venerdì 8 giugno 2012
pc 8 giugno - Napolitano contestato con fischi e urla dagli sfollati
"Napolitano arriva qui dopo 19 giorni dai primi crolli e andrà a finire che a rimettere in piedi la baracca dovremo arrangiarci". "La passerella si è arricchita di una nuova stella, ma noi - ribadisce il cognato di Biagio Santucci, uno degli operai morti nei crolli - vogliamo fatti, non cerimonie".
I terremotati contestano Napolitano. Ma i media li oscurano
di Redazione Contropiano
I terremotati emiliani non ne possono più di soldi buttati in parate e auto blu, della militarizzazione e delle promesse mancate del Presidente Napolitano e degli amministratori locali. E li contestano. Ma i media censurano.
Le principali Tv mostrano da ore la rituale commozione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ieri in visita in alcuni dei comuni terremotati dell’Emilia Romagna. Ma non le dure contestazioni degli abitanti di Mirandola, uno dei centri più colpiti in provincia di Modena.
Quando il Capo dello Stato se ne va verso le 16, circondato dalla sua scorta e tallonato da un nugolo di giornalisti iniziano i fischi, le urla, le accuse. Dure accuse. “Hai preferito la parata del 2 giugno ai terremotati” gli grida più di uno. “Via dall’Emilia” strillano altri e poi ancora “I soldi non arriveranno mai’ e l’esplicito “Ci farete fare la fine che hanno fatto in Abruzzo”.
I terremotati non hanno proprio mandato giù i soldi buttati nella parata militare del 2 giugno e nel ricevimento al Quirinale del giorno prima, hanno timore che la ricostruzione diventi infinita e in molti lamentano la ‘militarizzazione’ del territorio da parte degli apparati dello Stato che trattano i cittadini in difficoltà come dei detenuti, o quantomeno dei minorati da tenere a bada.
Una protesta analoga è andata in scena – ma i telespettatori non l’hanno potuta vedere - anche durante la diretta di Porta a Porta, il programma di fantagiornalismo di Bruno Vespa in onda su Rai Uno: la piazza di Cavezzo è pieno di cittadini che protestano, che vogliono parlare, ma la telecamera neanche li inquadra, figuriamoci se possono avere l’onore di spiegare le loro ragioni ad un microfono, riservato esclusivamente al sindaco.
Per le agenzie di stampa di ieri pomeriggio, riprese poi da servizi tv e articoli sui quotidiani di oggi, la contestazione al Presidente è stata ‘piccola’, ‘lieve’, ‘frutto di un gesto isolato’. Anzi, meglio, realizzata da manifestanti dei centri sociali venuti da fuori – qualcuno cita quelli del ‘Guernica’ di Modena – alla quale si sarebbe unito qualche abitante locale. Che comunque, è l’ipotesi, ce l’aveva col sindaco del paesino (naturalmente del PD) che allontanandosi avrebbe gridato ai contestatori “Siete la vergogna di Mirandola”.
Peccato che il tutto sia documentato in un video che mostra chiaramente che i contestatori ce l’avevano proprio con Napolitano. Contestato ormai sistematicamente ovunque vada: a Bologna quando gli hanno concesso la laurea honoris causa, poi a Cagliari, e poi ancora a Roma davanti alla Sapienza, a Sassari, a Rieti, a Pisa, a Verona e chi sa quanti episodi ci dimentichiamo. Un bel record, non c’è che dire.
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