Il 26 febbraio, cioè un paio di giorni dopo aver disertato
di fatto la riunione di Kiev, Macron si riprende la scena e getta tanta benzina
sul fuoco dell’allargamento dello scenario di guerra dicendo che bisogna
mandare soldati a combattere in Ucraina contro la Russia: “Non escludo truppe
di guerra”, e il quotidiano francese Le Monde online di stamattina dice che
“Emmanuel Macron insiste sul possibile invio di soldati in Ucraina”.
Macron, in nome dell’imperialismo francese, durante la “sua” riunione ha fatto il duro con i “presidenti, primi ministri e responsabili di 27 paesi” con una “clamorosa escalation verbale” racconta il manifesto di oggi: invitando tutti prima “a «darsi una mossa» per aumentare le consegne di armamenti”, poi a considerare l’invio appunto di “truppe di terra”, ma pur dovendo prendere atto che “«Non c’è consenso»
per il momento”, ha tenuto a rimarcare che «niente deve essere escluso, tutto è possibile se è utile», perché «sconfiggere la Russia è indispensabile».” Ben spalleggiato in questo dal primo ministro Attal che “ha spiegato che «non si può escludere nulla in una guerra che si svolge nel cuore dell’Europa».”Quasi tutti gli invitati si sono affrettati a mettere le
mani avanti con una vera e propria “VALANGA DI APPELLI alla prudenza”, in
ordine:
“La Nato «non ha nessun progetto» di inviare truppe a terra,
questa eventualità sarà valutata «solo quando l’Ucraina sarà membro della
Nato».
“Gli Usa: «Non invieremo truppe in Ucraina».
La Germania: “Drastico il cancelliere tedesco Scholz: «Non
ci saranno truppe a terra né soldati sul suolo ucraino inviati da stati europei
o da stati della Nato, c’è una grande unanimità sulla questione»”
“La Gran Bretagna «non prevede un dispiegamento su grande
scala» di truppe oltre al «piccolo numero» già sul posto per sostenere
l’Ucraina, in particolare nel campo medico
La Spagna «non è d’accordo» per inviare truppe, bisogna
«concentrarsi su ciò che è urgente, cioè accelerare la consegna di materiali»,
L’Italia ha ribadito quello detto ieri (v.
https://proletaricomunisti.blogspot.com/2024/02/pc-27-febbraio-meloni-in-rappresentanza.html)
Per la Svezia, appena entrata nella Nato, la questione «al
momento non è rilevante».
La Polonia «non prevede di inviare truppe» e «non bisogna
speculare sull’avvenire».
“Già lo slovacco Robert Fico aveva rivelato alla vigilia
l’ipotesi di un invio di truppe a terra, per opporsi categoricamente”
come l’Ungheria, che non invia «né armi né soldati».
“L’Austria, che è uno dei pochi stati neutrali, è decisamente «contro» e afferma che abbiamo bisogno di «una prospettiva diplomatica», mentre è «sorprendente tirar fuori un argomento che non fa consenso e crea un dibattito di cui non abbiamo bisogno»
Tutti questi che per adesso, quindi, almeno a parole, hanno
preso le distanze, sono stati criticati dall’imperialista guerrafondaio Macron:
“Molte persone che oggi dicono ‘Mai, mai’ erano le stesse che due anni fa
dicevano “Mai carri armati, mai aerei, mai missili a lungo raggio’”.
Ma sulle armi infatti nessuno si smentisce. Tra le decisioni
prese lunedì: cyber-difesa contro gli attacchi russi agli alleati;
co-produzione di armi e munizioni; impegno a difendere i paesi minacciati, come
la Moldavia; capacità di sostenere l’Ucraina alla frontiera con la Bielorussia
con forze non militari; operazioni di sminamento.
E, inoltre, “È stata formata una nuova coalizione per la
consegna di missili a media e lunga gittata (più di 70 km, come gli Scalp,
mentre la Germania frena ancora sui Taurus), e 15 paesi appoggiano l’iniziativa
ceca per recuperare munizioni tra chi le possiede.” mentre “Il Parlamento
europeo ha approvato ieri un sostegno a lungo termine all’Ucraina.”
Non è mancata la presa di posizione immediata
dell’imperialismo russo: “il conflitto tra la Russia e la Nato sarà
«inevitabile» se l’occidente invia truppe in Ucraina”.
Macron con questa pericolosa boutade guerrafondaia ha
comunque messo l’“opzione guerra totale” sul tappeto!
Questa “discussione” sulla possibilità-necessità per il
capitalismo-imperialismo della “guerra totale” come si sa avrà un altro momento
importante al prossimo G7 che si terrà in Puglia a giugno.
Su questo dobbiamo ripetere quello che abbiamo detto nella
Controinformazione di ieri: “come è stato in altri G7, basti ricordare il G7 di
Genova - la loro base di unità per costruire ancor di più i piani di guerra, i
piani di oppressione dei popoli, i piani di immiserimento dei popoli, i piani
per l'uso dell'intelligenza artificiale a fini di guerra, i piani per
trasformare tutte le vicende climatiche, ambientali, tutte le crisi delle
crisi, l'immigrazione, in una difesa strenua di un sistema putrido e morente e
opporlo con la violenza degli eserciti, delle bombe, all'esercito dei proletari
e dei popoli oppressi che in tutte le forme, in forme grandi e piccoli, si
oppone a tutto questo.
Tutti al G7 in Puglia per rendere evidente che il mondo è diviso in due colline: la collina dell'imperialismo, la collina dei proletari, dei popoli e di tutti coloro che non accettano il mondo che ci stanno costruendo e preparando, il futuro orribile, e la volontà di mettere fine a questo orrore.
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