venerdì 8 giugno 2012

pc 8 giugno - ilva a novi ligure si uccide - a taranto si discriminai

Novi Ligure, muore operaio all'Ilva
ma la fabbrica non si ferma

Immediata la reazione dei sindacati che hanno proclamato sciopero. L'uomo, di 31 anni, è stato schiacciato da un muletto

Un caporeparto dell'Ilva di Novi Ligure (Alessandria) - Pasquale La Rocca, di 31 anni - è morto, schiacciato da un muletto, la scorsa notte mentre lavorava nello stabilimento siderurgico.

Nonostante l'incidente, l'attività della fabbrica non è stata sospesa e per protesta i sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato dei turni della notte. Le Rsu hanno proclamato lo sciopero anche per i turni di stamani e del pomeriggio. L'incidente - secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco intervenuti sul posto - è avvenuto durante una manovra di retromarcia per lo spostamenti di un carico. Per cause non ancora chiarite da parte dello Spresa e dei tecnici della Asl, il muletto si è ribaltato e La Rocca è rimasto schiacciato.

A soccorrerlo sono stati gli stessi compagni di lavoro che - hanno riferito sempre i pompieri - hanno sollevato e spostato il muletto utilizzando un carro ponte dello stesso stabilimento. Sono intervenuti anche i sanitari del 118 che hanno tentato invano di rianimare l'operaio.

"Un altro incidente mortale causato per non esserci stato il pieno rispetto delle norme di sicurezza, non ci stancheremo mai di dire e di affermare che prima delle necessità produttive deve esserci la salvaguardia dell'integrità fisica delle lavoratrici e dei lavoratori" accusa Fausto Dacio della Fiom Cgil piemonte. E aggiunge: "Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia del lavoratore, auspicando che la perdita di un'altra vita umana non sia semplicemente considerato uneffetto collaterale delle necessità dei mercati".
Sulla vicenda ha prsentato un'interrogazione urgente al ministro Fornero, Patrizia Bugnano (Idv)



venerdì 1 giugno 2012

Ilva : operazione porte chiuse- oggi presidi e comizi alle portinerie e alla DIREZIONE

comunicato stampa


nell'incontro conferenza stampa ilva di ieri martedì 29 sono stati decisi e 
annunciati 2 giorni
di presidio a tutte le portinerie e alla direzione ilva per l'8 e il 9
giugno
per il riconoscimento dello slai cobas in fabbrica e il rispetto dei diritti
dei lavoratori
in una operazione che definiamo PORTE CHIUSE per contrapporla alle
iniziative di propaganda dell'ilva PORTE APERTE, che vende l'immagine
dell'ilva come il migliore dei mondi possibili

è stato denunciato di come in realtà.........

l'ilva si rifiuta finora di riconoscere lo slai cobas ilva anche ora che ha
iscritti e rappresentanti interni sempre più numerosi con il recupero di
quadri e operai usciti dalla fiom e da altri sindacati e il sostegno di
oltre
800 operai che hanno sottoscritto una petizione per il cobas in fabbrica.
abbiamo annunciato anche su questo che ripresenteremo le deleghe come
cessione di credito a cui l'ilva non può opporre rifiuto, ma nello stesso
tempo denunceremo l'azienda per comportamento antisindacale
ricorso ed esposto che si aggiunge ai ricorsi legali contro l'accordo
cambiotuta recentemente
sottoscritto,
Il comportamento dell'ilva è antisindacale e antidemocratico e gode della
connivenza dei sindacati confederali e delle attuali RSU
stiamo raccogliendo centinaia  di firme per anticipare l'elezione RSU e
permettere quindi comunque  la  presenza legittinma dello slai cobas
per il sindacato di classe:


slai cobas per il sindacato di classe taranto
tel.347-1102638

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