martedì 15 marzo 2011

pc quotidiano 15 marzo - gli operai di termini imerese bloccano l'autostrada.. finalmente ma per quali obiettivi ?

FIm, Fiom e Uilm hanno indetto otto ore di protesta per chiedere l'immediata apertura di un tavolo tecnico tra sindacati e ministero dello Sviluppo economico. "Per ora l'unica certezza che abbiamo è che l'azienda andrà via il 31 dicembre di quest'anno"
L'autostrada A 19 Palermo-Catania è stata bloccata stamattina da circa duecento operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e dell' indotto. Hanno invaso la corsia in direzione Palermo e si sono mossi verso Termini Imerese.

La manifestazione avviene nel giorno in cui Fim, Fiom e Uilm hanno indetto otto ore di sciopero per chiedere l'immediata apertura di un tavolo tecnico tra sindacati e ministero dello Sviluppo economico sull'accordo di programma quadro per la riconversione del polo industriale di Termini Imerese, siglato a Roma il 16 febbraio scorso. "Non conosciamo ancora i dettagli dei piani industriali e d'investimento - dice il segretario provinciale della Fiom, Roberto Mastrosimone - e non ci sono garanzie occupazionali per i 2.200 lavoratori della Fiat e dell'indotto. Chiediamo un incontro immediato con il ministero - aggiunge - perché per ora l'unica certezza che abbiamo è che la Fiat andrà via il 31 dicembre di quest'anno".

la posizione di proletari comunisti - palermo

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A pochi mesi dalla annunciata chiusura dello stabilimento Fiat (31 dicembre 2011) c'è solo il tanto strombazzato Accordo di programma. In questo accordo non c’è niente di concreto per gli operai, né perfino dei soldi “veri”. Dice infatti il presidente dell’Area Sviluppo Industriale, Albanese: “Il 2011 è agli sgoccioli, è urgente che vengano mantenute le promesse, che siano fatte le delibere della Regione, che vengano trasferiti i soldi. Per il rilancio di Termini c’è un accordo di programma aperto, c’è spazio per tante aziende, ma occorre allargare i confini dell’Asi e per questo serve una legge dell’ars e velocizzare i tempi delle autorizzazioni. Si deve fare tutto questo se vogliamo essere pronti per il 2013.”

Il 16 febbraio scorso è stato firmato il pomposo “ACCORDO DI PROGRAMMA tra il ministero dello sviluppo economico e la regione siciliana per la disciplina degli interventi di riqualificazione e reindustrializzazione del polo industriale di termini imerese” firmato inoltre dalla Provincia, dal Comune di Termini Imerese, dal Consorzio Asi, dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa s.p.a. e FIAT GROUP AUTOMOBILES s.p.a.

Le sette aziende scelte secondo questo accordo sono le seguenti:
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Proponente Settore di appartenenza Investimenti Occupati
(in milioni)
Cape Rev srl Automotive 183.705 1.032 (nel 2016!)
De Tomaso Automobili SpA Automotive 379.760 1.450
Fratelli Ciccolella SpA Agricolo/Energetico 202.000 340
Lima-Lto SpA Strumentazioni mediche 57.200 117
Medstudios SpA Produzioni televisive 6.258 220 (*)
Biogen Termini SpA Energetico 163.000 70
NewCoop S.Coop.p.A. Logistica 14.400 70

Totale 1.006.323 3299
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Si tratta quindi di circa un miliardo di investimenti divisi tra pubblici (450) e privati (550). Ma l’accordo prevede anche tanti altri contributi che alleggeriscono il conto dei privati, al punto 16 si dice, infatti, “Si applicano, altresì, le ulteriori misure di agevolazione regionale che si racchiudono nelle seguenti tipologie di intervento:
a) Credito di imposta per nuovi investimenti ai sensi della legge regionale 17/11/2009, n. 11;
b) Sgravi contributivi sul costo del lavoro ai sensi degli articoli 36 e segg. della legge regionale 6/8/2009 n. 9 ;
c) Contributo fisso per l’assunzione di nuovi lavoratori ai sensi degli articoli 52 e segg. della legge regionale 12/05/2010, n. 11;
d) Interventi formativi e di riqualificazione professionale idonei al fabbisogno di competenze necessarie ai nuovi investimenti produttivi nell’area oggetto del presente Accordo di Programma.”

Come si vede dallo schema le due maggiori aziende che dovrebbero impiegare operai sono quelle che sono impiegate nel settore automobilistico (automotive, lo chiamano) e tutte e due pongono problemi di credibilità, messe in rilievo da diverse parti, perché navigano in cattive acque finanziarie e dovrebbero produrre automobili che difficilmente troverebbero compratori, già allo stato attuale della concorrenza del settore, senza tener conto della crisi mondiale e all’interno di questa della nuova crisi del petrolio! La De Tomaso di Rossignolo dovrebbe produrre 25 mila mini suv e 10 mila city car entro il 2015, in concorrenza a quanto sembra con la stessa Fiat!
Con quali criteri di affidabilità, quindi, Invitalia abbia scelto le aziende, resta un mistero, visto che già anche il dirigente della Ciccolella, la terza azienda per numero di dipendenti occupati (340), è stato arrestato guarda caso, si dice, per un finanziamento pubblico di 15 milioni di euro utilizzato per fini diversi da quelli cui era destinato!
Sull’affidabilità perfino i sindacalisti, a cominciare dalla Cisl, gente che conosce bene gli “amici imprenditori” con cui vanno spesso ai convegni per mangiare insieme, “mettono in guardia”, facendo la voce grossa, che potrebbe trattarsi di manovre solo per arraffare soldi pubblici e poi andare via… e se lo dicono loro che di arraffare soldi pubblici sono maestri!
E che questo affare cominci a fare gola ad altri lo si vede dalle tante proposte che stanno arrivando nonostante siano “fuori tempo massimo” rispetto al bando di gara, come quella della DR Motor Company che il ministro ha detto di voler tenere in panchina (?) o Maggiora spa, antica azienda adesso nel ramo motoristico che vorrebbe produrre scooter elettrici, impiegando 200 dipendenti, e altre in attesa fino al gruppo Bertolino che vorrebbe impiantare uno stabilimento per la produzione di biocarburante ottenuto dalla lavorazione della canna comune, per estrarre alcol… come si vede, davanti ai soldi, che tutti vogliono subito, si perde la testa!
Ad ogni buon conto il ministro Romani ha pensato bene di prendersela comoda: il programma si dovrebbe attuare entro 36 mesi, tre anni di tempo in cui può succedere di tutto; gli operai, di cui già si prospetta l’uscita per almeno 800 saranno più che dimezzati, e dal 2012 comunque scatta la cassa integrazione speciale per la ristrutturazione, insomma non se ne parla prima del 2015!

Il futuro degli operai dello stabilimento Fiat, e dell’indotto, lo devono scrivere gli operai stessi per “mettere in sicurezza” non solo i posti di lavoro dello stabilimento di Termini ma anche per cercare di dare un segnale positivo in controtendenza rispetto alla valanga di chiusure di fabbriche che tutti ora chiamano “processo di deindustrializzazione della Sicilia”.
Le timide proposte di mobilitazione nate spontaneamente tra gli operai in questi giorni anche contro i dirigenti sindacali e fatte circolare su facebook si devono concretizzare per fare passi in avanti verso l'organizzazione della lotta, perché gli operai e le loro famiglie non si possono accontentare della soddisfazione, se così la vogliamo chiamare, di “vendicarsi” del cattivo Marchionne e della piovra Fiat solo sui carri allegorici del carnevale di Termini Imerese che hanno vinto i primi premi…

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