Palestina: su Facebook, un movimento d’opinione ha indetto una giornata di protesta per il 15 marzo, non solo a Gaza ma anche nelle principali città della Cisgiordania amministrate dall’ANP. Il Manifesto che indice la manifestazione si intitola “Il Popolo vuole la fine della divisione”, esso chiede in altri termini la cessazione delle ostilità tra al-Fatah e HAMAS, le dimissioni sia del governo di Haniyeh che di quello di Fayyad e, la fine di ogni collaborazione coi sionisti ed infine, e questo è davvero decisivo, di rimettere in piedi l’OLP, col sottinteso che l’ANP deve ubbidire a tutta l’OLP unita, compresa HAMAS.
Un manifesto di alto profilo politico. Un Manifesto da cui traspare l’imprinting del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, che infatti è il movimento che più di tutti appoggia e sponsorizza la manifestazione del 15 marzo. Anche HAMAS ha lasciato capire che vede di buon occhio la manifestazione del 15 marzo. Il portavoce, Fawzi Barhoum ha assicurato ufficialmente l’adesione di HAMAS.
C’è chi si stupisce di quest’adesione. Ma chi si stupisce forse non sa che proprio HAMAS, tre anni fa, lanciò la proposta, proprio allo scopo di porre fine allo scontro con al-Fatah, di ricostruire l’OLP, e quindi che l’ANP si sottomettesse alla direttive dell’OLP ricostruita e riunificata. HAMAS si spinse a chiedere di riunire a Damasco entro il 2009 la nuova OLP. Non se ne fece nulla, proprio a causa del netto rifiuto di al-Fatah, che non poteva accettare di perdere il controllo dell’ANP e il monopolio dei negoziati (e dei finanziamenti internazionali).
Per concludere: ben venga l’unità di tutte le forze palestinesi e la ricostruzione dell’OLP, HAMAS compresa (che non ne ha mai fatto parte), a patto che questa “riconciliazione” si fondi su un bilancio, da Oslo in poi, della strategia negoziale coi sionisti (fallita), e che indichi che solo la Resistenza potrà portare alla liberazione di tutta la Palestina.
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