Tutto il Petrolchimico a rischio chiusura e licenziamenti per 10.000 operai
Non bastava la già pesante pietra che era caduta addosso
agli operai delle multinazionali della raffinazione petrolifera (Lukoil, Isab,
Sonatrach…) per la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/05/pc-2-maggio-lukoil-di-priolo-sempre-piu.html),
adesso arriva anche il sequestro del depuratore che peggiora ancora di più la
situazione dal punto di vista dei posti di lavoro… il governo nazionale fino a
questo momento ha fatto orecchie da mercante (non ha nemmeno dato risposte
sulla dichiarazione di area di crisi complessa), e in questa situazione che si è
aggravata progressivamente negli anni, il cosiddetto intervento di sindacati e istituzioni - che quando va bene passano di "tavolo" in "tavolo" - non ha spostato di una virgola la situazione, perché non hanno mai davvero alzato
un dito… solo l’intervento forte e indipendente degli operai, può mettere
nei giusti binari la lotta necessaria!
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Sequestro Ias, lo spettro della chiusura degli impianti,
“vertice dal prefetto”
di Redazione | 17/06/2022
Il sequestro del depuratore Ias rischia di paralizzare
l’attività delle aziende del Petrolchimico. I colossi della zona industriale
utilizzano, infatti, l’impianto per il conferimento dei reflui industriali ma
l’azione del Tribunale di Siracusa ha di fatto bloccato tutto.
Per la Procura di Siracusa, l’ipotesi è di disastro
ambientale, in sostanza, secondo gli inquirenti, non vi sarebbe stata una
depurazione ottimale con l’inevitabile inquinamento del mare.
I sindacati chiedono intervento del prefetto
“Un tavolo di coordinamento in Prefettura che metta insieme
imprese, deputazioni nazionale e regionale, Confindustria e sindacati per fare
il punto sulla situazione venutasi a creare nella zona industriale dopo il
provvedimento di sequestro dell’impianto consortile dell’Ias”. Questa la richiesta condivisa dai segretari
generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali, Roberto Alosi, Vera Carasi e
Luisella Lionti.
“Crediamo sia necessario chiedere al Prefetto di convocare
un tavolo di coordinamento – hanno detto i tre segretari – La situazione
venutasi a creare impone un’analisi precisa sulle necessità delle aziende e sui
tempi ancora a disposizione per scongiurare qualsiasi ipotesi di fermo degli
impianti”
Stralci da blogsicilia.it
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