martedì 21 giugno 2022

pc 21 giugno - Acciaierie d'Italia - Questa volta Fim, Fiom, Uilm presentano richiesta al Tavolo del Mise - Ma senza ripresa della lotta sono inutili

Ultim'ora: l'incontro al Mise di Acciaierie d'Italia è stato rinviato a giovedì alle 14

Domani (rinviato a giovedì) si terrà a Roma l'incontro al MiSE per Acciaierie d'Italia, più volte richiesto dalle OO.SS. 

Questa volta sembra che Fim, Film, Uilm, dopo il coordinamento nazionale tenutosi a Taranto il 15 giugno, siano intenzionate a presentare una serie di richieste che hanno sintetizzato nel documento finale del coordinamento.

Torniamo più avanti su queste richieste. Ma la prima questione da dire è che nessuna richiesta ha possibilità di essere effettivamente attuata (se non compatibile con i piani di Acciaierie d'Italia e governo di ulteriori proroghe e concessioni all'azienda e di permanenza di cigs, tagli al salario, insicurezza costante per i lavoratori) senza la lotta dei lavoratori. Una lotta che era ripresa molto bene il 6 maggio con il riuscito sciopero e la forte contestazione alla ad Morselli, ed è finita nel dimenticatoio. In questo modo si fa perdere fiducia agli operai negli scioperi e poi tornano i soliti discorsi: che sono gli operai che non vogliono lottare. Solo la lotta unitaria e generale, continuata e bene organizzata, a livello di fabbrica, città, a livello di gruppo industriale nazionale, a livello di classe operaia in generale può farci uscire dal vicolo cieco in cui il sistema capitalistico ci trascina.

 MA VEDIAMO LE RICHIESTE DI FIM, FIOM, UILM

-Cassa integrazione, risalita produttiva e assetti di marcia.
È necessario riaprire un confronto al fine di definire un’integrazione al reddito e l’apertura di una
discussione trasparente degli organici tecnologici che assicuri la continuità produttiva e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Noi riteniamo che la prima questione è il rapporto tra numero complessivo di cassintegrati e attività produttiva. Non si può far passare che vi siano obiettivi di aumento di tonnellate di acciaio e i lavoratori

diminuiscano (perchè questo chiaramente fa diventare nel prossimo futuro i 3500 cigs esuberi); quindi ad aumento di produzione o a manutenzione di impianti vanno fatti rientrare definitivamente operai in cigs. Sta in questo la richiesta sugli "organici teconologici"? Chiaramente, siamo d'accordo sull'integrazione alla cassintegrazione, che va quantificata.

-Contrattazione integrativa – Premio di Risultato
È necessario definire e presentare ad Acciaierie d’Italia una piattaforma per il rinnovo della contrattazione di secondo livello a partire dal mancato rispetto degli accordi sul Premio di Risultato previsti nel verbale del 6 settembre 2018.

Noi riteniamo che vada soprattutto posta la richiesta di un netto aumento salariale per tutti, sganciato dalla produzione, per recuperare perdita salariale dovuta a Cig, carovita, aumento benzina, bollette, ecc. 

-Appalti 

 è necessario contrastare il dumping contrattuale e rafforzare il ruolo dei lavoratori metalmeccanici all’interno degli stabilimenti del Gruppo attraverso una contrattazione di sito e le relative clausole di salvaguardia occupazionale.
 
Noi riteniamo che si debba rivendicare il contratto metalmeccanico per tutte le ditte e tutte le lavorazioni, con la clausola sociale che garantisca nel passaggio di appalto/di ditta la continuità occupazionale e le condizioni contrattuali acquisite per tutti

– Relazioni industriali.
Il Governo e l’azienda devono garantire risposte occupazionali a tutti i lavoratori ancora in
Amministrazione Straordinaria per poter ridare dignità a quei lavoratori fuori dalle attività da oramai troppi anni e che sopravvivono solo di ammortizzatori sociali.

Noi riteniamo che la "risposta occupazionale" sia subito il rientro in fabbrica per i lavori di bonifica dell'area industriale e l'assunzione in Acciaierie d'Italia 

-Salute e Sicurezza
È indispensabile investire sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori, sulla sostenibilità ambientale delle produzioni e sulla necessità di contrastare gli infortuni con gli strumenti della prevenzione e della
formazione professionale anche per i lavoratori degli appalti.

Noi riteniamo che su questo vada fatta da parte sindacale un effettivo piano/mappa delle attività necessarie, a fronte di una situazione ancora molto grave sia nei singoli reparti che in generale. Per contrastare gli infortuni e incidenti occorre istituire la postazione fissa ispettiva in fabbrica. 

-Amianto
Bisogna accelerare i tempi previsti dal DPCM del 29.09.2017 per le misure di bonifica e per intervenire sulla possibilità di estendere i benefici previdenziali da esposizione per i dipendenti stessi.

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