martedì 21 giugno 2022

pc 21 giugno - Sequestrato il depuratore industriale di Siracusa per disastro ambientale

Tutto il Petrolchimico a rischio chiusura e licenziamenti per 10.000 operai 

Non bastava la già pesante pietra che era caduta addosso agli operai delle multinazionali della raffinazione petrolifera (Lukoil, Isab, Sonatrach…) per la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/05/pc-2-maggio-lukoil-di-priolo-sempre-piu.html), adesso arriva anche il sequestro del depuratore che peggiora ancora di più la situazione dal punto di vista dei posti di lavoro… il governo nazionale fino a questo momento ha fatto orecchie da mercante (non ha nemmeno dato risposte sulla dichiarazione di area di crisi complessa), e in questa situazione che si è aggravata progressivamente negli anni, il cosiddetto intervento di sindacati e istituzioni - che quando va bene passano di "tavolo" in "tavolo" - non ha spostato di una virgola la situazione, perché non hanno mai davvero alzato un dito… solo l’intervento forte e indipendente degli operai, può mettere nei giusti binari la lotta necessaria!

**

Sequestro Ias, lo spettro della chiusura degli impianti, “vertice dal prefetto”

di Redazione | 17/06/2022

Il sequestro del depuratore Ias rischia di paralizzare l’attività delle aziende del Petrolchimico. I colossi della zona industriale utilizzano, infatti, l’impianto per il conferimento dei reflui industriali ma l’azione del Tribunale di Siracusa ha di fatto bloccato tutto.

Per la Procura di Siracusa, l’ipotesi è di disastro ambientale, in sostanza, secondo gli inquirenti, non vi sarebbe stata una depurazione ottimale con l’inevitabile inquinamento del mare.

I sindacati chiedono intervento del prefetto

“Un tavolo di coordinamento in Prefettura che metta insieme imprese, deputazioni nazionale e regionale, Confindustria e sindacati per fare il punto sulla situazione venutasi a creare nella zona industriale dopo il provvedimento di sequestro dell’impianto consortile dell’Ias”.  Questa la richiesta condivisa dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti.

“Crediamo sia necessario chiedere al Prefetto di convocare un tavolo di coordinamento – hanno detto i tre segretari – La situazione venutasi a creare impone un’analisi precisa sulle necessità delle aziende e sui tempi ancora a disposizione per scongiurare qualsiasi ipotesi di fermo degli impianti”

Stralci da blogsicilia.it

Nessun commento:

Posta un commento