domenica 25 febbraio 2024

pc 25 febbraio - L’imperialismo USA installa altre 5 basi militari in Somalia per un più stretto controllo sul Mar Rosso

 
La militarizzazione di tutti i paesi imperialisti del mondo continua a grandi passi. A capo di tutto ci sono gli Stati Uniti che già ufficialmente spendono circa 1000 miliardi di dollari l’anno (e questi sono i dati ufficiali!) e che continuano ad inviare armi e soldi allo stato nazisionista di Israele… e sulla stessa scia i paesi imperialisti raccolti nell’Unione Europea, Germani, Francia, Italia… che stanno trasformando le loro economie in “economia di guerra” (ieri -  23 febbraio -, riporta il Manifesto, era allo studio uno stanziamento d’urgenza di 1,4 miliardi per comprare obici da paesi terzi … LA UE HA FINANZIATO l’Ucraina con 88 miliardi dall’inizio della guerra, tra aiuti militari, assistenza finanziaria, stanziamenti per l’accoglienza dei rifugiati, 6 milioni di persone).

E per non lasciare alcun dubbio sulla loro volontà di continuare a tenere viva la guerra e ad allargarla giorno dopo giorno, spezzando l’illusione di pacifisti di ogni tipo, l’imperialismo degli Stati Uniti e a

seguire tutti gli altri paesi imperialisti annunciano quotidianamente iniziative, come quella dell’imperialismo statunitense che parla di apertura di altre 5 nuove basi militari in Somalia! Di fatto rafforzando il loro controllo proprio sul Mar Rosso. Dice, infatti, un articolo di “pagineesteri”: “Nel Golfo di Aden gli USA hanno già schierato vari mezzi e la portaerei Eisenhower ma la Somalia potrebbe fornire un’utile piattaforma dalla quale lanciare attacchi contro gli Houthi yemeniti e in generale perfezionare il controllo del Mar Rosso.”

Sempre nell’articolo si dice: “Nel corso di una cerimonia presieduta dal presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, l’incaricato d’affari statunitense Shane Dixon e il ministro della Difesa somalo Abdulkadir Mohamed Nur hanno firmato a Mogadiscio un memorandum d’intesa per la costruzione di cinque basi militari per la brigata Danab, l’unità d’élite dell’Esercito Nazionale Somalo addestrata dai Berretti Verdi di Washington. La brigata Danab è stata istituita nel 2017 a seguito di un accordo tra Stati Uniti e Somalia per formare ed equipaggiare 3000 uomini e donne provenienti da tutto il paese.

“In base all’intesa, gli Stati Uniti devono realizzare delle infrastrutture militari a Baidoa, Dusa Mareb, Jowhar, Chisimaio e Mogadiscio, da utilizzare per l’addestramento di nuove unità dei corpi speciali dell’esercito somalo, incaricati di «contrastare la minaccia del terrorismo internazionale» [e questa è la scusa più classica che dovrebbe giustificare l’intervento armato dei paesi imperialisti, ndr], come recita una nota del presidente Mohamud in riferimento alle milizie del «Movimento di Resistenza Popolare nella Terra delle Due Migrazioni», movimento integralista sunnita meglio noto come Al Shabaab (“I giovani”) e federato ad Al Qaeda.”

Nel frattempo gli USA trattano anche “con Ghana, Costa d’Avorio e Benin per ottenere tre basi militari dove stanziare altrettante squadriglie di droni..”

Queste nuove basi si sommano a quelle già esistenti a Gibuti appartenenti a Germania, Spagna, Italia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Arabia saudita, situate a brevissima distanza l’una dall’altra. E tutte sul Mar Rosso!

Come si vede da questo, ma ci sono altre tante notizie, (per l’imperialismo italiano le “missioni” militari in giro per il mondo della fascista Meloni) la preparazione della guerra imperialista “totale” va avanti e “l’aggressione sionista genocida nei confronti del popolo palestinese … fa di quest’area uno dei grandi focolai mondiali … per queste ragioni, essere a favore della lotta del popolo palestinese, essere a favore della solidarietà che si esprime nell’area, e particolarmente nel Mar Rosso, essere a favore che in quest’area vengano ristabilite la giustizia, la pace e la libertà dei popoli, significa lottare nel nostro paese perché questo produca risultati positivi anche per i proletari e il popolo italiano.” (da Controinformazione rossoperaia n.13)

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