Terzo
giorno di mobilitazione oggi nel mondo dell’istruzione spagnola. Da
martedì infatti, studenti delle scuole superiori protestano contro la
proposta di controriforma scolastica del Ministro Wert che tende sempre
più a privatizzare il sistema educativo fornendo più fondi agli istituti
scolastici privati e soprattutto cattolici, imponendo in qualche modo
un sistema educativo classista. In numerose regioni della penisola
iberica, l'adesione allo sciopero studentesco è stato praticamente
totale.
Già dalla prima giornata di
martedì sono stati migliaia gli studenti e le studentesse che hanno
partecipato ai picchetti informativi. A loro si sono uniti anche buona
parte della popolazione stanca di tagli nel settore pubblico a beneficio
di quello privato. Lavoratori di vari settori come quello della sanità e
dei trasporti hanno quindi manifestato nelle principali città insieme a
professori, studenti e genitori. Nella giornata di ieri, la seconda di
questi tre giorni di sciopero, più di 2 milioni di studenti e
studentesse hanno partecipato allo sciopero, svuotando le aule di 2.500
scuole superiori e in più di 200 mila hanno in tutto partecipato alle
centinaia di mobilitazioni che avevano come parola d'ordine “No alla
controriforma franchista di Wert”, invocando oltremodo le dimissioni del
Governo.
I giorni di mobilitazioni
indetti si concludono con una grande manifestazione che questo
pomeriggio attraverserà le strade di Madrid e che passerà davanti al
Ministero dell'Educazione, dove il ministro Wert discuterà, con i
consiglieri delle comunità autonome, sulla memoria economica del
progetto governativo noto come “Legge di miglioramento della qualità
educativa” (Lomce). La così chiamata “Marea Verde” quindi oggi tornerà
nelle piazze madrileñe dopo due giornate di sciopero studentesco, ancora
una volta per dire no alle politiche di austerity promosse dal governo
spagnolo e dalle riforme peggiorative che i vari ministri di turno
cercano di implementare, tutto a vantaggio del privato e a danno del
pubblico.
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