giovedì 11 novembre 2021

Internazionalismo e imperialismo - si accende la Tunisia - scontri con morti e feriti ad Agareb SFAX - corrispondenza

 

Agareb (Sfax) un morto e vari feriti negli scontri tra manifestanti conto la riapertura di una discarica e polizia, una stazione della guardia nazionale data alle fiamme.

Da due giorni proseguono scontri violenti dopo la decizione di riaprire una discarica a cielo aperto nel piccolo villaggio di Agareb a pochi chilometri dalla seconda città del paese, Sfax, da cui provengono tonnellate di rifiuti.


La popolazione di Agareb avevo vinto settimane fa la battaglia a difesa della propria salute per chiudere tale discarica vicino il loro villaggio e quando è stata annunciata la sua riapertura hanno organizzato blocchi stradali e affrontato le forze di polizia che hanno sparato ingenti quantità di gas lacrimogeno sia ieri che oggi provocando la morte per intossicazione di un giovane manifestante di 35 anni, Abderrazak Al-Ashahab, e l'ospedalizzazione di molti altri tra cui donne e bambini.

La decisione di riapertura della discarica è stata presa in seguito alle polemiche nate dal fatto che non avendo trovato una soluzione alternativa per lo smaltimento dei rifiuti, la città di Sfax da oltre 40 giorni è diventata invivibile dato che è stato sospeso il servizio dei netturbini municipali.


Il problema dello smaltimento dei rifiuti in Tunisia è molto grave non essendosi dotato lo stato di metodi che non impattano negativamente sulle popolazionie l'ambiente: la maggior parte dei rifiuti viene infatti semplicemente scaricato in discariche in aree rurali e a ridosso di piccoli centri urbani o semplicemente sotterrato.


I manifestanti denunciano inoltre i soliti vecchi metodi di repressione poliziesca in piena continuità con i vecchi regimi e che continuano in questa fase di stato d'eccezione in cui il presidente della repubblica Kais Saied dopo il 25 luglio ha assunto i pieni poteri e solo recentemente è stato affiancato da un nuovo governo di cui ha nominato la prima ministra e che affianca presiedendo i consigli dei ministri.


In seguito alla morte del giovane Abderrazak, i manifestanti hanno costretto la guardia nazionale d'istanza nel villaggio di Agareb a ritirarsi dando alle fiamme la stazione di polizia, di conseguenza alcuni mezzi militari sono stati mandati a presidiare gli edifici pubblici del villaggio.

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