Fiat: stipendio, ma niente lavoro per i 19 operai Fiom di Pomigliano
Saranno regolarmente retribuiti, ma dovranno restare a casa i dipendenti assunti in Fabbrica Italia lo scorso novembre su disposizione della corte d'appello di Roma. Protestano i lavoratori: "Pretendiamo una comunicazione scritta". Landini: "Schiaffo alla dignità, pronti ad azioni giuridiche"
MILANO - Saranno regolarmente retribuiti, ma resteranno a casa i 19 operai della Fiom assunti in Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso novembre su disposizione della corte d'appello di Roma. Lo riferiscono all'Ansa fonti sindacali, confermate dal Lingotto, mentre la Fiom prepara una diffida contro il gruppo.I 18 lavoratori (uno è in aspettativa per impegni elettorali), stamattina si sono recati in fabbrica per conoscere le proprie mansioni ma sono stati invitati, hanno spiegato le stesse tute blu, a tornare a casa perché al momento non è possibile ricollocarli. "Ci hanno consegnato la busta paga - hanno detto - e informati che ci faranno sapere. Noi pretendiamo una comunicazione scritta, ed abbiamo contestato all'azienda le modalità di mancata comunicazione preventiva". I lavoratori sono rimasti all'interno dello stabilimento in attesa della comunicazione ufficiale, poi, dopo la richiesta dell'azienda di lasciare l'impianto se ne sono andati: "Lo facciamo per evitare di essere licenziati" hanno detto.
Sfuma, quindi, la soluzione del caso annunciata giovedì scorso. Fonti sindacali avevano infatti riferito che era stata trovata la soluzione per i 19 lavoratori Fiat in mobilità, ma anche per i 1.400 in cassa integrazione straordinaria per cessata attività. Entro marzo, secondo una lettera inviata dall'azienda ai sindacati, non ci sarà
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