Se
l'attuale legge elettorale viene definita da tutti una porcata perché
non permette la scelta del candidato, dato questo è già stato
scelto dall'apparato del partito, negli ultimi anni abbiamo assistito
ad un altro fenomeno che riduce la democrazia borghese ad un vero
gioco per bambini scemi e cioè il “cambio casacca” di cui
l'ultimo governo Berlusconi con gli Scilipoti e i Razzi di turno è
stato l'esempio più vistoso. In questi giorni anche i politici
siciliani non vogliono essere da meno.
La
questione è semplice: Crocetta, attuale presidente della Regione
Sicilia, non ha i voti per fare la maggioranza, può contare
solo su 39 seggi su 90 e deve arrivare a quota 46, e
sta cercando di trovarli tra quelli che sono stati eletti in altri
partiti. È questa la “rivoluzione” di Crocetta, “già
cominciata” per tanti, e che dopo alcuni mesi di governo comincia a
delinearsi meglio. Insomma Crocetta sta facendo la stessa politica
che ha fatto per quattro anni il tanto vituperato, a buon diritto, e
inquisito Lombardo.
Ed
è proprio Lombardo che accusa Crocetta di fare una porcata dicendo
“E' in corso un mercato delle vacche insopportabile, così Crocetta
sta tentando di falsare il voto”. E altri suoi “onorevoli”
amici aggiungono che sarebbe in corso una “transumanza di deputati
e politici scandalosa dentro e fuori l'Assemblea regionale siciliana.
Crocetta - hanno detto – sta facendo pressioni in tutti i gruppi
parlamentari, compreso il nostro, con metodi classici e parametri di
scambio [ma che vuole dire?] che bisogna valutare con attenzione”
[Cioè, bisogna vedere se il prezzo è giusto?]. E a questo punto
Piscitello del Mpa-Partito dei Siciliani di Lombardo, fa l'elenco dei
deputati che hanno “cambiato casacca”.
“I
primi sono stati Salvatore Lo Giudice [definito uomo record per la
velocità con la quale è passato nelle file di Crocetta!] e Nicola
D'Agostino, seguiti da Riccardo Savona, Michele Cimino, Edy Tamajo,
Pippo Gianni”. Poi “ci sonno stati i passaggi dall'interno della
stessa maggioranza, come Marco Forzese e Nello Dipasquale. Crocetta
ci risulta che stia trattando con altri tre parlamentari”, tra cui
Giuseppe Picciolo e Giuseppe Federico, entrambi del gruppo Pds-Mpa.
Secca
la replica del rivoluzionario Crocetta, praticamente preso con le
mani nel sacco: “Ha parlato Piscitello che dall'estrema sinistra è
passato a destra con disinvoltura. Lui sì che rappresenta la voce
della coerenza...”. E in quanto a coerenza Crocetta se ne
intende... E a rincarare la dose ci pensa il suo amico Lumia, ex Pd,
che a Crocetta deve molto, perché essendo stato scartato come roba
vecchia dal Pd si è candidato proprio con il Megafono di Crocetta:
“Piscitello e i suoi colleghi di partito non vogliono accettare una
verità chiara e limpida: è finito il tempo della vecchia politica,
con Crocetta in Sicilia si cambia per davvero.” E se lo dice lui ci
dobbiamo credere!
Ma
i lombardiani sono così arrabbiati che stanno presentando
addirittura un esposto alla Procura di Palermo non perché tutta
questa compravendita di deputati fa schifo di per sé ma “perché
tutto questo sta avvenendo durante la campagna elettorale per le
politiche”. Forse se avveniva durante la campagne per le regionali
era tutta un'altra cosa? La logica di questi signori è un vero
mistero che però si chiarisce un po' meglio quando si arriva ai
benedetti soldi. Dall'articolo del GdS del 30 gennaio scorso veniamo
a sapere che “La polemica investe anche le cariche ricoperte
all'Ars da alcuni deputati fuoriusciti dai Gruppi, che garantiscono
indennità aggiuntive: l'opposizione ha chiesto ai deputati in fuga”
di lasciare questi incarichi. E le relative indennità, s'intende.
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