Sosteniamo la guerra popolare delle masse popolari indiane contro cui il fascista Modi sta scatenando un guerra. Una guerra di cui è corresponsabile l'imperialismo italiano che, con l'incontro durante il G20, ha sbloccato l'invio di elicotteri da guerra di Leonardo/Finmeccanica, in precedenza bloccati da un'inchiesta di mazzette usate per corrompere.
L'imperialismo e i suoi servi agiscono contro i popoli e i proletari nei rispettivi paesi, i proletari e le masse in Italia sono dalla parte della lotta rivoluzionaria del popolo indiano guidato dal Partito Comunista dell'India maoista e ci stringiamo ad esso nella campagna internazionale del 24 novembre.
L'internazionalismo, la solidarietà internazionalista, sono le armi che rafforzano le lotte dei proletari e dei popoli oppressi contro il comune nemico di classe: l'imperialismo e i regimi fascisti e reazionari al suo servizio.
Dall'appello:
......Oggi, mentre il governo fascista di Modi è nuovamente all’offensiva con la nuova operazione genocida Prahaar-3, mirata a schiacciare completamente la guerra popolare e il PCI (maoista), così come con politiche di repressione fascista contro contadini, Adivasi, Dalit, intellettuali, lavoratori, minoranze religiose e i popoli di Kashmir, Assam e Manipur, è più che mai necessario attivare tutta la nostra solidarietà internazionalista per dimostrare al governo fascista e genocida di Modi, che il PCI (maoista), la guerra popolare che conduce e le masse dell'India non sono sole.ù
Questo 24 novembre 2021, abbiamo fatto appello a realizzare azioni alle ambasciate, consolati e altre istituzioni e interessi dell'India nel mondo, secondo le condizioni nazionali e locali di ciascun paese, per serrare come un pugno l’unità di solidarietà internazionalista e colpire con determinazione il regime fascista e genocida Modi e la sua nuova operazione genocida Prahaar-3, mostrando a pugni alzati il nostro incondizionato sostegno alle masse popolari dell'India, alla gloriosa guerra popolare e al partito che la guida come parte inseparabile della Rivoluzione Proletaria Mondiale.
STOP PRAHAAR-3!
MORTE AL REGIME FASCISTA E GENOCIDA DI MODI!
VIVA IL PCI (MAOISTA)!
VIVA LA GUERRA POPOLARE IN INDIA!
VIVA L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
Comitato a sostegno della guerra popolare in India - Italia
csgpindia@gmail.com
da startmag
Leonardo, ecco come Draghi si muove in India
di Chiara Rossi
Come cambieranno per Leonardo i rapporti fra Italia e India. Il ruolo di Draghi, secondo la stampa indiana
L’India riapre a Leonardo.
Secondo fonti stampa indiane, Nuova Delhi ha revocato il ban sul gruppo della difesa e aerospazio guidato da Alessandro Profumo. Dal 2014 l’ex gruppo Finmeccanica era estromessa dal paese a causa del caso giudiziario che ha coinvolto la controllata di Leonardo, Agusta Westland.
I vertici erano stati accusati di corruzione internazionale per presunte tangenti pagate proprio in India riguardo la fornitura di 12 elicotteri AW 101 VIP/VVIP al governo Indiano del valore complessivo di 560 milioni di dollari circa.
La decisione segue l’incontro tra il premier indiano Narendra Modi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione del G20 di Roma, confermano le fonti di The Hindu. La revoca del divieto porterebbe a un “rilancio” dei legami tra i due Paesi, sottolinea il quotidiano indiano.
Una decisione, comunque, soggetta a determinate condizioni, tra cui l’impossibilità per la società di intentare una causa civile contro il governo indiano per operazioni precedenti.
Il titolo Leonardo sovraperforma il mercato oggi con un progresso dell’1,38% a 6,61 euro (massimo intraday a quota 6,654 euro)” segnala MF. “Le notizie dall’India sono positive, ma non abbiamo ancora cambiato le nostre stime sul gruppo” sottolinea Banca Akros.
Tutti i dettagli.
LA DECISIONE DEL GOVERNO INDIANO
“Il governo indiano ha deciso di revocare il divieto su Leonardo, l’azienda italiana coinvolta nella vicenda di presunta corruzione per la vendita degli elicotteri Agusta Westland” ha rivelato The Hindu citando informazioni da fonti anonime del governo di Delhi.
