venerdì 1 marzo 2024

pc 1 marzo - Stellantis, tra licenziamenti e repressione degli operai, promette: a Pomigliano la produzione della Panda fino al 2027

 

Mentre per le operaie e gli operai dello stabilimento di Pomigliano d’Arco continuano i licenziamenti selettivi e il peggioramento delle condizioni di lavoro, Olivier Francois, Amministratore Delegato di FIAT e Direttore Marketing Globale di Stellantis ha annunciato con soddisfazione che a Pomigliano si farà la produzione della Panda ibrida, almeno fino al 2027 (mentre quella elettrica si produrrà in Serbia).

La Stellantis, quindi, all’interno della grande ristrutturazione industriale mondiale in tutti i campi della produzione, continua a riposizionarsi per il mantenimento e la conquista di nuovi mercati. L’annuncio della produzione a Pomigliano della Panda rientra nel programma di mantenimento del “Modello che da diversi anni domina incontrastato il mercato italiano” per quanto riguarda il “segmento utilitarie” in Europa… Per attuare questo programma, dice Olivier, “abbiamo infatti deciso di aumentare la

produzione del 20% per soddisfare la domanda dei clienti in Italia e in Europa.”

Ma bisogna dire (sempre ammesso che la scelta di continuare la produzione almeno per altri quattro anni venga mantenuta) che tale scelta è stata agevolata grazie al rinvio all’infinito (o addirittura dell’annullamento) della scadenza del 2035, anno in cui dovrebbe essere vietata la produzione degli attuali motori a combustione interna.

Questa “battaglia” è stata fatta, in maniera a dir poco vergognosa, a livello europeo dai rappresentanti dei padroni attualmente al governo in Italia (ma anche di Francia e Germania): una “battaglia” condotta in stile lobbistico che ha prodotto già i suoi effetti positivi per i padroni, perché l’Unione europea ha di fatto rinviato ogni decisione definitiva su questo argomento, fregandosene degli “effetti sul clima”, motivo per cui era la nata la decisione dello stop al 2035.

Mentre i padroni e i loro rappresentanti al governo “lavorano” in sintonia, è sicuro che l’“aumento della produzione” continuerà a scaricarsi certamente sulle operaie e gli operai di Pomigliano che non si possono fare trovare impreparati anche davanti a questo attacco.  La risposta ci vuole, una risposta bene organizzata. In questo senso ci chiedevamo in una puntata di Controinformazione “A quando un incontro effettivo tra gli operai di Melfi, di Pomigliano, di Mirafiori per studiare insieme il modo di rispondere ai provvedimenti del governo? Rispondendo stabilimento per stabilimento perdono tutti gli stabilimenti.”

[https://proletaricomunisti.blogspot.com/2024/02/pc-3-febbraio-stellantis-la-difesa-del.html]

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