giovedì 7 febbraio 2013

pc 7 febbraio - Dalle porcate alle vaccate: risvolti della campagna elettorale in Sicilia


Se l'attuale legge elettorale viene definita da tutti una porcata perché non permette la scelta del candidato, dato questo è già stato scelto dall'apparato del partito, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un altro fenomeno che riduce la democrazia borghese ad un vero gioco per bambini scemi e cioè il “cambio casacca” di cui l'ultimo governo Berlusconi con gli Scilipoti e i Razzi di turno è stato l'esempio più vistoso. In questi giorni anche i politici siciliani non vogliono essere da meno.

La questione è semplice: Crocetta, attuale presidente della Regione Sicilia, non ha i voti per fare la maggioranza, può contare solo su 39 seggi su 90 e deve arrivare a quota 46, e sta cercando di trovarli tra quelli che sono stati eletti in altri partiti. È questa la “rivoluzione” di Crocetta, “già cominciata” per tanti, e che dopo alcuni mesi di governo comincia a delinearsi meglio. Insomma Crocetta sta facendo la stessa politica che ha fatto per quattro anni il tanto vituperato, a buon diritto, e inquisito Lombardo.

Ed è proprio Lombardo che accusa Crocetta di fare una porcata dicendo “E' in corso un mercato delle vacche insopportabile, così Crocetta sta tentando di falsare il voto”. E altri suoi “onorevoli” amici aggiungono che sarebbe in corso una “transumanza di deputati e politici scandalosa dentro e fuori l'Assemblea regionale siciliana. Crocetta - hanno detto – sta facendo pressioni in tutti i gruppi parlamentari, compreso il nostro, con metodi classici e parametri di scambio [ma che vuole dire?] che bisogna valutare con attenzione” [Cioè, bisogna vedere se il prezzo è giusto?]. E a questo punto Piscitello del Mpa-Partito dei Siciliani di Lombardo, fa l'elenco dei deputati che hanno “cambiato casacca”.
I primi sono stati Salvatore Lo Giudice [definito uomo record per la velocità con la quale è passato nelle file di Crocetta!] e Nicola D'Agostino, seguiti da Riccardo Savona, Michele Cimino, Edy Tamajo, Pippo Gianni”. Poi “ci sonno stati i passaggi dall'interno della stessa maggioranza, come Marco Forzese e Nello Dipasquale. Crocetta ci risulta che stia trattando con altri tre parlamentari”, tra cui Giuseppe Picciolo e Giuseppe Federico, entrambi del gruppo Pds-Mpa.
Secca la replica del rivoluzionario Crocetta, praticamente preso con le mani nel sacco: “Ha parlato Piscitello che dall'estrema sinistra è passato a destra con disinvoltura. Lui sì che rappresenta la voce della coerenza...”. E in quanto a coerenza Crocetta se ne intende... E a rincarare la dose ci pensa il suo amico Lumia, ex Pd, che a Crocetta deve molto, perché essendo stato scartato come roba vecchia dal Pd si è candidato proprio con il Megafono di Crocetta: “Piscitello e i suoi colleghi di partito non vogliono accettare una verità chiara e limpida: è finito il tempo della vecchia politica, con Crocetta in Sicilia si cambia per davvero.” E se lo dice lui ci dobbiamo credere!

Ma i lombardiani sono così arrabbiati che stanno presentando addirittura un esposto alla Procura di Palermo non perché tutta questa compravendita di deputati fa schifo di per sé ma “perché tutto questo sta avvenendo durante la campagna elettorale per le politiche”. Forse se avveniva durante la campagne per le regionali era tutta un'altra cosa? La logica di questi signori è un vero mistero che però si chiarisce un po' meglio quando si arriva ai benedetti soldi. Dall'articolo del GdS del 30 gennaio scorso veniamo a sapere che “La polemica investe anche le cariche ricoperte all'Ars da alcuni deputati fuoriusciti dai Gruppi, che garantiscono indennità aggiuntive: l'opposizione ha chiesto ai deputati in fuga” di lasciare questi incarichi. E le relative indennità, s'intende.

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