L’INCONTRO TRA MODI E DRAGHI
“La decisione sarebbe una conseguenza del colloquio avuto il 19 ottobre a Palazzo Chigi, a margine del summit del G20, tra il premier italiano Mario Draghi e quello indiano Modi, accompagnato per l’occasione dal ministro degli Esteri indiano S. Jaishankar e dal consigliere per la sicurezza Ajit Doval” evidenzia oggi Il Messaggero.
Secondo il canale indiano Times Now, il ministero della giustizia indiano stava già esaminando il dossier. Il ministro degli Esteri Harshvardhan Shringla ha affermato che sono in corso discussioni tra Italia e India.
COSA HA RIFERITO L’AMBASCIATORE ITALIANO
Interpellato dall’Ansa, l’ambasciatore d’Italia in India Vincenzo de Luca ha definito “auspicabile” la decisione pur non avendo conferma ufficiale, sottolinea il Messaggero.
“Comunque è un segnale del rilancio del partenariato dei due Paesi, basato su multilateralismo rafforzato, cooperazione contro la pandemia, transizione energetica e legami di difesa”, ha commentato l’ambasciatore de Luca a The Indu.
In un’intervista a The Hindu, de Luca ha ribadito che tra tutte le “questioni in sospeso” tra Nuova Delhi e Roma erano “risolte”. Il riferimento, oltre alla causa giudiziaria di Agusta Westland, è anche alla vicenda dei marò italiani in India. Pertanto, i due paesi intensificheranno il lavoro sul “piano d’azione” che era stato concordato durante il vertice virtuale India-Italia nel novembre 2020 tra Modi e l’allora premier italiano Giuseppe Conte.
IL CASO GIUDIZIARIO CHE HA COINVOLTO AGUSTAWESTLAND
Come dicevamo, il divieto indiano è la conseguenza del caso giudiziario che ha coinvolto la controllata di Leonardo, Agusta Westland. I vertici erano stati accusati di corruzione internazionale per presunte tangenti pagate proprio in India riguardo la fornitura di 12 elicotteri AW 101 VIP/VVIP al governo Indiano del valore complessivo di 560 milioni di dollari circa.
“Nel frattempo, Leonardo ha perso opportunità potenzialmente miliardarie nel Paese” ha sottolineato MF.
La scorsa settimana Times Now segnalava che un argomento per revocare il divieto è che Leonardo, partecipata dallo Stato italiano, ha subito una ristrutturazione ed è molto diversa da Augusta Westland, che era una controllata. “In secondo luogo, si suggerisce di lasciare che il divieto, se ce ne fosse uno, continui sulla divisione elicotteri e non sul resto della azienda, una delle più grandi del mondo” aggiunge Times Now. Come ha detto un alto funzionario: “Un’opzione è quella di continuare con il divieto sulla divisione elicotteri, ma non sulle altre sezioni”.
LE CONDIZIONI DI NUOVA DELHI
Pare dunque che dopo il colloquio con Draghi a fine ottobre, il governo Modi abbia deciso di sollevare il blocco contro Leonardo.
“Secondo un alto funzionario del governo di Delhi, l’India avrebbe però posto condizioni per la revoca, tra cui quella di lasciare il divieto sugli elicotteri dell’azienda oggi guidata da Alessandro profumo, riaprendo all’acquisizione di armamenti in altri settori” riporta il Messaggero.
COSA VORREBBE L’INDIA DA LEONARDO
Secondo la stampa indiana, le forze armate indiane trarranno vantaggio dalla revoca del divieto, parziale o totale, non solo acquisendo armi tanto necessarie come i siluri Black Shark, realizzati da WASS, ora di proprietà di Leonardo, ma tenendo il Pakistan fuori dal quadro. Il siluro Black Shark, realizzato da Wass di Leonardo, sarebbe perfetto per i sottomarini Scorpene della Marina indiana.
“A parte le nuove armi tanto necessarie, anche una revoca parziale del divieto aiuterà a ottenere ricambi per sistemi d’arma e altre attrezzature. Dal momento che Leonardo produce missili, cannoni navali, veicoli subacquei senza equipaggio e altre armi”, sottolinea Times Now.
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