venerdì 18 marzo 2011

pc quotidiano 18 marzo - perù ..elezioni del 2 aprile.. la posizione del Partito Comunista del Perù

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Non votare ma costruire la conquista del potere per mezzo della guerra!

Le elezioni generali per il rinnovo delle autorità vecchio Stato, previsto per aprile, sono esposti come una farsa per mano dei reazionari stessi. I candidati alla presidenza si fanno beffe dalla cosiddetta opinione pubblica, e l’imperialismo yankee interviene direttamente e apertamente nel processo elettorale, mentre tutti i candidati, senza eccezione, bussano alle porte dell’ambasciata USA, delle sedi delle grandi imprese monopoliste del capitale imperialista nativo della grande borghesia locale in cerca di approvazione e di sponsorizzazione. Il nostro popolo vive nella più profonda miseria e gli imperialisti, soprattutto Yankee, stanno dividendo il paese in “regioni”, il che significa la parcellizzazione del paese tra vassalli e valvassini dei monopoli imperialisti. Nel frattempo, i “politici” della reazione discutono di tutto – di aborto, matrimoni omosessuali, del loro proprio uso di droghe ecc – tranne che dei problemi reali del popolo. L'unica cosa su cui hanno proposte concrete e realizzabili è come aumentare la repressione della lotta popolare, come rubare e di più al popolo e come di vendere a pezzi il paese. Anche chi funge da “alternativa di sinistra”, è alla disperata ricerca di patrocinio dell'imperialismo USA e si impegna ad aumentare notevolmente il bilancio delle forze armate militare genocide. Sono ciarlatani rappresentanti delle classi dominanti, dei latifondisti e della grande borghesia, al servizio dei loro padroni imperialisti. Quelli che non sono rappresentanti diretti della mafia sono legati in diversi modi al narco-traffico, e con esso devono fare "accordi" per ottenere l'appoggio dei capibanda locali.
Il cosiddetto “sistema dei partiti” praticamente non esiste più, tutto si concentra intorno ai capi, a un sistema di vassalli, dove tra i signori feudali si giura personalmente nelle mani del proprio capo diretto e a nessun principio. Perciò cambiano spudoratamente partito o alleanza elettorale o alleanza secondo convenienza, quello che è stato chiamato: “transfughismo”, ma propriamente parlando è “”trasformismo”. L'unico “partito” della reazione peruviana relativamente stabile nella situazione attuale sono le forze armate, ma anche in questa istituzione genocida, decadente e incapace di ottenere altro che sconfitte, i conflitti sono in aumento.
La “democrazia”, il parlamentarismo borghese, non è che una maschera, una cortina di fumo
dietro cui le classi dominanti, cioè la grande borghesia e i latifondisti, nascondono la loro dittatura. Le elezioni che organizzano non servono che a rinnovare la loro autorità e, soprattutto, a designare chi dall’esecutivo e dal Parlamento opprimerà il popolo. In tutta la storia repubblicana il popolo non ha guadagnato nulla dalle elezioni, né lo farà con queste o né in futuro, se ci saranno. Il potere reale della reazione viene della canna del fucile delle forze armate e della polizia genocide e vendipatria, sono loro che col sangue e col fuoco tengono in piedi questo stato cadente e vecchio, sempre sotto il diretto comando degli imperialisti USA. Il popolo non ha altra via che la lotta armata per cnquistare il potere e i propri diritti più fondamentali, come la terra, il lavoro e la produzione nazionale. Questa lotta armata non può essere oggi che la guerra popolare diretta dal Partito Comunista del Perù.

