giovedì 8 aprile 2021

pc 8 aprile - Vaccini la logica di classe dei padroni: premiare il PIL a dispetto dell'età...


 sono gli operai che devono imporre con la lotta i vaccini e tamponi per tutti e una sanità pubblica e gratuita
non i padroni che mettono al primo posto i loro profitti e la loro economia capitalista che genera crisi e pandemia
A fronte di 100mila morti serve un'altra gestione della pandemia che metta al primo posto la salute di lavoratori e popolazione e faccia saltare i responsabili della trasformazione della pandemia in strage, a partire dalla regione Lombardia di Fontana, padroni, governo e sindacati confederali

da radio popolare il servizio alla mattina 

la Confindustria di nuovo all'attacco chiede di gestire direttamente la campagna vaccinazioni uno dei tasselli della strategia degli industriali, che chiedono anche di sbloccare i licenziamenti...

....come un partito più di un partito la Confindustria si muove con la strategia di un sindacato che vuole le scelte di governo non solo per interventi sulle imprese ma anche su altri fronti - vedi appunto le vaccinazioni. Quello che va bene a Confindustria va bene per il paese, da quando è stato eletto Bonomi

la sinfonia è questa ......

ora sulle vaccinazioni: premiare il PIL a dispetto dell'età, dice Confindustria, come un partito più di un partito, un governo ombra...

e quello del pomeriggio:

I dubbi sull’accordo per le vaccinazioni anti-COVID nelle aziende (di Mattia Guastafierro)

L’accordo c’è. Le rassicurazioni anche. Alcuni dubbi però restano. Le aziende potranno vaccinare i propri dipendenti. Governo e parti sociali hanno firmato il protocollo, il piano di regole e requisiti per avviare anche sui luoghi di lavoro le somministrazioni. Ciò che manca però è una data certa di inizio. Ed è su questo che si gioca la partita più delicata. Il ministero del Lavoro ha assicurato che si tratterà di un canale parallelo alla campagna di massa, che non sottrarrà dosi alle categorie prioritarie e che in ogni caso dipenderà dal numero di vaccini che effettivamente arriveranno in Italia. La prospettiva, nelle intenzioni dell’esecutivo, è quella di non iniziare finché non saranno messi in sicurezza i fragili e gli anziani, almeno fino ai 70 anni. Solo dopo, a maggio nelle previsioni più rosee, potranno partire anche le aziende. Le indicazioni sono però generiche. Nessun vincolo è stata messo nero su bianco nel protocollo. E i timori per le pressioni delle imprese restano, in primis da parte di Confindustria, che più volte sui vaccini ha tentato fughe in avanti. “Sono pronte oltre 7mila aziende per immunizzare i dipendenti e anche i loro familiari”, annunciava giusto ieri l’organizzazione degli industriali.
Nel protocollo è, invece, spiegato come funzionerà la macchina vaccinale che darà una mano importante alla campagna massiva. Le aziende dovranno mettere a punto un piano sanitario, a carico del datore di lavoro, specificando il numero di vaccini da richiedere ai servizi regionali. L’adesione sarà volontaria e la somministrazione riservata a medici e operatori sanitari. Per completare le vaccinazioni, le aziende potranno anche firmare delle convenzioni con la sanità privata o fare ricorso alle strutture dell’Inail.

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