sabato 19 marzo 2011

pc quotidiano 19 marzo - GIAPPONE, I PROFITTI VALGON BENE DISASTRI E MORTI...

Una catastrofe ampiamente annunciata e non voluta evitare.
Questo emerge chiaro anche dalle poche notizie che arrivano dal Giappone, filtrate dalla stessa stampa.

La Tepco, gestore dell'impianto nucleare, “nel 2002 ha ammesso di aver falsificato negli anni '90 e '80 i test di sicurezza delle sue centrali (e tra questi quelli di Fukushima). Nel 2007 ha mentito sull'entità di una fuga radioattiva dalla centrale di Kashiwazaki-Kariwa dopo una scossa di terremoto. Anche l'11 marzo non brilla per loquacità. In modo asciutto informa il governo del “problema del raffreddamento dei reattori”. Il portavoce del governo dice alle 19,46 che non c'è fuga radioattiva e il giorno dopo la prefettura di Fukushima dicono che per il pomeriggio “i sistemi di raffreddamento dei reattori saranno nuovamente in funzione”. Ma la Tecpo già sapeva e l'aveva detto al governo che quei sistemi non potevano più funzionare e che c'è il rischio di una fuoriuscita di materia radioattiva. Anche fino al 15 marzo continuano le rassicurazioni, declassando l'incidente a livello 4. Ma la Tecpo già l'11 marzo “sa che i sistemi di raffreddamento dei reattori di Fukushima sono fuori uso. E' avvertita del rischio legato a un prolungato surriscaldamento del loro combustibile”.

Il nucleare del capitale non ammette ostacoli, la vita di centinaia di migliaia di persone sono niente di fronte al PROFITTO!

“La scelta di affidarsi all'energia nucleare è da imputare all'arroganza dei tecnici che hanno sempre assicurato che non ci fossero rischi e all'atteggiamento delle grandi multinazionali che pensano solo al profitto. La sicurezza totale è un falso mito... i governi giapponesi hanno sempre sottovalutato i danni delle radiazioni e hanno deciso di seguire la politica pro-nucleare statunitense, cercando di convincere i cittadini che il nucleare è sicuro” - ha dichiarato Terumi Tanaka segretario dell'associazione degli hibakusha (i sopravvissuti alle atomiche)

Questo vale in Giappone, come in Italia. La “pausa di riflessione sul nucleare” annunciata dal governo Berlusconi è solo una necessario abbassare i toni a fronte dell'attuale nuova attenzione delle masse. Ma mai e poi mai la lobby nuclearista in Italia che va dall'Enel alla Confindustria, rinuncerà così tranquillamente ai grandi profitti che verranno dalla costruzione di impianti nucleari nel nostro paese.

Questo fa della lotta contro il nucleare una lotta che è parte della lotta per rovesciare questo sistema del capitale.

Avevamo scritto in un precedente articolo ”...Il capitalismo più spinto ha sempre più come altra faccia della medaglia un precipizio per le popolazioni a condizioni di vita da medioevo”.
Ma la realtà sembra superare le peggiori previsioni. Nella zona di Fukushima centomila persone stanno da giorni nella neve, nel fango, al gelo (temperature anche a -17 gradi), senza acqua e cibo da 6 giorni, devono dissetarsi con la neve, sono esauriti nell'ospedale a 50 Km da Fukushima i medicinali, le scorte sanitarie.
Il paese con il capitalismo più avanzato lascia centinaia di migliaia di donne, uomini, bambini abbandonati a sé stessi, a girare per chiedere cibo, acqua, riscaldamento, mentre vi sono decine di migliaia di morti lasciati per le strade.

Questo mostra più di tante parole che il capitalismo è barbarie, è morte, e anche semplicemente per vivere occorre la rivoluzione delle masse popolari.

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