Abbasso la “riconciliazione”! Viva la rivoluzione di nuova democrazia!
Il falso dell’ “accordo di pace” è stato fatto a pezzi dall’ardente guerra popolare. Ora la reazione ed i suoi agenti LOD, revisionista e capitolazioni sta, parlano di “riconciliazione”, come richiesto dalla famigerata “CVR” imposta dall'imperialismo, principalmente yankee. Per ottenere questa “riconciliazione”, reclamano “l'amnistia generale” per i reazionari genocida e i traditori della LOD, sbandierata da Toledo, Ollanta e dalla figlia di Fujimori. Quell’aborto del MODAEF, è uno strumento dei topi di fogna della LOD, revisionista e capitolazionista per trafficare col nome del Presidente Gonzalo, mentre negano tutte ciò che hanno affermato lui stesso e il PCP. Riconciliazione significa che due parti che si sono combattute mettono da parte le loro differenze per marciare in armonia, ma il popolo non può “riconciliarsi” con chi succhia il suo sangue. Nella lotta di classe non potrà mai esserci armonia tra oppressori e oppressi, questo è sempre stato il sogno dei revisionisti in tutto il mondo. Queste piaghe umane rinnegando la guerra popolare e cercando di usurparne il prestigio ripetono semplicemente quanto già dissero gli usurpatori del socialismo in Unione Sovietica, posizioni che sono la pura negazione del marxismo-leninismo-maoismo, pensiero Gonzalo. Nessuno si faccia ingannare: i miserabili che partecipano alle elezioni e trafficano con la figura del presidente Gonzalo non sono che traditori al servizio della CIA, non hanno nulla a che fare con il PCP e dovranno rendere conto al giustizia popolare al momento opportuno. Fanno causa comune con la piattaforma elettorale di elementi fascistoidi come Ollanta e col clan di Fujimori, insieme affilano le lame per reprimere la lotta popolare. Come Presidente Gonzalo ci insegna, la via delle elezioni non è la via del popolo, ma la via burocratica della reazione. La via del popolo è la via della rivoluzione di nuova democrazia, la via della guerra popolare.
Il fascista, genocida e vendipatria Alan García ha cercato di rilanciare il capitalismo burocratico con la firma dell’accordo di libero scambio, a vantaggio della borghesia compradora legata direttamente al capitale finanziario yankee. È aumentato drammaticamente il processo di concentrazione in sempre meno mani della ricchezza e della produzione nazionale. Alcuni, ripetendo la storiella revisionista che l’imperialismo può portare allo sviluppo (“dal capitalismo burocratico al capitalismo”), ignorando gli stessi fondamenti dell’economia politica marxista, auspicano questo processo. Per il popolo significa un’evoluzione della semifeudalità, espressione non di un “capitalismo burocratico che si rivitalizza”, ma prova di come si aggrava sempre la sua crisi generale; non c’è sviluppo della produzione nazionale, di nessun tipo, ma al contrario l'economia è sempre più orientata alla produzione di materie prime, estrazione mineraria, monocolture in agricoltura, esportazione di gas, ecc. A ciò si accompagnano “regionalizzazione”, “decentramento” e delle forze che si impegnano esclusivamente nella lotta contro la guerra popolare e se infischiano della sovranità formale del, e il genocidio compiuto come parte della campagna elettorale, come quello commesso dalle forze armate e di polizia contro il popolo che non si lascia legare al carro delle elezioni reazionarie e persiste nelle sua lotte, come la morte di contadini e minatori nel VRAE e indigene di Madre de Dios, assassinati dai proiettili delle forze armate e di polizia, che eseguendo gli ordini di García e del suo padrone yankee hanno sparato sulle manifestazioni di massa, e dall’aperto intervento militare yankee nel paese, coi rappresentanti politici della reazione che ricevono ordini direttamente dall'ambasciata yankee. La sola forza nel paese che lotta per la liberazione nazionale è il PCP, solo cacciando con la forza gli imperialisti dal paese, espellendoli con la guerra popolare, potremo avere un paese un sovrano e libero. Una Repubblica Popolare del Perù in cui i bisogni e i diritti del popolo siano legge.
Il PCP ha attraversato momenti difficili e riduzione del lavoro nelle città, che stanno per essere superati, la reazione ha trascinata alcuni settori di popolo sotto bandiere a loro aliene. È necessario che il popolo conosca bene la posizione del PCP e non si lasci ingannare da tutte le menzogne diffuse dal nemico come parte della guerra psicologica interna alla sua “guerra a bassa intensità”. Perciò: “Partiamo dal fatto che il partito non si paralizza mai, perché ha chiara la rotta da seguire, non si è fermato neanche un minuto. Il nostra eroica combattente assolvere con fermezza e determinazione il suo compito fondamentale, la conquista del potere per la classe e il popolo, attraverso la guerra popolare, con unanimità nei momenti cruciali, forgiando una direzione, nella e per la guerra popolare, assolvendo di compiti proprio di fronte all'arresto della nostra grande direzione applicando con fermezza la nostra ideologia, il marxismo-leninismo-maoismo, pensiero Gonzalo. Il pensiero Gonzalo ci permette di affrontare e risolvere problemi nuovi, analizzare e comprendere il processo della guerra popolare dopo il 92 e gli altri compiti e campagne pendenti dal Terzo Plenum, la forgia di una Direzione e dei quadri, la difesa del Presidente Gonzalo dopo il suo arresto, la lotta contro la LOD revisionista e capitolazionista (inizio, sviluppo e sconfitta), la necessità perenne di costruire la conquista del potere attraverso la guerra popolare, compiti svolti lottando contro le “offensive finali” e la campagna controrivoluzionaria per un accordo di pace. Oggi i militanti vengono forgiati nella lotta implacabile contro il revisionismo, applicando la costruzione concentrica, alimentati da tutta l’esperienza del partito.” (PCP-Comitato Centrale, 2007)
Dunque, pienamente convinti della giustezza della nostra causa e della vittoria incontenibile della guerra popolare, lanciamo queste parole d’ordine la seguente, parte della campagna di boicottaggio:

Elezioni NO, guerra popolare SI!
Abbasso il Cretinismo parlamentare!
Abbasso la “riconciliazione”!
Viva la rivoluzione di nuova democrazia!
Costruire la conquista del potere per mezzo della guerra popolare!
Guerra popolare fino al comunismo!

Movimento Popolare Perù
Marzo 2011

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