programmi speciali delle donne del NMS continueranno fino al 31 Marzo in tutto lo stato. “ Se supporterai il nostro movimento e avrà successo, il risultato sarà l'emancipazione delle donne”, recita un altro poster.
Cifre ufficiali suggeriscono che il crimine contro le donne continua a crescere incontrollato in Jharkhand. Secondo il Centro Nazionale di Ricerca del Crimine, il crimine contro le donne è cresciuto da 2490 casi nel 2002 a 3132 casi nel 2011 nello stato.
NMS ha rivendicato che il governo non è stato capace di fare niente per controllare i crimini contro le donne. I poster, che hanno anche dettagli delle atrocità sulle donne tribali nelle mani del CRPF (Forza di Polizia di Riserva Centrale, il principale corpo paramilitare utilizzato nell’operazione militare contro-rivoluzionaria Green Hunt n.d.r.) e la polizia di distretto in Chhatisgrah, sono stati ampiamente diffusi.
“ Nonostante il Mahila Mukti Andolan (l’agitazione per liberare le donne) si è intensificata, le donne continueranno ad essere sotto attacco,” dicono i poster.
Ha esortato le donne tribali, i lavoratori, le organizzazioni delle donne, tra gli altri di supportare la loro causa.
Invece di lavorare per assicurare la sicurezza delle donne, la polizia sta lavorando per arrestare i nostri membri, sembravano suggerire i poster.
Le compagne Shila, Namita, Akansha, Parshila, Shweta e molte altre sono state arrestate sotto falsa accusa.
Il Sopraintendente di polizia di Ranchi Saket Kumar Singh ha detto contro il NMS celebra il Giorno Internazionale delle Donne ogni anno. “ Fanno sempre questo tipo di dichiarazioni per fare il lavaggio del cervello agli abitanti dei villaggi innocenti”, ha aggiunto
Il Sopraintendente di polizia di Ranchi Saket Kumar Singh ha detto contro il NMS celebra il Giorno Internazionale delle Donne ogni anno. “ Fanno sempre questo tipo di dichiarazioni per fare il lavaggio del cervello agli abitanti dei villaggi innocenti”, ha aggiunto
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